Quinta malattia
Cos’è la quinta malattia? Come riconoscere i sintomi di questa malattia esantematica? Qual è la durata dell’incubazione? Se sei una mamma, magari alle prime armi, preoccupata per il tuo bambino, è del tutto normale porsi queste domande. Nell’attesa che il pediatra intervenga, visitando il piccolo, leggi il nostro articolo sulla quinta malattia per saperne di più e riuscire a riconoscere i primi sintomi dopo il contagio.
Malattie esantematiche: la quinta malattia
La quinta malattia, conosciuta anche con la denominazione di eritema infettivo o megaloeritema, è una malattia esantematica, che consiste in un’infezione di tipo virale, che si manifesta solitamente nei bambini in età scolare. Tra le altre malattie esantematiche, molto comuni nell’infanzia, la quinta malattia viene designata con questo appellativo perché è stata scoperta per quinta, in ordine cronologico, quindi dopo il morbillo, la scarlattina, la rosolia e la quarta malattia (anche nota come scarlattinetta), e prima della sesta malattia.
Quinta malattia foto
Per riconoscere una malattia esantematica è indicato effettuare un esame di tipo visivo. Se si osserva attentamente il bambino, si possono rintracciare i primi sintomi e anticipare la diagnosi, che, però, deve essere sempre confermata da un professionista. Per questo motivo, nell’attesa di ricevere la visita del pediatra, le mamme più apprensive possono osservare delle immagini illustrative e foto della quinta malattia, per capire se il loro piccolo è stato effettivamente contagiato.
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Quinta malattia sintomi
La sintomatologia della quinta malattia non è molto preoccupante. Nei primi giorni dopo il contagio, solitamente, il soggetto affetto presenta qualche decimo di febbre, stanchezza e altri piccoli disturbi tipici delle più banali influenze. Bisognerà attendere un po’ per rendersi conto che si tratta di quinta malattia: dopo qualche giorno sarà, infatti, l’apparizione del rash cutaneo a non lasciare alcun dubbio sulla natura dell’infezione. Tra i più comuni sintomi della quinta malattia ritroviamo:
- mal di testa (cefalea);
- febbre leggera (febbricola);
- raffreddore, naso rosso e che cola;
- esantema / eritema localizzato sulle guance (guance rosse);
- diarrea;
- infiammazione a livello di arti e articolazioni;
- enantema su palato e faringe;
- gonfiore dei linfonodi di testa e collo (adenopatia).
I gonfiori alle articolazioni non sono particolarmente diffusi, ma possono, talvolta, verificarsi, specialmente nei soggetti adulti infettati. Le aree maggiormente interessate sono: piedi, mani, gomiti e ginocchia I dolori articolari durano in media tra 1 e 3 settimane, anche se, in casi eccezionali, possono protrarsi per mesi, senza lasciare, però, danni morfologici permanenti.
Per contrastare questi disturbi, il pediatra potrà intervenire con una cura sintomatica, volta ad attenuare i fastidi per il bambino. In generale, non sono necessarie delle cure specifiche per la quinta malattia. Il consiglio è di lasciare che l’infezione faccia il suo corso naturalmente. Nell’arco di un paio di settimane guarirà in modo del tutto spontaneo, senza ulteriori o spiacevoli complicazioni.
I principali sintomi, associabili a quelli di un normale stato influenzale, scompaiono dopo pochi giorni, lasciando il posto all’eruzione cutanea (esantema), di colore rosso acceso, tipico della quinta malattia.
Guance rosse
L’eruzione cutanea, tipica della quinta malattia, si verifica pochi giorni dopo l’insorgenza del morbo e può essere suddivisa in due diversi step. Il primo step consiste nell’eritema localizzato sulle guance, peculiare fino al punto da conferire alla quinta malattia anche la denominazione popolare di malattia delle guance rosse. Il rash cutane è di una tonalità rosso acceso e ricopre il volto a livello delle gote. Possiamo dire che questo sia, tra tutti, il sintomo più distintivo della quinta malattia. Il secondo step dell’esantema della quinta malattia si verifica, poco dopo, in alcuni casi, sulla schiena, braccia, gambe, glutei, petto e addome del bambino. Può capitare, talvolta, che queste macchioline rosse causino prurito, in particolare nell’area dei piedi. L’intensità dell’eruzione cutanea non è uguale in tutti i casi, ma varia molto, a seconda della situazione; per cui non spaventatevi nel sentire i racconti di altre mamme, perché non è detto che al vostro bambino l’esantema provochi gli stessi effetti indesiderati.
Solitamente l’eruzione cutanea scompare nel giro di 7-10 giorni, ma anche la durata, come l’intensità, è abbastanza variabile: nei casi peggiori, potrebbe attuarsi un’alternanza di miglioramenti e peggioramenti per anche venti giorni, dopo i quali l’eruzione tenderà a schiarirsi. È molto più probabile che i bambini di età inferiore ai 10 anni presentino l’esantema rispetto a quelli di età superiore. Tuttavia, per questi ultimi, il prurito potrebbe essere maggiore. Fate attenzione alla luce solare o alle fonti di calore, perché l’esposizione a luce forte o calore eccessivo può essere la causa di riattivazione dell’esantema, anche quando si è ormai sulla via della guarigione.
Quinta malattia incubazione e contagio
La quinta malattia trova il suo responsabile nel parvovirus B19. La diffusione avviene perlopiù per via aerea: ciò significa che bisogna prestare attenzione a non parlare troppo vicini a un soggetto affetto da quinta malattia, oltreché a scansare colpi di tosse o starnuti. Meno probabile, ma comunque plausibile, è la diffusione del contagio per via indiretta. Quest’ultima si verifica venendo a contatto con oggetti infetti, vale a dire cose o superfici che sono state usate da soggetti che presentano l’infezione o sono nella fase di incubazione.
Il periodo di incubazione della quinta malattia dura dai 4 e ai 20 giorni. Tenete conto del fatto che una persona affetta da quinta malattia è molto più contagiosa prima che compaia l’eruzione cutanea, perché quest’ultima è la prova esteriore della risposta immunitaria dell’organismo. Ciò vuol dire che quando si manifesta l’esantema, il nostro corpo sta già agendo internamente per attaccare e trovare soluzione all’infezione. Quando l’eruzione cutanea fa la sua comparsa, il bambino può già considerarsi non più infettivo.
Generalmente la quinta malattia, come molte altre malattie esantematiche, si presenta una sola volta nella vita: contratta la prima volta, l’organismo sviluppa gli anticorpi necessari per contrastarla, evitando che essa possa presentarsi nuovamente in futuro.
Quinta malattia adulti
La diffusione della quinta malattia non conosce confini geografici. Si tratta, infatti, di una malattia esantematica presente in tutto il mondo. Il periodo dell’anno in cui si è più esposti al contagio va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera. Mentre i soggetti più colpiti sono i bambini in età scolare, per cui la fase più critica è compresa tra i 5 e i 15 anni. Tuttavia, questo virus è in grado di attecchire anche in soggetti più attempati. La quinta malattia, almeno potenzialmente, può colpire chiunque, senza distinzione di età. Non è usuale, ma è possibile, quindi, riscontrare la quinta malattia negli adulti. Quando essa si manifesta, in genere, si registra un maggiore fastidio causato dal prurito dell’esantema. A parte ciò, non ci sono grandi complicazioni neanche per gli adulti. Caso diverso è quello dei soggetti immunodepressi, che avendo un sistema immunitario carente possono incorrere in rischi maggiori, come ad esempio una grave anemia. Per quanto riguarda, invece, la quinta malattia in gravidanza, bisogna prestare attenzione soprattutto se a contrarre l’infezione è una donna incinta nel primo trimestre di gestazione. In questa situazione, la quinta malattia potrebbe provocare dei danni preoccupanti al feto, tra cui l’idrope fetale, accrescendo il rischio di un aborto spontaneo.