Allattamento al seno
Una recente ricerca del centro Kaiser Permanente di Oakland, in California, dimostra un’associazione fra la durata dell’allattamento al seno e il rischio di sviluppare diabete e tumore al seno. Sembrerebbe, infatti, dai dati ricavati da tale ricerca, che più dura l’allattamento e minori saranno le possibilità di sviluppare le suddette patologie.
Allattare
Allattare al seno, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in maniera esclusiva per i primi sei mesi di vita di un figlio, fa bene. L’allattamento al seno non porta benefici soltanto per la salute del bambino, ma anche per quella della mamma. Una donna che allatta, infatti, colma dal punto di vista emotivo e psicologico il “vuoto” che prova dopo il parto.
Continua a costruire il forte e unico legame con il proprio bambino, donandogli tutto ciò di cui ha bisogno. Allo stesso tempo, la donna fornisce a se stessa la protezione nei confronti di alcune malattie. Riduce, quindi, il rischio di sviluppare un tumore al seno, ma anche il tumore alle ovaie. Cala nettamente anche la probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2, almeno fino all’avvento della menopausa.
Tumore al seno
Quanto appena detto è stato dimostrato da un gruppo di ricercatori del centro di ricerca Kaiser Permanente di Oakland, in California. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine, rendendo accessibili a tutti i risultati delle ricerche effettuate. Tali risultati, come detto, evidenziano una forte associazione tra la durata dell’allattamento e la ridotta minaccia di sviluppare il diabete, anche dopo aver considerato gli altri potenziali fattori di rischio.
L’epidemiologa Erica Gunderson al Kaiser Permanente si occupa di studiare l’impatto a lungo termine della gravidanza e dell’allattamento sulla salute delle donne. Si è spesso affrontato l’argomento della correlazione tra allattamento al seno e tumore al seno. Si è scoperto che più si prolunga l’allattamento e maggiore sarà l’azione protettiva nei confronti delle formazioni tumorali.
Tumore alla mammella
La letteratura scientifica negli anni si è spesso occupata di analizzare la correlazione tra allattamento e riduzione del rischio di contrarre il cancro alla mammella. Va detto che non tutti questi studi identificano una correlazione positiva tra allattamento e ridotto rischio di questa patologia. Una revisione sistematica identifica 13 studi, in cui l’allattamento prolungato ha effetti protettivi sul rischio di ammalarsi. Oltre all’allattamento ci si può avvalere, anche al di fuori della maternità, della prevenzione per il tumore al seno.
Secondo alcuni ricercatori, le ragioni biologiche che rendono l’allattamento al seno così importante per la prevenzione dei tumori sono legate alla maturazione ghiandolare della mammella, indotta dall’allattamento. Tale sviluppo morfo-funzionale renderebbe la ghiandola mammaria più resistente alle mutazioni che possono portare al tumore. L’allattamento, inoltre, blocca del tutto o in parte la produzione degli ormoni ovarici. Le ovaie a riposo portano a livelli di estrogeni più bassi, garanzia di protezione contro il carcinoma mammario e anche contro il tumore ovarico.
Tumore
L’esito dell’ultimo studio coordinato dalla Gunderson dà sostanza a un’evidenza già emersa in altri studi, ma mai in maniera così definita. Nelle donne che allattano al seno per sei mesi, la riduzione del rischio media è risultata pari al 25 %. Tale valore è quasi raddoppiato tra coloro che invece hanno preferito proseguire e allattare i propri figli anche nel corso dello svezzamento (47 %). Quest’indagine conferma come allattare al seno dia vita ad una importante risorsa che purtroppo spesso viene sottovalutata.
Diabete
Abbiamo visto come addirittura il rischio di sviluppare il diabete risulti dimezzato nel caso in cui si decide di allattare il proprio bambino per almeno 6 mesi. A queste conclusioni i ricercatori sono giunti dopo aver osservato, per oltre trent’anni, 1200 donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Nessuna di queste donne era diabetica al momento del reclutamento nello studio e di conseguenza non lo era prima della gravidanza.
Durante il lungo periodo di osservazione, tutte queste donne hanno avuto almeno un figlio. Nella ricerca sono state monitorate le abitudini alimentari e lo stile di vita di tutte le partecipanti. I controlli successivi hanno svelato l’effetto protettivo dell’allattamento. Il quale è risultato uguale per le donne bianche quanto per quelle nere, che a differenza delle prime, hanno però un rischio più alto di sviluppare il diabete. Sembra che la protezione nei confronti di questa patologia non riguardi solo la mamma. Anche il bambino, grazie all’allattamento e all’elevato contenuto di acidi grassi omega 3 nel latte gode della protezione nei confronti del diabete giovanile.
Leggi anche: Allattamento al seno e diabete giovanile: possibile prevenzione?
Allattamento
Le nuove scoperte si aggiungono a un sempre crescente numero di prove che sostengono quanto l’allattamento al seno abbia effetti protettivi per mamma e bambino. Gunderson asserisce che: “l’incidenza del diabete è diminuita in modo graduale di pari passo con l’aumento della durata dell’allattamento: indipendentemente dalle origini della donna, dall’aver avuto o meno il diabete gestazionale nel corso della gravidanza, dallo stile di vita adottato e dalla presenza di altri fattori di rischio metabolici”.
Sono diversi i possibili meccanismi biologici che si trovano alla base dell’effetto protettivo esercitato dall’allattamento al seno. Tra questi è compresa l’influenza degli ormoni associati alla lattazione sulle cellule pancreatiche che controllano i livelli di insulina nel sangue e quindi influenzano la glicemia. L’allattamento, se eseguito bene e con coscienza, protegge le donne anche da altri eventi patologici come l’obesità e le malattie cardiovascolari. Dunque, donne, allattate i vostri bambini per il loro e il vostro benessere!
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