Allattamento al seno
Basta sentire il seno un pò più vuoto per credere di avere poco latte. Vedere che il bambino dopo aver finito la poppata piange inevitabilmente conduce alla domanda: il mio latte è sufficiente? Di conseguenza si valuta l’idea dell’aggiunta di latte artificiale. Prima di pensare al biberon e all’aggiunta, è bene essere bene informate sull’allattamento al seno, per poter scegliere consapevolmente.
Latte materno
Innanzitutto bisogna chiarire che non esiste una mamma con poco latte, ma semplicemente una suzione che non ne stimola la giusta produzione! Inoltre, anche se in alcuni momenti il seno appare più pieno e in altri sembra come svuotato, in realtà non è mai vuoto. La ghiandola mammaria attraversa diverse fasi che si susseguono in base al fabbisogno del piccolo. Infatti subito dopo la nascita non viene prodotto il vero e proprio latte, ma una sostanza giallina e più vischiosa: il colostro. Quest’ultimo ha una composizione diversa per via delle particolari esigenze di un bambino appena nato. Infatti è particolarmente ricco di immunoglobuline, zuccheri, proteine, sali minerali e una ridotta percentuale di grassi.
Dopo qualche giorno, con la montata lattea si forma il primo latte composto da una ridotta percentuale di proteine e una sempre maggiore quantità di grassi e zuccheri. Il bambino ha sempre più bisogno di energia per crescere, e la comparsa di questo latte più sostanzioso fa apparire il seno molto più grande, turgido, pieno. Naturale che nelle fasi della cosiddetta “calibrazione” o degli scatti di crescita del bambino (in cui aumenta il suo fabbisogno energetico) possa sembrare che il latte non sia sufficiente a soddisfare in quel momento la richiesta del bambino.
Quanto latte deve bere un neonato
In alcuni momenti il bambino può sembrare insoddisfatto della quantità di latte ricevuta. Questa “insoddisfazione” è produttiva, perché spinge il bambino a stimolare ulteriormente il seno a fine poppata, in modo che alla poppata successiva verrà prodotto quanto latte il suo organismo richiede per nutrirsi. Il modo migliore per calcolare la quantità di latte di cui ha bisogno un neonato è non calcolarlo! Per sapere se si nutre bene basta valutare il suo benessere generale, e la quantità di pannolini utilizzato nell’arco di 24 ore. Un neonato fisiologicamente sporca circa 5-6 pannolini, è visivamente idratato e acquista 150-200 g alla settimana.
Quanto deve mangiare un neonato
Non bisogna dipendere dalla doppia pesata o dalla maniacale misurazione della quantità esatta di latte che il bambino riceve. Però, per chi non si accontenta di vedere la palese e naturale crescita del proprio bambino, esistono anche dei metodi di calcolo approssimativo. Questi vanno utilizzati esclusivamente per avere una contezza orientativa della quantità di latte di cui dovrebbe aver bisogno in 24h il bambino. La formula in questione consiste nel dividere per 10 il peso del neonato espresso in grammi, sommare al risultato ottenuto il numero fisso di 250. La cifra finale corrisponde all’approssimativa quantità di latte necessaria in 24 ore. Dividendola per il numero di poppate a cui è abituato il bambino si ottiene quantità utile a saziare il piccolo ad ogni poppata.
Allattare
Fino a quando allattare? In merito alla durata dell’allattamento, l’OMS si esprime sottolineando quanto il latte materno sia unico e insostituibile per la sua composizione. L’OMS raccomanda, pertanto, l’allattamento esclusivo al seno fino al compimento del 6° mese di vita. Inoltre, è importante che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita ed oltre, o comunque finché mamma e bambino lo desiderano.
Quanto latte beve un neonato
Quando si è raggiunto il giusto equilibrio, la mammella diventa naturalmente più morbida. Questo non è un problema, poiché il bambino non incontra più difficoltà ad attaccarsi al seno. Se il latte sembra poco, perché non aumentare le poppate? Perché scegliere la via più breve e meno vantaggiosa? Come detto, il meccanismo della produzione del latte si basa sulla regola della domanda e dell’offerta: se il bambino succhia, stimola la produzione del latte, la quale si adatterà perfettamente alla sua richiesta. Viceversa, se succhia di meno, anche la quantità di latte prodotta a poco a poco diminuisce.
Latte artificiale
Il latte artificiale è validissimo nella sostituzione del latte materno quando sono presenti specifiche gravi patologie che interessano la mamma o il bambino. Un’esempio valido di queste patologie è la trasmissione del virus HIV o la grave malnutrizione della mamma. Spesso, però, viene consigliato alla mamma in maniera immotivata, in occasione di difficoltà che possono presentarsi nel corso dell’allattamento. Tra queste difficoltà compaiono molto frequentemente le ragadi, gli ingorghi e la mastite. Tali circostanze sono gestibili senza la necessità di rinunciare all’importante risorsa rappresentata dall’allattamento al seno. Molte mamme equivocano i segnali che al bimbo non vada effettivamente bene il loro latte.
Ma potrebbe piangere anche quando si sente nervoso, bagnato, o magari ha le classiche colichette, o ancora ha solo bisogno di esser preso in braccio e coccolato, per sentire il calore e il profumo della sua mamma. Anche queste sono frutto della scarsa informazione data alle mamme e assistenza all’allattamento materno. In relazione a quanto prima descritto, un bambino che riceve del latte artificiale e arriva alla poppata successiva sazio, stimolerà sempre meno il seno materno a produrre latte e darà inizio al circolo vizioso dell’aggiunta!
Aggiunta
Ecco perché è importante non dare mai aggiunte di alcun liquido. Inoltre l’uso di biberon e ciuccetti nelle prime settimane rischia di interferire in maniera importante con la suzione corretta, e riduce ulteriormente la possibilità di ricevere il latte giusto per la sua crescita. In cosa il latte materno è migliore rispetto al latte artificiale o il latte di mucca (o di qualsiasi altro animale)? Innanzitutto il latte di mamma è specifico per la specie umana, contiene tutti i nutrienti perfetti per la corretta crescita del bambino.
Inoltre, è gratis, sempre pronto, a temperatura, regolato dalla richiesta del piccolo e garantisce la formazione di un legame affettivo solido tra mamma e figlio. Non dimentichiamo che a beneficiarne è anche la mamma! Previene, infatti, le malattie cardiovascolari, i tumori, il diabete, aiuta a tornare in forma e a vivere serenamente la maternità.
Aggiunta al latte materno
La composizione del latte in polvere si avvicina molto a quello materno ed è formulato in base all’età del bambino per farlo crescere il più correttamente possibile. Esso contiene caseina (proteina del latte), grassi, zuccheri (destrina e maltosio), sali di sodio, calcio, potassio e fosforo, vitamine e sali minerali.
Nell’allattamento materno il bambino è libero di mangiare quanto e quando vuole, secondo la sua richiesta, mentre nell’allattamento artificiale ci si deve attenere agli orari prestabiliti e avere una certa regolarità e soprattutto preparare la giusta quantità di latte artificiale prescritta. Come si prepara il latte in polvere? Ne esistono di diverse tipologie e dosaggi, a seconda dell’età del bambino e dell’utilizzo che se ne deve fare. Per cui una volta individuati questi parametri, basta utilizzare le regole della corretta igiene durante tutta la preparazione, rispettare la quantità di acqua, le dosi di formula e stare attenti alla temperatura.
Aggiunta latte
Rilassarsi, riposarsi, ma soprattutto avere fiducia nella propria capacità di nutrire il proprio bambino è fondamentale. Bisogna seguire una dieta completa ed equilibrata e idratarsi correttamente. Imparare a conoscere il proprio bambino aiuterà ad evitare l’aggiunta: non sempre vuole attaccarsi al seno per fame! A volte le mamme credono di non avere abbastanza latte perché il piccolo reclama il seno troppo spesso oppure perché si attacca senza succhiare. In realtà è assolutamente normale che abbia solo bisogno di stare accanto alla propria mamma, o volersi sentire rassicurato prima di dormire. Ricevere il latte materno non è solo fonte di nutrimento, è per il piccolo anche un’occasione per avere conforto, consolazione e sicurezza.
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Aggiunta latte artificiale
Se il bambino si sazia perché si sveglia di notte? Il latte materno è particolarmente digeribile, di conseguenza viene assimilato in fretta dall’organismo. Naturale, quindi, che si svegli anche 2-3 volte nel corso della notte per essere allattato. Ovviamente per garantire un corretto riposo ad entrambi ci si regolerà insieme. La mamma deve solo munirsi di pazienza e imparare a conoscere i tempi del suo bambino, organizzandosi di conseguenza con la poppata serale e il riposo pomeridiano qualora fosse necessario.
Ci sono situazioni in cui integrare l’allattamento al seno è necessario, anche solo per poco tempo. Ad esempio: se il calo ponderale fisiologico dei primi giorni supera il 10%, il neonatologo potrebbe quindi consigliare piccole aggiunte di latte in polvere fino alla montata lattea. Ma si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di una supplementazione temporanea, che non compromette la prosecuzione dell’allattamento esclusivo al seno.