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Molluschi e gravidanza
L’argomento relativo al consumo di pesce in gravidanza è molto delicato. Ci sono, infatti, dei pericoli per la donna incinta rappresentati da alcuni tipi di pesci, come, ad esempio, i molluschi.
Il consumo di molluschi in gravidanza, infatti, sarebbe da evitare tranne se si presta attenzione al metodo di selezione e preparazione.
Vediamo in che modo.
Molluschi in gravidanza: quali rischi?
I molluschi in gravidanza, se consumati crudi o poco cotti, potrebbero causare una serie di gravi infezioni, nocive sia per la mamma che per il bambino.
Quindi, il consiglio è di consumare soltanto molluschi di provenienza certa e di cuocerli sempre bene.
La cottura, infatti, elimina ogni tipo di batterio o agente patogeno.
Poiché spesso vi è confusione fra i crostacei e i molluschi, chiariamo che i molluschi sono quelli senza uno scheletro interno che li sorregge.
Perciò, l’elenco del molluschi comprende:
- vongole;
- cozze;
- telline;
- cannolicchi;
- capesante;
- ostriche;
- lumache di mare;
- moscardini;
- polpi;
- totani;
- calamari;
- seppie.
L’unico modo per mangiarli, quindi, è preferire i molluschi cotti in gravidanza, come spiegato anche nel video di seguito.
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I rischi di una scorretta alimentazione in gravidanza
Una corretta dieta in gravidanza è fondamentale per la salute della mamma e del bambino. Consumare cibi non consentiti potrebbe esporre la mamma al rischio di infezioni.
In particolare, sono tre le infezioni che potrebbero compromettere seriamente la gravidanza.
- La salmonellosi è causata da batteri presenti nei cibi crudi. Questo disturbo, se contratto in gravidanza, può compromettere lo sviluppo del feto. Nei casi più gravi porta al parto prematuro o alla morte intrauterina.
- La toxoplasmosi è un’infezione che viene trasmessa attraverso il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta e in alcuni casi attraverso il contatto con gli animali, in particolar modo i gatti. Questa patologia può arrecare gravi danni al feto, in particolare danni al cervello e agli occhi.
- La listeriosi è causata dal batterio Listeria monocytogenes, che può trovarsi in pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati, inclusi hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, insalate preconfezionate. I rischi per il feto? Aborto o parto pretermine.
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Vongole in gravidanza
Tra i molluschi più amati ci sono le vongole, ma ciò che si chiedono le mamme è se il loro consumo sia consentito durante la dolce attesa.
Diciamo di sì, a patto che si preferiscano solo ed esclusivamente quelle di provenienza certa e che si tratti di vongole cotte, in gravidanza prerogativa essenziale.
Mai mangiare vongole crude: basta la cottura in padella per eliminare i batteri che sono presenti nelle vongole e che possono danneggiare la gravidanza.
È opportuno cuocere anche le vongole surgelate in gravidanza: sebbene siano ben controllate, la cottura è una precauzione in più.
Ma se non volete correre alcun rischio basta fare a meno delle vongole per tutti i nove mesi, in modo da non avere alcun tipo di disturbo o infezione.
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Cozze in gravidanza
Altro tipo di mollusco molto amato è la cozza.
Per quanto riguarda il loro consumo in gravidanza, vale lo stesso discorso delle vongole: si possono mangiare le cozze in gravidanza a patto che siano ben cotte.
Ma per evitare qualsiasi tipo di rischio o infezione è bene non consumare le cozze in gravidanza e rimandare a dopo l’allattamento il consumo di questi molluschi.
Cozze e vongole possono infatti rivelarsi allergizzanti per il bambino.
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Seppie, polpi e calamari in gravidanza
Tutti amano mangiare le seppie, i polpi e i calamari, ma il dubbio che attanaglia le mamme è se il loro consumo sia consentito in gravidanza.
La regola generale è quella che vale per tutti i molluschi in gravidanza, ossia consumarli solo se ben cotti. In più, si consiglia di non friggerli perché i cibi fritti possono arrecare danni alla futura mamma e al bambino.
- Le seppie in gravidanza: sono un’ottima fonte di proteine, amminoacidi, vitamine e minerali.
- Il polpo in gravidanza: è consigliato perché contiene pochi grassi ed è ricco di proteine nobili.
- I calamari in gravidanza: sono sicuri perché vengono abbattuti dopo la pesca, come molti altri pesci. Questa tecnica prevede una forte escursione termica, a causa della quale muoiono tutti gli agenti patogeni.
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Pesce in gravidanza: quale preferire?
Durante la gestazione è assolutamente consigliato assumere pesce almeno due volte alla settimana, come in ogni buona e corretta alimentazione.
Grazie al consumo corretto di pesce, ci si assicura una porzione extra di iodio, di proteine e di preziosi acidi grassi Omega 3. L’importante è che il pesce sia sempre ben cotto.
Tutto ciò che ha subito un ciclo di cottura e di pastorizzazione può essere consumato in gravidanza senza problemi.
Occorre fare attenzione a:
- salmone in gravidanza: va bene cotto, ma mai affumicato o crudo;
- insalata di mare in gravidanza: pur rientrando nel pesce da mangiare in gravidanza va consumata con moderazione;
- come per i molluschi, anche i crostacei in gravidanza andrebbero evitati. Certo, un’adeguata cottura può comunque spazzare via qualsiasi tipo di batterio e permetterci di mangiarli.
L’importante è evitare assolutamente tutto il pesce crudo in gravidanza, così come quello di grossa taglia, possibilmente contaminato da mercurio.
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