Melograno o melagrana?
Il melograno è la pianta della famiglia delle Punicacee, originaria della zona compresa tra l’Iran e l’Himalaya. Ormai, però, si usa, nel linguaggio comune, indicare con questo termine anche il frutto prodotto da questa pianta, che sarebbe la melagrana.
È un frutto con molte proprietà benefiche, tuttavia riguardo il suo consumo in gravidanza ci sono pareri discordanti.
In qualsiasi altra fase della vita non ci sono dubbi: il melograno fa bene. Capiamo, però, quali sono i dubbi del mangiare melograno in gravidanza.
Melograno e gravidanza
Il periodo del melograno è l’autunno: il frutto, infatti, matura a partire da ottobre.
Si tratta di un frutto molto amato e benefico per la salute.
Le proprietà del melograno sono, infatti, davvero numerose e sono utilizzate anche nella medicina omeopatica, oltre che in campo estetico. Il frutto del melograno previene e allevia i sintomi di numerose patologie.
Riguardo l’assunzione di melograno in gravidanza, però, esistono pareri discordanti. Capiamo perché.
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Semi e succo di melograno: benefici per la salute
Della melagrana, si possono mangiare sia i chicchi sgranati dal frutto che berne il succo. Con i chicchi si possono condire piatti sia dolci che salati. Il succo può essere estratto mediante spremitura con un semplice spremiagrumi.
Le proprietà del melograno (succo e semi) sono numerose.
A cosa fa bene il melograno?
- È ricco di antiossidanti, vitamina C, vitamina K, vitamine del gruppo B, proteine e carboidrati.
- Contiene molto potassio, che aiuta a svolgere correttamente le funzioni cellulari.
- È ricco anche di altri minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo, manganese e zinco.
- Diminuisce l’invecchiamento della pelle.
- È antitumorale: grazie alla presenza di tannini e polifenoli, il melograno svolge una potente azione contro i tumori, in particolare il tumore al seno, alla prostata e alla pelle.
- Protegge il cuore: il succo di melograno può agire come anticoagulante riducendo il rischio di arteriosclerosi. Inoltre sembra essere anche in grado di prevenire le malattie cardiovascolari, aiuta a ridurre il colesterolo LDL, e aumentare il colesterolo HDL (il colesterolo buono).
- Molto positivo il rapporto fra melograno e cistite: questo frutto aiuta, infatti, a combattere la fastidiosa infiammazione della vescica.
- Anti-age: protegge la pelle e contribuisce alla rigenerazione delle cellule, rallenta i processi di invecchiamento cellulare e riduce l’iper pigmentazione, contrasta l’acne e la pelle grassa.
- Contrasta i disturbi gastrici e intestinali: il succo di melograno aiuta a combattere emorroidi, nausea e parassiti intestinali. I semi, preparati come decotto, aiutano a combattere la diarrea. Il succo di melograno è invece lassativo ed ha un’azione stimolante dell’appetito.
- È anti anemico: l’alta quantità di ferro presente nel melograno aumenta i livelli di emoglobina nel sangue, aiuta a ridurre l’anemia e previene l’Alzheimer.
- È ricco di acido folico: questa vitamina del gruppo B favorisce lo sviluppo del condotto neurale del feto e previene la comparsa di malformazioni del sistema nervoso centrale.
- Le calorie del melograno sono 83 in 100 grammi, quindi il melograno fa ingrassare ma contano di più gli apporti nutritivi che fornisce.
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Melograno: controindicazioni in gravidanza
Vediamo, oltre le proprietà del succo di melograno, le controindicazioni.
Un consumo eccessivo di melograno, in particolare dei principi attivi ricavati dalla corteccia, può causare un’intossicazione. Gli effetti collaterali in questi casi possono essere vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratoria.
Inoltre, nonostante i tanti effetti benefici del melograno, secondo una ricerca anglo-thailandese, sarebbe pericolosa la melagrana in gravidanza, così come il succo di melograno in gravidanza perché causerebbe contrazioni uterine.
Secondo una ricerca dell’Università di Liverpool e del Suranarees Institute of Science, infatti, il melograno facilita le contrazioni uterine durante il travaglio. Gli scienziati hanno esaminato campioni di cellule d’utero animale in laboratorio. Tali cellule sono state trattate con un estratto dei semi del melograno di cui sono note le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. I test di laboratorio hanno mostrato che le cellule muscolari dell’utero a contatto con l’estratto di melograno hanno aumentato la loro attività.
Secondo la dottoressa Sajeera Kupittayanant, che ha diretto lo studio, le contrazioni sono state provocate da un aumento del calcio. Se i risultati dello studio verranno confermati, l’estratto di melograno potrebbe rappresentare un’alternativa naturale ad alcuni farmaci come l’ossitocina. Tuttavia i risultati non sono ancora definitivi, in quanto la ricerca deve ancora superare numerose fasi di controllo.
Quindi, se questi studi saranno confermati, si approfondirà anche la questione riguardante il consumo di melograno in gravidanza.
Ad ogni modo, è sempre meglio seguire il parere del ginecologo, che conosce la vostra storia clinica e saprà dirvi se basarvi più sui benefici o sulle controindicazioni del melograno in gravidanza.
Sì al melograno in allattamento.
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Attenzione all’alimentazione in gravidanza
Durante le 40 settimane di gestazione, è importante seguire una corretta alimentazione sia per la mamma che per il bambino. In questo periodo si verificano, infatti, molti cambiamenti ormonali che causano modifiche anche al sistema immunitario della mamma.
La futura mamma può essere, quindi, maggiormente esposta al rischio di infezioni. Per questo è necessario adottare un’alimentazione bilanciata e sicura. Non solo si deve assumere una corretta quantità di calorie, ma anche fare una scelta qualitativa degli alimenti.
È preferibile bilanciare il consumo giornaliero di carne, pesce, uova, legumi e formaggi. Questi alimenti sono importanti perché apportano proteine preziose per l’accrescimento fetale. Inoltre, per un buon apporto di vitamine, sali minerali e fibra, è bene anche consumare giornalmente verdura, cruda o cotta. La frutta in gravidanza deve essere sempre lavata e disinfettata con cura, ed è utile preferire la frutta di stagione, anche attraverso spremute o succhi di frutta.
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