Tragiche fatalità: 5 pericoli per i bambini

Incidenti e fatalità

Quasi quotidianamente, purtroppo, veniamo a contatto con fatti di cronaca capaci di destare in noi paura, rammarico e sconforto, specialmente quando si tratta di incidenti con conseguenze sui bambini. Sono notizie che non vorremmo mai leggere ma che, tuttavia, danno vita a una serie di congetture e, talvolta, accuse nei confronti di genitori ritenuti poco attenti e responsabili. Ma siamo davvero sicuri, quando accusiamo di disattenzione una mamma o un papà, di essere infallibili? O meglio, abbiamo davvero sempre e comunque la possibilità di proteggere e tutelare i nostri bambini? Questo articolo nasce dall’intenzione di parlare di quelle che oserei definire terribili fatalità e, lungi dal voler fare terrorismo, si pone l’obiettivo di capire i reali pericoli che possono coinvolgere i nostri bambini nonostante la nostra continua e attenta sorveglianza.

1. Bambini investiti

L’articolo 172 del Codice della Strada impone, dal 1992, per i bambini di statura inferiore a 1,50 m, l’obbligo di seggiolini per auto, i quali, grazie al decreto del 7 novembre 2019, devono obbligatoriamente essere muniti di dispositivi anti abbandono. Tutto ciò deriva, naturalmente, dalla volontà di proteggere i bambini in caso di incidente stradale ma anche di evitare che altri bambini possano ancora essere dimenticati in auto.

Avendo, però, reso più sicure le nostre auto, possiamo davvero pensare di rilassarci? Secondo i fatti di cronaca, decisamente no: risulta infatti che il numero di bambini investiti nel 2019, secondo uno studio dell’ASAPS, nonostante una sensibile diminuzione dei casi rispetto agli anni precedenti, sia ancora preoccupante e registri:

Non è semplice stabilire quali siano i comportamenti da seguire per essere certi di riuscire davvero a tutelare i nostri bambini, tuttavia, nel nostro piccolo, possiamo cercare di seguire questi piccoli accorgimenti:

2. Bambini sbranati

Il cane è da sempre considerato il grande amico dell’uomo e sono moltissime le famiglie che scelgono di adottarne almeno uno. Richiede cure e attenzione, gioco e tanto amore, ma, in fondo, quanto è bello e appagante vedere bambini e cani crescere e divertirsi insieme?

C’è però un dato allarmante: sovente, infatti, ci capita di leggere di cani che sbranano i propri padroni oppure, spesso, i bambini della famiglia di cui fanno parte. Una serie di tragici episodi che il Codacons ha quantificato in 70 mila aggressioni canine ogni anno in Italia. Ma perché, improvvisamente, anche il cane più mansueto può arrivare a compiere un gesto simile? È colpa del cane? Qualcuno lo ha istigato? O, semplicemente, esistono delle razze pericolose e dei cani particolarmente aggressivi?

Mentre, qualche anno fa, il sito di Bill Gates, stilando una classifica degli animali più pericolosi, ha destinato il quarto posto al cane (dopo zanzare, pappataci e serpenti), l’Amnvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha evidenziato come, in realtà, siano le norme vigenti a non essere sufficienti a contenere e arginare il fenomeno delle aggressioni canine, le quali, sempre più spesso, sono a danno dei bambini. Inoltre un altro dato emerso è quello secondo cui, il più delle volte, le famiglie adottano razze canine impegnative (come i molossoidi) di cui si ignorano le potenzialità aggressive e a cui, di conseguenza, non si è in grado di far fronte con un corretto addestramento e una necessaria educazione.

Naturalmente l’obiettivo di questo articolo non è quello di scoraggiare chi vorrebbe adottare un cane e nemmeno quello di demonizzare alcune particolari razze canine, ma è quello di suggerire qualche dritta al fine di limitare il rischio di aggressioni:

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3. Bambini schiacciati

Quando siamo in attesa di un bambino, nasce, più forte che mai, l’esigenza di una casa accogliente e sicura. Pensiamo a tutto e, specialmente quando il bambino inizia a camminare, diventiamo più attenti e circospetti. Ma i mobili? Avete mai pensato al rischio che un bambino corre di rimanere schiacciato da un mobile?

Tra tutti i vari incidenti domestici pare, infatti, che lo schiacciamento interessi perlopiù i bambini tra i 2 e i 5 anni che, curiosi e desiderosi d’esplorare, possono appunto rimanere schiacciati da arredi o elettrodomestici. Un incidente piuttosto frequente che, come ci raccontano i fatti di cronaca, può avvenire anche in prossimità di un cancello sganciatosi dai binari o in qualunque altro ambiente in cui il bambino decida di arrampicarsi o appendersi ignaro del pericolo che sta correndo.

Quando parliamo di schiacciamento, cadute o urti di una certa importanza, parliamo indirettamente anche dei rischi che tutto ciò può comportare: pare, infatti, che il trauma cranico, possibile conseguenza di uno di questi incidenti, sia tra le prime cause di morte infantile. Le lesioni traumatiche che ne derivano possono causare danni immediati o danni tardivi causati dalla presenza di ematomi intracranici o da una ridotta ossigenazione cerebrale. Per tentare di scongiurare tutto ciò, quindi, ecco qualche accorgimento:

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4. Bambini vittime di ustioni e incendi

Un altro pericolo per i nostri bambini è dato dalle ustioni: secondo uno studio dell’Ospedale Bambin Gesù, infatti, pare che gli incidenti siano, in tutta Europa ma non soltanto, la principale causa di morte infantile e che le ustioni rappresentino una delle cause più comuni (al quarto posto dopo incidenti stradali, annegamento e cadute).

Secondo alcune stime, in Italia, ogni anno, si calcolano circa 3 milioni di incidenti domestici con 5 mila morti di cui circa 100 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni. Ma quali sono gli incidenti domestici che interessano maggiormente i bambini?

Fonte: Gruppo di lavoro SINIACA-IDB

Anche a tal proposito, dunque, ecco alcuni suggerimenti, frutto degli studi condotti dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma:

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5. Bambini vittime di incidenti sulle giostre

Quale posto, per i bambini, è più divertente del parco giochi o di un bel parco divertimenti? In fondo, anche per noi genitori può essere un momento di svago in cui, tra un’incombenza e l’altra, divertirci con i nostri figli o, semplicemente, trascorrere momenti sereni. Già, sereni. Fino a quando non succede qualcosa di drammaticamente inaspettato…

Sono tanti, infatti, troppi, gli incidenti in cui i bambini sono vittime delle giostre: da cedimenti strutturali di altalene e scivoli a eventuali mancate manutenzioni, sono queste le cause di infortuni o, nei casi peggiori, morte.

Le norme UNI EN 1176 e UNI EN 1177 non sono, naturalmente, sufficienti a scongiurare il rischio di tragiche fatalità ai danni dei bambini, tuttavia sono un valido riferimento che consente, ad ogni genitore, di verificare la reale conformità di ogni giostra. Ecco cosa stabiliscono:

Diventa, inoltre, doveroso sottolineare e ribadire l’assoluta importanza di una corretta e periodica manutenzione delle giostre così da consentire ai bambini di giocare in (quasi) totale sicurezza.

Un’attenzione in più, un pericolo in meno

Come già anticipato in alcuni dei paragrafi precedenti, questo articolo non vuole né spaventare né scoraggiare. Non c’è nulla di irresponsabile nel portare i propri bambini a fare una passeggiata o a divertirsi in un parco giochi, ad adottare un cane o a permettere ai nostri piccoli di crescere esplorando. Il pericolo esiste e sa insinuarsi anche dove non ci aspetteremo mai, nessuno di noi possiede una sfera di cristallo tale da poter prevedere ciò che avverrà, ma se questo articolo sarà riuscito a farvi riflettere su qualcosa che invece vi era sfuggito o a meditare sul fatto che nessuno merita il nostro giudizio per non aver saputo evitare un pericolo, domani sarà certamente un giorno migliore per tutti.

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