Cioccolato in allattamento: si può mangiare?
La dieta di una mamma che allatta al seno il proprio bambino deve rispondere a dei requisiti ben precisi: dev’essere essenzialmente sana, varia ed equilibrata. L’alimentazione in allattamento. Tuttavia va sfatato il mito che in questo periodo la donna non può mangiare determinate cose: se non abusa di nulla e, soprattutto, se per il bambino non ci sono conseguenze negative, si può mangiare praticamente tutto, l’importante è farlo con la giusta dose di intelligenza. Per esempio il cioccolato: quante volte avremo sentito dire che durante l’allattamento la mamma non può mangiarne?
Cioccolato: scopri i benefici
Il consumo giornaliero di un pezzetto di cioccolato fondente può regalare numerosi benefici. Ad esempio, riduce il colesterolo cattivo (LDL) nel sangue, dà senso di sazietà, è ricco di flavonoidi e antiossidanti, protegge dai raggi UV e dall’insorgenza di tosse. Non dimentichiamo che è decisamente utile a risollevare il morale, rende più svegli e attivi, e può migliorare la vista. Ovviamente se si predilige un cioccolato al latte rispetto a quello fondente non bisogna esagerare. Ma questo riguarda chiunque, non soltanto una mamma che allatta al seno.
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Allattamento al seno
Di per sè l’allattamento al seno è una risorsa importante non solo per il bambino, ma anche per la sua mamma. Permette un’azione maggiore sull’utero dopo il parto, affinché ritorni nelle condizioni pregravidiche. Allattare al seno correttamente garantisce alla donna un recupero più rapido della forma fisica e una maggiore tranquillità emotiva per via dell’aumentata produzione di endorfine. L’allattamento fornisce alla mamma che allatta una protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari. Inoltre, offre una protezione anche a lungo termine per l’insorgenza, del diabete, del tumore alla mammella e all’ovaio.
Cioccolato e allattamento
Uno dei motivi principali per cui il cioccolato non dovrebbe essere il piatto forte nell’alimentazione in allattamento è perché contenendo caffeina potrebbe provocare nel neonato irritabilità ed irrequietezza fungendo da eccitante. Se la donna dovesse consumare troppa caffeina al giorno, il bambino potrebbe mostrare i sintomi tipici dell’abuso di questa sostanza avendo anche problemi di insonnia.
Le Linee Guida sulla gravidanza fisiologica del Ministero della Salute raccomandano di non superare i 300 mg/dì di caffeina. Ovviamente queste linee guida si riferiscono alla gravidanza e non all’allattamento al seno. Ma danno una contezza di quanto sia imporante avere il controllo sulla propria alimentazione quando c’è la possibilità di trasmettere anche al bambino determinate sostanze. Vige anche dopo il parto la regola del “poco e bene”.
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E questo riporta al discorso iniziale: mangiare tutto si può, ma rispettando le giuste dosi. Bisogna fare attenzione anche alla qualità, l’igiene e la conservazione degli alimenti oltre che alla quantità. Inoltre una buona dieta in allattamento vuole che si assumano tutti i nutrienti in maniera sana ed equilibrata e ci si idrati correttamente. Consumare di tanto in tanto 30 grammi di cioccolato fondente non comporterebbe conseguenze particolari nel bimbo. Tuttavia bisogna ricordare sempre che in quella quantità ci sono circa 35 milligrammi di caffeina, dunque il cioccolato non deve diventare un capriccio da togliersi ogni giorno.
Mangiare cioccolato in allattamento
Oltre alla caffeina, il cioccolato contiene anche acido ossalico, un composto organico che potrebbe diventare nocivo se se ne abusa. Infatti l’acido ossalico ha la capacità di legarsi ad alcuni sali minerali (come calcio, ferro e magnesio) inibendone le funzioni: una cosa del genere non deve assolutamente accadere a una donna che allatta. Dunque è possibile mangiarne, ma con molta moderazione e buon senso, per il proprio benessere e quello del proprio bambino!