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Perdite di sangue in gravidanza: cosa significano e quando allarmarsi

Non è affatto inusuale vedere delle perdite di sangue durante la gravidanza. Nella maggior parte dei casi, soprattutto nel primo trimestre, si tratta di situazioni fisiologiche, che non compromettono il buon esito della gestazione. Vediamo però quando e in che modo vanno distinte quelle fisiologiche da quelle che invece potrebbe essere la spia di un problema più serio.

Il primo trimestre di gravidanza è caratterizzato da “scosse di assestamento”: doloretti, nausea, perdite di sangue o muco.

Non è strano che il corpo reagisca in questo modo se immaginate quello che gli sta succedendo. Un piccolo corpo, per metà estraneo, si sta istallando nel vostro utero, e tutti i vostri ormoni si predispongono in funzione della sua riuscita. Vi sentirete stanche, spossate, strane. Il sistema immunitario viene in qualche modo “bloccato” affinché non si abbia il rigetto, tutta la muscolatura è rilassato dal progesterone e impossibilitato a reagire all’invasione dello straniero.

Se immaginate tutto con la metafore dell’invasione non vi sarà difficile comprendere che una minima reazione dell’organismo è più che normale, soprattutto alla prima gravidanza, quando il vostro corpo non sa cosa gli sta succedendo. Per questo manderà all’esterno dei segnali in richesta di aiuto, come doloretti pelvici e piccole perdite di sangue, spesso corrispondenti alla mestruazione attesa.

Quando diventano allarmanti questi segnali nel primo trimestre?. Ci sono gravidanze che procedono fisiologicamente anche con flussi simil-mestruali ogni mese. Quindi il sangue di per se nel primo trimestre non ha un grande valore predittivo. L’unico modo per capire se tutto procede bene in questi casi è fare un’ecografia e un dosaggio delle BetaHcg. In ogni caso si consiglierà il riposo fisico e talvolta un po’ di magnesio o di progesterone.

Nel secondo trimestre invece le perdite ematiche diventano molto più inusuali. Solitamente il corpo si è già assestato sui nuovi meccanismi ormonali e ha già ceduto il passo al nuovo arrivato. Pertanto in questa epoca è molto più importante fare immediata diagnosi in caso di sanguinamento, che potrebbe provenire dalla placenta.

Se si tratta di qualche piccola macchia di colore marrone o rosso scuro potrebbe essere un piccolo distacco di placenta che si è risolto spontaneamente con la formazione di un ematoma retro-placentare. Se il sangue è abbondante e di colore rosso vivo invece, nel secondo e terzo trimestre rappresenta una emergenza ostetrica ed è necessario andare al pronto soccorso.

Alla fine del terzo trimestre, invece, se sono presenti già le prima contrazioni e la testina è molto bassa si può verificare un sanguinamento dovuto alle scollamento un po’ brusco delle pareti della cervice uterina, cosa che accade solitamente nei secondi parti, quando la discesa fetale è molto più veloce.

Se invece il sanguinamento avviene al di fuori del travaglio, senza la minima percezione delle contrazioni e con una testa ancora alta bisogna escludere che si tratti di un distacco di placenta, frequente nelle placente previe, e che necessita un espletamento veloce del parto. Quindi, in ogni caso, di sanguinamento nel secondo e terzo trimestre con o senza contrazioni sarà necessario recarsi tempestivamente in pronto soccorso.