Le storie più stravaganti del web
Ogni tanto sul web ci capita di leggere tantissime storie stravaganti che danno l’impressione di essere false o inventate. Con la tecnologia odierna è molto facile conoscere le vicissitudini di persone pressoché sconosciute e che magari abitano dall’altra parte della Terra. Abbiamo deciso di raccontarvene alcune. Mettetevi comodi e preparate a emozionarvi, commuovervi e divertirvi.
Genitori denunciati
Durante l’adolescenza sono moltissimi i momenti in cui lo scontro fra genitori e figli promette scintille. Alzi la mano chi non ha mai minacciato di chiamare il Telefono Azzurro.
Ebbene, anche se fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, qualcuno è stato davvero capace di denunciare i propri genitori. E per i motivi più assurdi!
Una donna spagnola di 37 anni di nome Maria è finita davanti al giudice con l’accusa di maltrattamento. Suo figlio 15enne infatti aveva deciso di denunciarla perché si era visto sequestrare il cellulare. E se pensate che il figlio abbia esagerato, aspettate di leggere quanti mesi di reclusione aveva chiesto l’accusa: 9! Il giudice ha però dato ragione a mamma Maria che, sequestrando il telefono di suo figlio, ha semplicemente fatto il suo dovere di mamma.
È andata peggio a un padre italiano che è finito davanti al giudice dopo che sua figlia di 26 anni lo aveva denunciato. La ragazza, una studentessa universitaria fuori corso, riteneva troppo bassa la paghetta mensile che suo padre le forniva. La giovane ha così chiesto all’uomo un mantenimento di 2500 euro che potesse permetterle di continuare a vivere secondo il tenore di vita alto a cui è abituata. I giudici le hanno dato ragione, ma la cifra del mantenimento è stata abbassata a 500 euro.
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I problemi con la legge
Non sempre quando si commette un illecito lo si fa consapevolmente. Può capitare infatti di combinare un bel pasticcio in buona fede, o per merito di un po’ di superficialità. Di seguito vi raccontiamo alcune storie davvero stravaganti e che hanno a che fare con polizia e carcere.
Brutta disavventura per Tommaso, un uomo che è stato denunciato dalla polizia per “false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri”. Nel 2016 l’uomo si trovava in compagnia di moglie e figlia a passeggio.
Era una bella giornata calda e la bimba decide di immergere i piedi nella fontana. Un gesto che non è passato inosservato agli agenti di una pattuglia che stava controllando la città. E che hanno intimato alla bambina di rimettersi le scarpe. A quel punto la situazione è sfuggita di mano al papà, che alla richiesta delle proprie generalità ha fornito ai poliziotti un nome e un indirizzo falso. Uno scherzetto che gli è costato una denuncia.
Anche a una mamma californiana ha pagato caramente una sua leggerezza. Una donna di nome Mariza, con la passione per la cucina, è finita sotto inchiesta con l’accusa di vendere del cibo senza avere i giusti permessi. Un’accusa fondata visto che la donna è stata incastrata da un agente sotto copertura che ha davvero comprato del cibo preparato da lei. Mariza ha avviato una raccolta fondi chiedendo un aiuto economico con cui poter aprire una sua attività.
L’ultima storia di questo paragrafo non ha a che fare con la legge o il carcere, ma con un papà che si è attirato moltissime e feroci critiche.
La sua colpa? Quella di portare in giro la sua bambina con un guinzaglio. Ma scopriamo con le sue parole come si è difeso dalla valanga di critiche ricevute:
“So di essere guardato male dagli sconosciuti. Ho ricevuto commenti tipo: ‘Io sono il genitore perfetto ed ecco perché tu fai schifo’. E a voi io rispondo così: ‘Sto cercando di proteggerla mentre cerco di mantenere la mia salute mentale, e ne vale la pena al 100%’. Perché la realtà è che si calmerà. Capirà, perché tutti i bambini lo fanno. Ma fino a quel momento, farò di tutto per tenerla lontana dai pericoli, anche se questo vorrà dire usare un guinzaglio.”
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Le ingiustizie subite
Quante volte ci è capitato di leggere delle storie assurde in cui le famiglie con bambini vengono prese di mira. Fra mamme che allattano in pubblico e che vengono riprese e locali pubblici che vietano l’ingresso ai bambini abbiamo tanto da raccontare. Iniziamo quindi con la prima assurda storia.
Nel 2017 un uomo di nome Lamar Austin è stato licenziato dalla ditta in cui lavorava, la Salerno Protettive Services, perché si era assentato dal lavoro. Sua moglie era in procinto di partorire il loro bambino e l’uomo, aveva inviato una lettera al datore di lavoro in cui gli chiedeva il permesso per non presentarsi a lavoro. In tutta risposta si è visto ricevere una lettera che recitava più o meno così:
Stai forzando la mano, se domani alle 8 di mattina non sarai puntuale al tuo posto, allora saremo costretti a mettere fine al rapporto lavorativo.
E così è stato, perché il giorno dopo a Lamar è stata recapitata la lettera di licenziamento. Nonostante una raccolta fondi su GoFoundMe e l’aiuto di tanti concittadini, l’uomo non è riuscito a trovare un altro lavoro.
A Cordenons, in Friuli Venezia Giulia, si è verificato nel 2016 un evento piuttosto spiacevole che ha provocato non poche polemiche. Un giorno una famiglia si è ritrovata i finestrini della loro auto in pezzi. Qualcuno aveva rubato tutti gli oggetti che la famiglia aveva lasciato in macchina. Oggetti di poco conto e di nessun valore, tranne uno solo. Un orsacchiotto di pezza di nome Ciro appartenente a un bambino di 3 anni.
Un orsacchiotto da cui non si separava mai e che lo tranquillizzava nella fase dell’addormentamento. Nonostante mamma Francesca abbia lanciato un appello social per ritrovarlo, Ciro non è più tornato a casa.
Passiamo quindi ad un’altra storia che nel 2017 ha sconvolto gli abitanti di una cittadina inglese. Nel 2013 una famiglia perse la propria bambina alla nascita. In occasione del quarto compleanno della piccola Maisy, i suoi genitori decisero di farle un regalo speciale. E sistemarono vicino alla sua tomba una culla contenente lettere, fiori e peluche. Dopo poco però la coppia, che nel frattempo ha avuto altri figli, ha ricevuto una lettera del Comune in cui si ordinava loro di togliere immediatamente il lettino. Dopo lo sconforto e la rabbia iniziale, la famiglia ha deciso di portare via la culla ma non senza sfogarsi pubblicamente:
“Sono infastidita dal modo in cui ci hanno trattati. Forse abbiamo sbagliato a non chiedere il permesso, ma non credevo fosse necessario per mettere qualcosa sulla lapide di mia figlia. Anche se siamo andati avanti e abbiamo avuto altri figli non vuol dire che Maisy non faccia più parte della nostra vita“.
Il Battesimo di un figlio è sempre un evento particolarmente significativo ed emozionante. Ma anche indimenticabile. Così non è stato per una coppia di genitori fiorentini che nel 2017 ha celebrato il Battesimo della propria bambina. Peccato che la felicità del momento sia stata offuscata da un evento spiacevole: il furto in Chiesa del marsupio. Appena terminato un momento di preghiera il papà della festeggiata si è accorto di non avere più vicino il suo marsupio. Il suo sguardo è stato attirato da una donna che, furtiva, stava fuggendo dalla Chiesa. Nelle sue mani c’era il marsupio. Tutto è bene quel che finisce bene, la ladra alla fine è stata intercettata e denunciata dalla polizia, che ha riconsegnato il marsupio al suo legittimo proprietario.
Non si contano invece in Italia e all’estero, le vicende legate a delle polemiche che avvengono in ristoranti o locali. Sono tanti i ristoranti, come uno nella Capitale, che proibisce ai bambini di entrare.
Merita di essere raccontata anche una storia che ha visto come protagonista una bambina neonata a cui è stato addebitato il costo del coperto. La bambina, di 7 mesi, era rimasta tutto il tempo seduta in un seggiolone di proprietà del ristorante e aveva mangiato una minestrina riscaldata dai camerieri. Al momento del conto i genitori sono rimasti increduli nello scoprire che avrebbero dovuto pagare un coperto in più.
Ma ancora più incredibile è un’altra vicenda molto simile che ha visto come protagonista una donna inglese in dolce attesa a cui è stato impedito di andare in bagno. La politica del Burger King prevede infatti che si possa andare al bagno solo dopo aver pagato una consumazione. La futura mamma era in fila insieme al marito, quando ha avuto urgenza di andare ad espletare i suoi bisogni. Al rifiuto dei camerieri non ha potuto fare a meno di rimanere interdetta. La donna ha dichiarato:
Mi sono sentita davvero imbarazzata quando mi hanno impedito di andare in bagno.
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Storie commoventi
Sul web è possibile leggere di molte storie davvero commoventi che parlano di bambini rimasti orfani troppo presto o di vicende familiari emozionanti e incredibili.
Dopo questa premessa non possiamo non raccontarvi della triste storia di una giovane mamma di 28 anni morta l’ultimo giorno del 2018 in circostante misteriose. La ragazza, di cui non è stato possibile conoscere le cause della morte, ha lasciato due bimbi piccolissimi di 6 e 3 anni che avevano ancora tanto bisogno di lei. Al momento della tragedia i bambini erano a casa del papà, che da qualche tempo non stava più con la loro mamma.
È toccato quindi ai nonni dover informare i nipotini della morte della loro mamma. Un momento particolarmente triste, in ci la bambina più grande ha chiesto se fosse stato possibile telefonare alla sua mamma:
La femminuccia mi ha chiesto se la mamma avesse il telefono in Paradiso e se potesse telefonarle. Ho dovuto dirle che non ha il telefono con sé. Non riescono ancora a capire la situazione. Io e mio marito vogliamo la verità.
È a lieto fine invece la storia di Riona, una mamma americana che nel giro di pochi giorni ha perso suo marito e anche la possibilità di poter camminare. Qualche anno fa la donna è stata vittima di un tremendo incidente stradale che l’ha lasciata paralizzata. Una situazione terribile, ma che la mamma di 4 figli ha deciso di affrontare con la consapevolezza di poter contare nella sua famiglia.
Una consapevolezza durata poco, perché appena 5 giorni dopo suo marito le comunica di aver intenzione di divorziare. Da quel giorno per Riona c’è solo buio, tristezza e dolore. Ma come vi dicevamo, questa è una storia a lieto fine, perché nel giro di qualche mese Riona ha nuovamente trovato l’amore, si è infatti innamorata del suo personal trainer che con amore si è preso cura di lei.
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Video e foto incredibili
Il titolo parla chiaro, questo paragrafo è dedicato ad alcuni dei video e delle foto più strane che circolano sul web. Iniziamo subito con una bufala e con una pubblicità che all’epoca della sua messa in onda provocò non poche polemiche.
Nel 2017 ha iniziato a circolare la foto di un essere che sembrava mezzo gatto e mezzo neonato. La notizia parlava quindi del ritrovamento di un essere incredibile e mai visto prima fotografato in Malesia.
Ebbene, come anticipato, si trattava di una bella bufala confezionata proprio per far parlare di sé.
E anche questo era il motivo per cui la Motta nel 2017 se ne uscì con una pubblicità che non passò di certo inosservata. Se non ve la ricordate, vi rinfreschiamo la memoria con il video. La pubblicità parlava di una bambina decisamente chiacchierona e di sua madre a cui cadeva addosso un meteorite.
E a proposito di video, anche quello che vi lasciamo di seguito, aveva attirato molti commenti nel 2018. Commenti stupiti e positivi visto che il protagonista era Adam, un bimbo di nemmeno 20 giorni, che riusciva a tenere da solo il biberon da cui bere il latte.
Non ci credete? Ecco il video:
Terminiamo questo paragrafo con un video davvero commovente ed emozionante e che ha come protagonista un giudice che ha permesso a un carcerato di incontrare il figlio che non aveva ancora conosciuto. L’uomo, accusato di furto con scasso, era stato arrestato prima che la sua compagnia partorisse.
Vi lasciamo al video che davvero parla da solo:
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Storie incredibili
Le ultime 10 storie sono tutte diverse ma accomunate da qualcosa di molto simile: l’incredulità che provocano nel lettore che le legge. Le prime rasentano il confine con la fantascienza e a una prima lettura potrebbero essere scambiate per delle bufale. In realtà sono tutte reali e ora ve le raccontiamo.
Dal 2016 al 2017 è andata in porto ad Assisi, una stravagante iniziativa che prendeva il nome di Fertility Room. Per compensare alla poca natalità, la cittadina umbra aveva deciso di rimborsare il soggiorno in hotel alle coppe che avessero concepito un bambino.
L’iniziativa è stata spiegata con queste parole dai suoi ideatori:
“Fertility Room nasce nella piena consapevolezza che far nascere un figlio è un gesto d’amore profondo che andrebbe sempre più incoraggiato nonostante le mille difficoltà che la vita riserva”.
Dal 2017 sono passati diversi anni, chissà se qualche coppia avrà ricevuto il rimborso?
Lasciamo il posto a una vicenda dai risvolti meno simpatici e più gravi. In Olanda fra l’aprile 2015 e il novembre 2016 una clinica che effettua fecondazioni assistite ha denunciato un errore imperdonabile. 26 donne, alcune in gravidanza e altre che avevano già partorito, potevano aver ricevuto lo sperma di un altro uomo. Secondo la clinica il rischio che si fosse verificato l’errore era basso, ma possibile.
Un tatuaggio è per sempre, lo sanno tutti e ormai lo sa bene una donna che nel 2018 ha vissuto una vera e propria disavventura. La mamma di due figli, aveva deciso di omaggiare le sue creature facendosi fare un tatuaggio con i loro nomi. Tutto molto bello se non fosse che il tatuatore ha sbagliato il nome del maschietto. E invece di scrivere Kevin, ha tatuato sulla pelle della donna il nome Kelvin. È successo in Svezia e la protagonista del fattaccio ha risolto l’increscioso problema a modo suo: cambiando all’anagrafe il nome del figlio!
Ha ancora di più dell’incredibile, la vicenda che ha visto come protagonista un neonato greco, venuto al mondo con 3 DNA diversi. Non state a chiedervi se è possibile, vi diciamo che lo è e vi raccontiamo la sua storia.
La mamma, una giovane ragazza affetta dall’endometriosi si è rivolta a una clinica per la fecondazione assistita. Che ha proceduto con una nuova tecnica che impedisce che il nascituro venga al mondo con una malattia che coinvolge i mitocondri.
E visto che parliamo di stranezze scientifiche, non possiamo non raccontarvi la storia di una cinquantaduenne indiana, che qualche anno fa ha scoperto di essere incinta da 15 anni. La donna, diversi anni prima aveva dovuto a malincuore scegliere di abortire. Nonostante l’interruzione di gravidanza fosse andata a buon fine, almeno era quello che credeva lei, negli anni successivi ha continuato a stare male.
Finché durante una visita, un medico non ha scoperto quello che si nascondeva nell’addome della donna: un feto di 4 mesi calcificato.
Nel 2015 una donna è diventata famosa per aver letteralmente sommerso i suoi figli con dei regali natalizi. Nel Natale del 2016 ha deciso di far parlare ancora di sé e ha speso la bellezza di oltre 2000 sterline per comprare 300 regali. Ovviamente le critiche non sono mancate.
Così come non sono mancate quelle rivolte nel 2017 a una donna inglese di nome Ashley. Quest’ultima 3 anni fa si è trovata improvvisamente vedova dopo che suo marito è morto nella notte a causa di un infarto. La sera prima la coppia aveva pesantemente litigato perché la donna era convinta che il marito la tradisse. L’uomo ultimamente faceva molti straordinari, secondo la moglie invece era fuori con l’amante. Dopo la morte però la verità è venuta fuori: Mickey lavorava davvero molto e tornava tardi la sera perché voleva guadagnare più soldi. Il suo desiderio? Portare la famiglia in vacanza. Ma non è stato questo che ha fatto piovere sulla vedova pesanti critiche: a distanza di due mesi dalla morte del marito, Ashley si è felicemente fidanzata con suo… cognato.
La gioia dell’arrivo di un figlio è indescrivibile. C’è quindi da comprendere la scelta di due neogenitori inglesi che hanno spedito nello spazio un pallone-sonda. Con l’aiuto di alcuni amici nel 2017 hanno costruito un pallone meteorologico e poi lo hanno lanciato nello spazio ad una distanza di 32 chilometri. L’esperimento è andato a buon fine, il pallone è esploso e ha fatto aprire il paracadute, al cui interno di trovava una simpatica scimmietta di peluche.
La gioia di diventare genitori è pero spesso offuscata dalla maleducazione delle persone. Lo sa bene una giovane mamma di nome Lucy, che nei primi mesi di vita del suo bambino ha dovuto subire la cattiveria di uno sconosciuto.
Un giorno, mentre era in compagnia del suo bambino in un locale pubblico, il piccolo ha iniziato a piangere ininterrottamente. Non sono bastati i soliti modi utilizzati per calmarlo e il pianto del bambino ha fatto innervosire un ventenne che ha gridato a Lucy di trovare il modo di farlo smettere di piangere. A quel punto è intervenuto un giovane papà che dapprima ha schiaffeggiato il giovane e poi ha preteso le sue scuse.
Terminiamo adesso con l’ultima incredibile storia che abbiamo deciso di raccontarvi. E che è ambientata in Italia. Nel 2018 un bambino di 13 anni ha deciso di scappare di casa per inseguire il suo sogno: quello di vedere il mare della Puglia. Così, dopo aver preparato uno zainetto con all’interno frutta e acqua e aver organizzato il percorso si è messo in sella alla sua bici ed è partito. Il ragazzino è stato ritrovato a circa 130 km da casa sua in Trentino. La sua storia ha fatto il giro del web e moltissimi sindaci pugliesi si sono offerti di ospitare Valerio e la sua famiglia. A distanza di due anni chissà se il suo sogno è stato realizzato?
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