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Allattamento al seno: 6 consigli per farlo correttamente

Allattamento al seno

Oggi sono molte le donne che rinunciano ad allattare perchè riscontrano difficoltà che sembrano insuperabili o perché non sono adeguatamente supportate ed informate sull’argomento. Si tratta di una fase molto delicata, in cui la neo mamma cerca di fare il meglio per nutrire il proprio piccolo. Per questo motivo non può sentirsi sola ed insicura durante l’allattamento e deve essere informata su cosa è giusto fare per incentivarlo. Ecco quindi una guida che evidenzia in maniera schematica ed intuitiva ciò che consente ad ogni mamma di allattare al seno, con facilità è sicurezza, il proprio bambino.

1. Allattare a richiesta

La prima regola in assoluto per un buon allattamento è dare ascolto al proprio bambino. Spesso si sottovaluta la capacità di comunicazione del piccolo nell’esprimere i propri bisogni! Lui solo sa veramente quando ha bisogno di nutrirsi, di essere coccolato o di stare in braccio alla propria mamma. Quindi non bisogna darsi orari per l’allattamento che siano fissi, sarà il bambino a darseli e con il tempo la mamma li imparerà. Questi saranno scanditi in base ai tempi giusti previsti dal bisogno del neonato di nutrirsi. Anche gli adulti mangiano solo quando hanno fame, perché per il neonato dovrebbe essere diverso?

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allattamento al seno

2. Posizioni allattamento

Le possibili posizioni per allattare sono tante e possono essere utilizzate a proprio piacimento. Bisogna considerare il fatto che la posizione deve essere comoda per la mamma, in modo da poterla mantenere senza fatica per tutta la durata della poppata. La posizione, in allattamento, ha soprattutto il ruolo di garantire un corretto attaccamento al senso del neonato. In tal modo si garantirà un regolare nutrimento, senza che il neonato si affatichi durante la suzione. In caso contrario, sarebbe giustificata la presenza di lesioni quali le ragadi al capezzolo, per via della forzatura messa in atto dal piccolo che ha difficoltà ad attaccarsi nella posizione in cui si trova.

Le più note posizioni per allattare sono 4:

    • a culla, la più classica, con la testa del bambino poggiata sull’incavo del gomito della madre;
      allattamento posizione a culla

    • di fianco, dove la mamma è comodamente sdraiata;
      allattamento posizione sdraiata

    • il giocatore di rugby, in cui il bambino viene posizionato nell’incavo del braccio sinistro o destro, a seconda del seno a cui è attaccato, e la mamma sostiene con la mano la testa, mentre con l’avambraccio la schiena;
      allattamento posizione rugby

  • la lupa, dove la mamma, a carponi, offre il seno al bambino, sdraiato sul letto o su un cuscino.
    allattamento posizione della lupa

Oltre a prendere in considerazione queste quattro posizioni, è importante considerare qualche particolare. La cosa importante è che il neonato sia rivolto con tutta la parte anteriore del corpo verso la madre e non solo con la testa. Inoltre, deve essere attaccato al corpo materno, ciò eviterà che si sforzi durante la suzione del latte.

3. Movimenti del neonato

Un neonato che sta ricevendo correttamente il latte materno, durante la poppata dà dei segnali di feedback da non sottovalutare. Questi fanno da guida alla mamma sul fatto che sta agendo correttamente e che il suo bambino si nutre senza alcun problema. Quali sono questi segnali? Certamente il fatto che non si lamenti è uno di questi, ma bisogna osservare le labbra e le guance principalmente. La bocca, durante la suzione, accoglie non soltanto il capezzolo, bensì tutta o la gran parte dell’areola.

Il labbro inferiore deve accogliere il margine inferiore dell’areola, mentre le guance devono “gonfiarsi” nell’atto della suzione del capezzolo. Inoltre, facendo attenzione, soprattutto all’inizio della poppata, sarà possibile sentire il rumore della deglutizione, il che permette di assicurarsi che il neonato si stia nutrendo correttamente. Il piccolo appare rilassato o spesso si concentra ad osservare la mamma in viso, non appare distratto mentre si gode questo bellissimo momento di coccola e rilassamento insieme alla propria mamma.

3. Non fare paragoni

Ogni neonato ha una sua individualità. Per questo motivo è sbagliato mettere a paragone l’atteggiamento, i tempi e la quantità di latte di cui ha bisogno con i bisogni di un altro bambino. Questo distoglie l’attenzione dalle sue reali necessità, che non sono sempre le stesse di un altro bambino. Inoltre, i ritmi di suzione di un neonato non sono uguali a quelli di un altro. Ciò significa che se un neonato in 15 minuti è sazio, un altro, di indole più lenta e tranquilla, avrà bisogno di più tempo per saziarsi.

allattamento a richiesta

Decisamente è fondamentale rispettare i suoi tempi, anche perché la composizione del latte cambia durante la poppata stessa: la parte più sostanziosa e calorica si ha nella seconda parte. Interrompere prima la poppata, dunque, provocherebbe una riduzione dell’apporto energetico necessario al bambino per crescere. Inoltre, la riserva di grassi della mamma si esaurirebbe molto più lentamente del normale: questo è il principale motivo per cui una donna durante l’allattamento non perde peso.

4. Allattamento al seno: pazienza

Fa assolutamente al caso nostro il detto secondo cui la pazienza è la virtù dei forti! Sarà molto difficile all’inizio far abituare il bambino all’allattamento. Bisogna armarsi di molta pazienza, riconoscere i momenti in cui è calmo e tranquillo, e iniziare, subito dopo la nascita, a fargli conoscere il modo in cui nutrirsi. Capire quali sono i momenti in cui inizia ad avere fame e approfittare della sua necessità di nutrimento per attaccarlo al seno. Inutile tentare quando è troppo nervoso, bisogna prima calmarlo un po’ e poi procedere all’attaccamento al seno.

5. Come allattare al seno: informarsi

Non bisogna seguire consigli e indicazioni da chi non è qualificato per farlo, nonostante si tratti di informazioni date in buona fede. A meno che non venga consigliato dall’ostetrica, è bene non farsi condizionare dalla doppia pesata, prima e dopo la poppata del proprio bambino. La bilancia potrebbe essere una vera fonte di stress per quelle madri che arbitrariamente decidono di vedere quanto latte assumono dal seno i propri figli. Per avere un riscontro tangibile del fatto che il bambino tragga o meno il giusto nutrimento dal latte materno basta avere alcune accortezze. Ad esempio, fare caso, a fine giornata,al numero di pannolini consumati dal neonato, che si dovrebbe aggirare attorno ai 5-6 nelle 24 ore.

6. Alimentazione in allattamento

Una corretta alimentazione in allattamento non prevede l’esclusione di determinati alimenti. In questa fase, come in gravidanza, la donna ha bisogno di fornire al proprio corpo una vasta gamma di sostanze nutritive. Dunque, è fondamentale curare l’idratazione, la varietà e la qualità di alimenti. Inoltre, sarebbe preferibile che i sapori introdotti nella dieta in gravidanza corrispondessero a quelli compresi nella dieta in allattamento. Non tutte ne sono al corrente, ma durante la gestazione il liquido amniotico prende il sapore degli alimenti di cui si nutre la futura mamma. Il medesimo sapore verrà percepito nel latte materno una volta nato!

Di conseguenza non ci sarebbero nello specifico dei cibi da evitare in allattamento validi per tutte. Ovviamente i sapori forti, a cui né la mamma e di conseguenza nemmeno il bambino sono abituati, è meglio evitarli.

alimentazione in allattamento

Bisogna prestare attenzione alla quantità e alla qualità degli alimenti, che devono essere di stagione e ben conservati. È opportuno, invece, ridurre l’apporto calorico o di caffeina, evitare gli alcolici e ridurre al minimo indispensabile il consumo di farmaci in allattamento. In quest’ultimo caso è strettamente consigliato il consulto del medico per qualsiasi tipo di farmaco.

Le basi di un corretto allattamento al seno sono costituite da poche e semplici regole, che una volta comprese e metabolizzate renderanno questo magico momento una fonte di rilassamento e benessere per mamma e bambino. Ricordiamo, infatti, che allattare porta enormi vantaggi anche alla mamma, che godrà di una protezione nei confronti del tumore al seno e all’utero, si rilasserà con il suo bambino grazie al consistente rilascio di endorfine, donerà al piccolo una solida difesa immunitaria, eliminerà più facilmente i grassi per riprendere la propria forma fisica!