Allattamento al seno
Secondo le ultime ricerche, l’allattamento al seno prolungato è l’unico fattore preventivo nei confronti dello sviluppo della celiachia. I benefici dell’allattamento al seno per la salute della mamma e del bambino, in realtà, sono davvero tanti. Ancora è poco noto il suo effetto protettivo nei confronti dello sviluppo della celiachia. Ma cos’è la celiachia?
La celiachia
Si tratta fondamentalmente di un’intolleranza alimentare permanente nei confronti di un complesso di proteine, conosciute come glutine, contenute in vari alimenti comunemente utilizzati. È una malattia autoimmune, dovuta cioè a un’anomalia del sistema immunitario, che è responsabile della difesa dell’organismo. Nelle persone predisposte, il consumo di glutine innesca una risposta immunitaria esagerata. Il risultato di questo processo di difesa è la comparsa di una lesione della mucosa intestinale, il tessuto che ricopre tutto l’intestino e ne permette il corretto funzionamento.
Celiachia
Questa intolleranza cronica al glutine, dunque, si manifesta in persone geneticamente predisposte. Nei bambini è una delle malattie croniche più frequenti e la sua incidenza è costante in aumento. Lo conferma uno studio dal titolo “The New Epidemiology of Celiac Disease”, condotto da due medici italiani, il Professor Fasano, direttore del Centro per la ricerca sulla celiachia dell’Università di Boston, e il Professor Carlo Catassi, professore associato di Pediatria dell’Università politecnica delle Marche, e pubblicato recentemente sul Journal of Pedriatic Gastroenterology and Nutrition. Secondo tale studio appunto, l’incidenza della celiachia è aumentata di 5 volte, soprattutto nei bambini.
Celiachia sintomi
Si manifesta generalmente tra il settimo e il ventiquattresimo mese d’età, dopo aver introdotto nella dieta il glutine. Esistono, però, manifestazioni atipiche, che riguardano bambini tra i 5 e i 7 anni. Sintomi comuni della celiachia nei bambini sono irritabilità, inappetenza, gonfiore addominale, mal di pancia frequenti, apatia, estrema magrezza, arresto della crescita, anemia, riduzione della massa muscolare. Sintomi decisamente meno comuni sono: rachitismo, transaminasi alte, ritardo della pubertà, epilessia e autismo.
Sintomi della celiachia
Riconoscere la celiachia in fase precoce è molto importante perché la diagnosi tempestiva induce a eliminare subito il glutine dalla dieta. Per questo è importante aver presente i tipici sintomi della celiachia per poter far visitare il bimbo e giungere a una diagnosi tempestivamente. Ciò è fondamentale affinché il bambino celiaco possa avere una vita normale ed essere sereno. Una diagnosi tardiva di celiachia può comportare l’insorgenza di disturbi più gravi.
Celiachia dieta
Come si gestisce l’alimentazione in caso di celiachia? La dieta deve essere rigorosamente gluten free. Esistono numerosi alimenti in commercio senza glutine ed è sempre più diffusa la preparazione di questo tipo di alimenti anche nei vari ristoranti. Rispetto al passato, infatti, è più semplice e meno costoso mantenere un’alimentazione consona. L’importante è che chi non è celiaco non utilizzi questo tipo di diete ad esclusione. Non è ancora certo che l’adozione di questa educazione alimentare alterata, per chi non ne ha bisogno, non provochi modificazioni patologiche della flora batterica intestinale.
Intolleranza al glutine
Il principio per curare le intolleranze è sempre lo stesso. Far riconoscere all’organismo molto gradualmente la sostanza che scatena la reazione immunitaria per avere una reazione sempre meno evidente. Secondo studi ancora in corso, l’introduzione graduale del glutine, a partire dall’età di quattro mesi, in piccole quantità, durante l’allattamento, potrebbe parzialmente proteggere dall’insorgenza della celiachia. Oltre al fatto che l’allattamento materno prolungato permette di rinforzare le pareti intestinali e, di conseguenza, proteggere il bambino dallo sviluppo della celiachia. Tuttavia, il dibattito su come e quando introdurre il glutine in fase di svezzamento è ancora molto acceso e richiede ulteriori studi.
Allattamento
Diversi studi hanno, però, dimostrato con assoluta certezza che l’allattamento al seno prolungato protegge i bambini dalla comparsa della celiachia. Addirittura, al momento, si tratta dell’unico fattore protettivo riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale! Se la mamma allatta il bambino il più a lungo possibile, o quanto meno fino all’inizio dello svezzamento, gli garantisce una solida protezione. Inoltre, con lo svezzamento e l’introduzione graduale del glutine, come detto, potrebbe dimezzare ulteriormente il rischio.
Il glutine è presente in vari alimenti (alcuni cereali di uso comune, come frumento, orzo e segale). Non per questo bisogna offrire troppo precocemente i cereali al neonato. Introdurre i cereali nella dieta del bebè prima dei quattro mesi di vita, infatti, è controproducente, aumenta il rischio di celiachia. Sfatiamo anche un mito: se la mamma è celiaca non ha ragione di rinunciare all’allattamento al seno! Anzi, allattare naturalmente è la miglior protezione che una mamma possa offrire al suo piccolo.
Allattare al seno
Una madre celiaca come si deve comportare nei confronti dell’allattamento? Innanzitutto può allattare come tutte le altre e non si deve preoccupare di allattare solo per proteggere il suo bambino dalla patologia. Secondo alcuni studi effettuati, pare che una mamma celiaca abbia un microbiota differente dalle altre mamme, ma non per questo non può allattare. Esistono altri mille vantaggi del latte materno. Bisogna fare di tutto per allattare al seno il bambino, in modo da ricavarne benessere entrambi. Una mamma celiaca, come tutte le altre, ha la possibilità di proteggere il bambino, con il suo latte, dalle infezioni respiratorie, gastrointestinali, e dalle allergie.
L’allattamento permette al piccolo di sviluppare il suo sistema neurologico e immunitario al meglio. Ovviamente è bene ricordare che si ha la possibilità di tutelare i più piccoli dalla celiachia grazie alla naturalità dell’allattamento al seno. Doveroso precisare che le evidenze scientifiche non sono tutte completamente concordi. Anche se sono numericamente poche, alcune ricerche non affermano la medesima cosa della maggioranza di esse. A tal proposito, una ricerca pubblicata a ottobre 2014 sul New England Journal of Medicine afferma che l’allattamento materno non fornisce protezione contro lo sviluppo dell’intolleranza al glutine. In ogni caso, è unanime la definizione del latte di mamma come alimento perfetto per la salute e lo sviluppo del neonato.
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Latte materno
Il latte materno contiene tutti i nutrienti necessari alla crescita del neonato, inoltre è facilmente digeribile. Protegge dalle infezioni, rafforza il legame affettivo tra mamma e bambino, grazie alla vicinanza fisica ed emotiva che comporta. Secondo le linee guida nazionali e internazionali in materia di nutrizione infantile, il latte materno dovrebbe essere offerto, come unico alimento, ai bambini fino a 6 mesi d’età e può essere proseguito per tutto il primo anno d’età e possibilmente anche nel secondo anno. Si può continuare anche dopo il secondo anno, se la mamma e il bambino lo desiderano.
Allattamento
Per avere la piena unanimità sulla certezza che l’allattamento al seno tra i tanti benefici comprenda anche quello di proteggere dalla celiachia i bambini, bisogna aspettare ulteriori riscontri scientifici. Per il momento sappiamo che c’è una altissima probabilità che il latte materno sia pienamente protettivo, anche da questo punto di vista. Assodato che questa importante risorsa sia portatrice di benessere e salute, non ci resta che invitarvi ad allattare al seno i vostri bambini. Farete un grande gesto d’amore verso di loro e anche verso voi stesse.