allattamento il seno

Allattamento con le protesi al seno: può avvenire?

L’allattamento dopo chirurgia plastica al seno è possibile?

Oggi sono sempre di più le donne che ricorrono alla chirurgia plastica, soprattutto del seno. I motivi sono vari, e tutti potenzialmente validi. Esistono effettivamente i casi in cui se ne ricorre a sproposito, ma in genere, questo intervento viene utilizzato per correggere importanti difetti di forma, di volume o di asimmetria del seno. Molto spesso la chirurgia plastica è soltato postuma ad interventi molto più seri di chirurgia demolitiva che prevedono, ad esempio, l’asportazione della mammella. In quali circostanze si può allattare e in quali no?

Quest’ultima circostanza prevede, in genere, l’asportazione parziale o completa della ghiandola mammaria a causa del cancro o per prevenirlo qualora ci fossero forti fattori predisponenti. Solo successivamente si inserisce una protesi, e nel caso in cui la mastectomia non è bilaterale l’allattamento può avvenire!

l'allattamento

Seno rifatto e allattamento: scopri di più

Il seno materno è quella ghiandola che offre nutrimento al piccolo mediante l’allattamento, importante risorsa per la sua crescita e per il benessere fisico e psicologico di entrambi. Ma non dimentichiamo che non è solo questo! Prima ancora il seno è un potente mezzo di seduzione femminile che si è sviluppato nella specie umana per favorire l’accoppiamento e la continuazione della specie. Dal punto di vista ancestrale, il seno di una donna ha un fascino non indifferente, perché riconduce alla femminilità, alla maternità e di conseguenza anche a nutrimento, soddisfazione e pienezza. Probabilmente è proprio questo il motivo per il quale è al centro dell’attenzione e diventa molto importante per molte donne ritoccarlo.

In alcuni casi, modificare l’aspetto del proprio seno coincide con una maggiore soddisfazione personale, un miglior modo di vedersi e di sentirsi bene con il proprio corpo. Infatti è la zona maggiormente bersagliata dai ritocchi estetici. Esistono diversi metodi d’intervento, tra questi, il più gettonato è la mastoplastica additiva. Il forte bisogno di affermare o rimarcare la propria femminilità sembra essere direttamente proporzionale all’aumento del volume del seno. Questo è ciò che spinge molte donne ad intervinire in maniera così drastica sul proprio aspetto.

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Mastoplastica additiva: cos’è?

L’intervento finalizzato all’aumento del seno si chiama, come detto, mastoplastica additiva, e consente di modificare la forma e le dimensioni di un seno troppo piccolo o di correggere un’asimmetria mammaria. Esso consiste nel fissare delle protesi, generalmente in gel di silicone, sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale. L’incisione chirurgica e l’introduzione delle protesi può avvenire in vari punti. Solitamente per avere un risultato estetico migliore si sceglie di incidere sotto il solco mammario oppure a livello periareolare, ovvero intorno all’areola.

La chirurgia di aumento del seno è una procedura abbastanza semplice che dà in genere ottimi risultati, ma non bisogna sottovalutarne i rischi. Una possibile complicanza è la contrattura capsulare, conosciuta anche come rigetto della protesi. Ma in gravidanza e allattamento la protesi può provocare problemi?

mastoplastica additiva

Aumento del seno in gravidanza

Durante la gravidanza, il seno con le protesi aumenta di volume come avverrebbe in qualsiasi altro caso. Si tratta di un seno normale, dove la ghiandola mammaria non viene intaccata e pertanto produce normalmente latte. A tal proposito sarà soggetta, nel corso della gestazione, a tutta quella serie di modificazioni necessarie al completamento dello sviluppo ghiandolare. L’aumento di volume può essere leggermente fastidioso se la pelle è poco elastica o se sono state inserite delle protesi di una misura non proprio armoniosa con la conformazione del seno. In caso di semplice fastidio basterà portare pazienza. Al minimo indolenzimento, percezione di calore a livello locale e febbricola, è necessario però allertare il chirurgo e il professionista che segue la gravidanza (ostetrica o ginecologo).

aumento del seno in gravidanza

Mastoplastica additiva e allattamento

Il seno rifatto permette l’allattamento? Le protesi non dovrebbero comportare alcun rischio, né per la mamma né per il neonato. Molte donne con protesi mammarie allattano tranquillamente i propri figli. Studi recenti indicano, infatti, che le donne con protesi mammarie non contaminano con il silicone il latte rispetto a chi non ha protesi. Inoltre, nel caso in cui l’inserimento della protesi non sia stato preceduto dalla necessaria rimozione di entrambe le ghiandole mammarie, si può allattare. Nella mastoplastica additiva, viene rispettata l’integrità della ghiandola mammaria e di conseguenza anche la sua piena funzionalità.

Un problema riscontrato dalle mamme con protesi al seno, però, c’è! Le protesi mammarie pare possano interferire sulla meccanica dell’allattamento per via dell’incisione mammaria intorno all’areola.

mastoplastica

La mastoplastica riduttiva coesiste con la possibilità di allattare?

Negli interventi di mastoplastica riduttiva e mastopessi, invece, il fine ultimo è opposto a quello precedentemente descritto. Questi interventi mirano a ridurre il volume delle mammelle e a risollevarle eliminando la pelle in eccesso. Durante la procedura, spesso i capezzoli vengono riposizionati simmetricamente alle nuove dimensioni del seno. In questi casi, i dotti galattofori vengono inevitabilmente spezzati, l’integrità della ghiandola e di conseguenza e la possibilità di allattare sono compromesse.

Anche in alcuni interventi di mastoplastica additiva, i dotti galattofori potrebbero essere intaccati nel corso dell’incisione periareolare. In queste circostanze, una mamma che ha intenzione di allattare in futuro potrebbe avere difficoltà, proporzionali all’entità del “danno”, ad allattare. La difficoltà riscontrata dipende certamente dal numero di dotti che sono rimasti integri. In ogni caso, per tutti i vantaggi che l’allattamento riserva a mamma e bambino vale la pena armarsi di pazienza e tentare!

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L’allattamento al seno e i suoi vantaggi

A seguito di una gravidanza, è molto più probabile che un seno appesantito ulteriormente da protesi potrebbe sciuparsi. Ma questo, più che all’allattamento è dovuto all’aumento di volume eccessivo e da un suo successivo svuotamento veloce, cosa che accade se non si allatta. Se invece si sceglie di allattare, lo svuotamento è graduale perché la continua riproduzione del latte mantiene costante il volume del seno. Inoltre per la mamma sono previsti ulteriori benefici: più rapida ripresa dal parto, più rapida perdita di peso, prevenzione verso malattie cardiovascolari, tumore alla mammella e diabete.

allattamento al seno e vantaggi

Per prevenire i danni estetici, è consigliabile utilizzare in gravidanza dei reggiseni che lo contengano comodamente. Idratare adeguatamente non soltanto la cute dell’addome con l’olio di mandorle ma anche il seno, dopo la doccia, aiuta a prevenire le smagliature. Una buona abitudine potrebbe essere quella di rinforzate i muscoli pettorali con qualche esercizio mirato. Tutti questi accorgimenti vanno bene a prescindere dalla presenza di protesi mammarie. L’importante è non arrendersi ai primi tentativi falliti e allattare i propri bambini laddove è possibile!