Alimentazione in gravidanza: la dieta da seguire
La gravidanza è associata a uno stato di grazia per la donna. La gioia per una nuova vita che cresce, e presto allieterà le giornate, viaggia però spesso in parallelo a ansie e problematiche che possono insorgere anche in caso di un’alimentazione sbagliata in gravidanza. L’incubo della toxoplasmosi, del diabete gestazionale, della gestosi e dell’ipertensione possono creare patemi alla futura mamma e problemi per il bambino. Uno stile di vita sano e una giusta alimentazione in gravidanza sono i presupposti per evitare rischi per la donna e il bambino. Il controllo del peso, la giusta attività fisica, l’estensione da fumo e alcool e il giusto apporto di vitamine, come l’acido folico, permettono di vivere la gravidanza con maggior sicurezza. Ecco una serie di consigli di ginecologi, nutrizionisti e specialisti su una corretta dieta in gravidanza.
Dieta inizio gravidanza: le accortezze da avere
I medici sono d’accordo nel consigliare una corretta alimentazione nella donna anche prima del concepimento. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, prima della gravidanza, creano le basi per un corretto sviluppo del feto nei nove mesi.
Una delle prime raccomandazioni dei ginecologi all’inizio della gravidanza, e nel momento in cui si cerca un bambino, è quella di garantire un giusto apporto di acido folico. Si tratta di una vitamina presente nei i legumi, gli ortaggi, la frutta, che durante la gravidanza riduce il rischio di difetti del tubo neurale nel feto. I medici consigliano l’assunzione di acido folico almeno un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza. Il fabbisogno di acido folico durante la gestazione aumenta nella donna e spesso si ricorre, nei casi in cui l’alimentazione non sia sufficiente, a integrazioni.
Anche il fabbisogno di ferro aumenta in gravidanza e il suo livello viene monitorato costantemente con le analisi del sangue. Il ferro si trova in genere nella carne, nel pesce, nelle verdure fresche, nei legumi e nella frutta secca. Nei nove mesi il medico può ricorrere a integrare il ferro nel caso in cui si accerti una sua carenza.
Anche l’alcool e il fumo vanno evitati in gravidanza proprio perchè possono creare rischi per il feto.
Nei nove mesi bisogna inoltre fare attenzione alla toxoplasmosi e ai batteri derivanti dal cibo. La frutta e la verdura, se consumate crude, vanno lavate accuratamente, mentre la carne e il pesce crudi sono da bandire. Stessa cosa per le uova che vanno consumate ben cotte. La corretta dieta in gravidanza prevede anche l’astensione dal consumo di salumi non cotti come: il prosciutto crudo, il salame, lo speck, il capocollo, la pancetta e la bresaola. Possono fare parte dell’alimentazione in gravidanza invece: la mortadella, il prosciutto cotto e l’affettato di tacchino o di pollo.
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Cosa mangiare in gravidanza: gli alimenti e le porzioni giuste
Durante i nove mesi i medici consigliano di fare 5-6 pasti al giorno, puntando sulla colazione e anche sulle merende di metà mattinata e metà pomeriggio. Durante il pranzo e la cena una giusta alimentazione in gravidanza prevede pasti equilibrati con il giusto apporto di carboidrati e proteine. I break mattutini e pomeridiani possono essere fatti con frutta, yogurt, spremute, evitando il più possibile l’introduzione di zuccheri.
Per quanto riguarda i carboidrati in gravidanza vanno assunti quotidianamente, si trovano infatti alla base della piramide nutrizionale, subito dopo l’acqua che va consumata preferibilmente naturale. I carboidrati nei nove mesi dovrebbero ricoprire il 50-60% della quota energetica giornaliera. Come sottolineato dalla dottoressa Anna Paola Cavalieri in gravidanza sono da preferire i carboidrati complessi integrali, ossia i cereali e i derivati (riso, pasta farro ecc), che hanno una digestione più lenta, garantiscono un maggior senso di sazietà e evitano picchi glicemici immediati tipici degli zuccheri semplici.
Le proteine in gravidanza sono un nutriente indispensabile, permettono infatti il corretto sviluppo dei tessuti del bambino, da quello osseo a quello muscolare, e si trovano in genere nella carne, nel pesce, nelle uova e nel latte, (in questo caso di parla di proteine di origine animale), ma anche nei legumi, nei cereali e nella frutta a guscio (proteine di origine vegetale). Nell’alimentazione della donna in gravidanza, in base quanto afferma la nutrizionista Angela Spadafranca, è bene assumere a settimana circa 2 o 3 porzioni di carne, preferendo quella bianca e di piccola taglia. Un alimento che va valorizzato in gravidanza è il pesce, soprattutto quello azzurro e di piccola taglia ricco di Omega 3. Anche in questo caso l’assunzione dovrebbe essere di 2 o 3 volte a settimana. Le uova e i formaggi (con una preferenza per quelli stagionati) possono essere consumati 1 o 2 volte a settimana. Un buon apporto di proteine può essere offerto anche dai legumi, se associati a carboidrati. Anche la frutta secca fa parte di una corretta alimentazione in gravidanza e se ne possono assumere giornalmente 20-30 grammi.
Frutta e verdura non devono mai mancare a tavola nei nove mesi e ne andrebbero consumate 5 porzioni al giorno. Questi alimenti ricchi di vitamine e di fibre, consentono un miglior transito intestinale e aiutano la donne a prevenire la stitichezza in gravidanza, limitando anche l’assorbimento di zuccheri. Frutta e verdura possono essere delle merende leggere e energetiche da inserire magari in frullati o centrifugati.
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Alimenti da evitare in gravidanza: i cibi dannosi per il bambino
Tra gli alimenti da evitare in gravidanza ci sono, come anticipato in precedenza, la carne, le uova e il pesce crudo. Stop quindi alla carne al sangue, ai cibi a base di uova crude (zabaione, maionese, tiramisù), ai crostacei, al sushi e al sashimi. In questi alimenti infatti sale il rischio della presenza di batteri che possono creare problemi alla mamma e al bambino. Per quanto riguarda il pesce cotto si annida un’altra insidia. In gravidanza infatti sono da evitare pesci predatori di grande taglia, come il tonno o il pesce spada, che possono accumulare una quantità di mercurio maggiore nei tessuti rispetto a quelli di piccola taglia e il cui consumo andrebbe perciò ridotto o addirittura evitato nei nove mesi.
Il latte e i latticini in gravidanza possono essere assunti se pastorizzati, in questo caso sono un alimento utile nei nove mesi perchè ricco di calcio e proteine. Bisogna evitare i formaggi molli come il brie, i tomini freschi, il gorgonzola che possono trasmettere batteri. Questi tipi di alimenti possono essere assunti invece se cotti. Il rischio di questi prodotti è di contrarre la listeriosi, un’infezione pericolosa in gravidanza che può portare anche a aborto spontaneo o parto prematuro. Anche l’assunzione del gelato va controllata, le uova e il latte usati infatti devono essere pastorizzati.
Una nota a parte va fatta per la Vitamina A che in gravidanza non deve essere eccessiva. Cibi come il fegato, ricchi di tale sostanza, andrebbero ridotti nei nove mesi. È stato infatti appurato da diversi studi che un eccesso di Vitamina A può causare malformazioni nel feto.
Per quanto riguarda l’alcool si tratta di una sostanza che va evitata in gravidanza perchè passa direttamente dalla placenta e può provocare complicanze e rischi, quindi stop ai superalcolici. Le linee guida internazionali consigliano di evitare anche il classico mezzo bicchiere di vino ai pasti, in assenza di studi certi sui rischi di tale sostanza nei nove mesi. Per quanto riguarda il vino però alcuni medici come ginecologa Stefania Piloni, sottolineano che piccole dosi a bassa gradazione alcolica possono essere assunte dalle donne in gravidanza.
Gli esperti sono invece tutti d’accordo sul fatto che il fumo va evitato nei nove mesi perchè nocivo per il feto. Fumare in gravidanza potrebbe causare: scarso accrescimento del feto, basso peso alla nascita, parto prematuro, distacco di placenta, e parto prematuro.
In basso un video sui cibi da evitare in gravidanza, due pareri sull’uso di alcool nei nove mesi, e un approfondimento sul fumo durante la gestazione.
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Gravidanza: i rischi di un’alimentazione sbagliata
Durante la gravidanza alcune donne possono incorrere nella complicazione del diabete gestazionale, che si associa in genere a situazioni di sovrappeso, obesità, stile di vita sedentario e una dieta sbagliata, troppo ricca di carboidrati e zuccheri. Durante i nove mesi la glicemia viene controllata periodicamente e viene effettuato anche l’esame della curva glicemica, che avviene in genere tra la 24° e la 28° settimana, per verificare eventuali disfunzioni. Il diabete gestazionale può creare problemi al bambino ci può essere infatti una macrosomia, una crescita fetale eccessiva, che può rendere difficile la fase espulsiva del parto, con il conseguente ricorso al cesareo. Il diabete gestazionale può portare inoltre a un‘eccessiva quantità di liquido amniotico che può aumentare il rischio della rottura delle membrane, aumenta anche il pericolo di morte intrauterina del feto. Il neonato potrebbe avere problemi polmonari alla nascita e un maggior rischio di sviluppare l’obesità in età pediatrica.
Il diabete gestazionale può causare anche la gestosi gravidica con episodi di pressione alta, gonfiore e proteine nelle urine. Come sottolineato dal Dottor Claudio Crescini, nei casi più gravi la gestosi può causare la morte del feto e emorragia celebrale nella madre. La pressione arteriosa va perciò sempre controllata in gravidanza.
Nei video in basso una serie di approfondimenti sul diabete gestazionale e sulla gestosi gravidica.
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Alimentazione in gravidanza in caso di intolleranze
In caso di intolleranze esistono ovviamente degli alimenti che possono correre in soccorso della mamme in gravidanza e consentire comunque una corretta alimentazione. All’inizio dei nove mesi il ginecologo dovrà valutare con la gestante l’eventuale presenza di allergie o intolleranze alimentari per studiare una giusta dieta in gravidanza che consenta all’organismo di ricevere tutti i nutrimenti necessari per il corretto sviluppo del feto.
In caso di intolleranza al glutine, il frumento e i suoi derivati vanno esclusi dalle dieta e sostituiti con alimenti come il mais, il riso, il miglio, la manioca, la quinoa, l’amaranto, il grano saraceno. In commercio esistono prodotti specifici per celiaci, reperibili sia in farmacia che nei supermercati.
Nelle situazioni di intolleranza al lattosio, la gestante può utilizzare il latte delattosato (ossia senza lattosio). Sono da evitare gli alimenti in cui è presente un’aggiunta di latte come i prodotti da forno, alcuni cereali per la colazione, sughi pronti, preparati per dolci. I formaggi stagionati in genere sono più digeribili e tollerati perchè con meno lattosio. In questi casi il medico potrebbe prescrivere delle integrazioni di calcio.
In basso un video in cui la Dottoressa Alessandra Graziottin spiega come comportarsi in caso di intolleranze alimentari.
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Dieta vegana in gravidanza: il parere degli esperti
Una della domande che molte donne vegetariane o vegane si pongono in gravidanza è se il loro regime alimentare può essere corretto nei nove mesi. La biologa nutrizionista Letizia Maria Cassinelli, come visibile nel video in basso, ha sottolineato che le future mamme possono continuare a rispettare una dieta vegana o vegetariana in gravidanza facendo attenzione a introdurre la giusta quota di proteine, con legumi combinati a cereali, e di minerali e vitamine. Il ferro in particolare si può trovare in verdure a foglia verde, mentre il calcio in acque adeguate o nei vegetali e cereali. Va invece integrata la Vitamina B12 che non è presente nel mondo vegetale.
La Dottoressa Anna Paola Cavalieri (come visibile nel video in basso) ha sottolineato che non sempre la dieta vegana è ben bilanciata e adeguata in gravidanza e possono spesso esserci carenze proprio di calcio, Vitamina D e Vitamina B12. In questi casi il medico, in base alle analisi del sangue della paziente, valuterà la possibile somministrazione di integratori.
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