Soffocamento infantile: una tragedia che si può evitare
Secondo le stime del Ministero della Salute, al giorno d’oggi il numero di decessi di bambini per soffocamento da corpo estraneo sarebbe altissimo. Solo in Italia 50 bambini perderebbero la vita ogni anno per incidenti di questo tipo mentre in Europa salgono a 500 i minori uccisi da soffocamento.
Nel nostro Pese, secondo il trend degli ultimi dieci anni, si sarebbero verificate oltre mille ospedalizzazioni l’anno, senza contare i moltissimi incidenti di minore gravità risolti grazie all’intervento tempestivo di genitori e famigliari (si stima che siano stati circa 80.000 gli incidenti di questo tipo solo in Italia).
Come arginare quindi i rischi legati a questi eventi accidentali che mettono in allarme moltissimi genitori?
Scopriremo insieme che quella che, nella maggior parte dei casi, sembra essere una tragica fatalità è in realtà un’emergenza prevedibile e molte volte evitabile grazie a semplici regole e manovre salvavita.
Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo: di cosa si tratta?
L’ostruzione delle vie aeree consiste nel passaggio di un corpo estraneo nelle vie respiratorie. Evento accidentale ma purtroppo tutt’altro che raro, l’ostruzione è pericolosissima per adulti e bambini. Questo tipo di incidenti risulta essere assai frequente tra i bambini fino ai 12 mesi di vita e tra 1 e 5 anni d’età. Nei momenti di gioco, all’ora della pappa ma anche sotto gli occhi dei genitori, i piccoli sono naturalmente avvezzi a portare oggetti di vario tipo alla bocca, primo grande veicolo di conoscenza dei bambini alla scoperta del mondo che li circonda.
Una volta inalati, i corpi estranei possono ostruire le vie aeree in modo completo o parziale.
- L’ostruzione parziale si verifica quando l’oggetto o l’alimento inalato si trova in una posizione che consente un passaggio d’aria ridotto ma sufficiente perché il sangue sia ossigenato. In questi casi il bambino riesce a piangere, parlare e tossire. Sarà pertanto necessario evitare manovre di disostruzione, tranquillizzare il piccolo e incoraggiarlo a tossire. Qualora il quadro clinico non dovesse risolversi in breve tempo bisognerà allertare i soccorsi o trasportare il bambino al Pronto Soccorso più vicino.
- L’ostruzione completa ha luogo invece quando un corpo estraneo impedisce completamente il passaggio dell’aria. In presenza di un’ostruzione completa il bambino non può emettere alcun suono, tossire o piangere. Qualora dovesse verificarsi un’ostruzione completa delle vie aeree sarà necessario eseguire tempestivamente la manovra di disostruzione onde evitare l’insorgere repentino di insufficienza respiratoria e arresto cardiaco.
Manovre di disostruzione pediatrica: come soccorrere un bambino sotto l’anno di età
Se a mostrare sintomi di soffocamento è un lattante sotto i 12 mesi di età, sarà necessario dare immediatamente l’allarme allertando i soccorsi (112/118) per poi cominciare la manovra di disostruzione.
Vediamo quindi, passaggio per passaggio, tutte le fasi della disostruzione pediatrica per bambini sotto l’anno di età.
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- Assicurare il capo del bambino con la mano, fissando la mandibola del piccolo tra pollice e indice posizionati a “C”.
- Mettere il bambino in posizione prona, steso a pancia in giù sull’avambraccio. Nel procedere dovremo prestare molta attenzione affinché il capo del piccolo non sia ipersteso e sia leggermente più in basso rispetto al resto del corpo. Andremo quindi ad appoggiare l’avambraccio sulla coscia in modo da poter agire in sicurezza e stabilità.
- Procedere quindi ad assestare cinque pacche interscapolari con via di fuga laterale in modo da non colpire accidentalmente la testa del piccolo.
4. Dopo aver girato il bambino in posizione supina sull’altro avambraccio (utilizzando sempre come sostegno la coscia), dovremo tracciare una linea immaginaria tra i capezzoli del piccolo e, posizionando indice e medio subito sotto questa linea immaginaria al di sotto dello sterno, andremo a eseguire cinque compressioni toraciche (una ogni tre secondi) profonde e lente.
5. Le cinque pacche interscapolari andranno alternate alle cinque compressioni toraciche finché l’ostruzione non sarà risolta. Qualora il piccolo dovesse perdere conoscenza, in attesa dell’arrivo dei soccorsi sarà necessario avviare un protocollo di rianimazione cardiopolmonare.
Una volta che il bimbo sarà in stato di incoscienza, non ci troveremo più di fronte a un caso di “semplice” ostruzione, bensì avremo a che fare con un arresto cardiaco primario. Effettuare una rianimazione professionale entro i successivi due minuti per evitare l’insorgere di danni cerebrali irreversibili sarà quindi fondamentale per il piccolo. A questo punto si rivelerà necessario l’intervento del personale sanitario di primo soccorso o di persone (insegnanti o genitori ad esempio) che abbiano effettuato un corso certificativo completo BLSD/PBLSD o PBLS.
A seguire, un video della Croce Rossa Italiana sulle manovre salvavita pediatriche e le indicazioni per la disostruzione e la rianimazione cardio-polmonare (PBLS).
Manovra di Heimlich: come comportarsi in caso di emergenza
Se a mostrare sintomi di soffocamento è invece un bambino cosciente di età superiore a un anno, sarà comunque fondamentale chiamare i soccorsi per poi effettuare la manovra di Heimlich.
Tecnica di primo soccorso efficace per adulti e bambini, la manovra di Heimlich consente di rimuovere la maggior parte delle ostruzioni delle vie aeree. Sperimentata e descritta del medico statunitense Hery Heimlich nel 1974, questa particolare tecnica può essere praticata da soggetti senza una specifica preparazione medica ma deve essere coadiuvata dall’intervento tempestivo dei soccorsi. Vediamo quindi come effettuare questa manovra salvavita in completa sicurezza.
- Collocarsi alle spalle del bambino (che potrà stare in piedi o seduto) e abbracciarlo alla vita, inginocchiandosi se necessario qualora il bambino fosse piccolo.
- Comporre con il pollice e l’indice della mano una “C” che vada a collegare il punto inferiore dello sterno all’ombelico.
- Posizionare il pugno dell’altra mano all’interno della “C” ricordandosi di chiudere il pollice sotto le altre dita per creare una superficie piana.
- Staccare la mano con la quale ci eravamo aiutati nel tracciare la “C” e con essa afferrare il pugno.
- Eseguire quindi compressioni vigorose con direzione al contempo antero-posteriore e caudo-craniale (dal basso verso l’alto). Questo movimento, detto anche “a cucchiaio”, agevolerà la fuoriuscita del corpo estraneo ingerito e andrà ripetuto fino alla risoluzione dell’ostruzione o finché il piccolo paziente resterà cosciente.
Ecco un video esplicativo pensato per mostrare le varie manovre di disostruzione delle vie aeree e la manovra di Heimlich sull’adulto e sull’infante.
Cosa ricordare in caso di soffocamento infantile
- Chiamare sempre i soccorsi allertando gli appositi centralini d’emergenza (112/118).
- Qualora il bambino dovesse perdere conoscenza, collocarlo immediatamente in posizione supina su un piano rigido e consentire a chi ne abbia le competenze di procedere alla rianimazione cardiopolmonare di base.
- È bene ricordare che alcune linee guida prevedono l’impiego della tecnica delle pacche interscapolari anche nei bambini sopra l’anno di età, alternata comunque alla manovra di Heimlich. La manovra di Heimlich infatti comporta una pressione intratoracica maggiore e, di conseguenza, una notevole facilitazione nell’espulsione del corpo estraneo.
- Mai scuotere il bambino, metterlo a testa in giù o mettergli le dita in bocca.
- Una volta rientrata l’emergenza, in seguito a manovre di disostruzione pediatrica andate a buon fine, i bambini dovranno comunque essere sottoposti a controllo medico per verificare che non vi siano residui di corpi estranei nelle vie aeree e per controllare che i piccoli non abbiano subito traumi accidentali dovuti alle manovre salvavita.
A seguire, un video sulla rianimazione cardiopolmonare nel bambino.
Soffocamento pediatrico: la black list degli alimenti pericolosi
Ogni anno in Italia circa 50 bambini sotto i quattro anni muoiono per soffocamento dovuto, nel 70% dei casi, al cibo. È quindi possibile consentire ai più piccoli di assaporare nuove pietanze nella delicata fase dello svezzamento e nei primi anni di età? Certo che sì! Purché si presti particolare attenzione alla preparazione degli alimenti destinati ai nostri bambini.
Particolarmente predisposti al rischio di ostruzione delle vie aeree, i bambini sotto i tre anni d’età presentano una conformazione conica delle vie aeree (caratteristica tipica di tutti i bambini fino alla pubertà), minori capacità di masticazione e deglutizione e difficoltà a reagire qualora un boccone o un pezzetto di cibo dovesse andare di traverso. Inoltre è assai comune tra i più piccoli prestare poca attenzione al momento del pasto, troppo spesso vissuto come un’occasione di gioco. Guardare i cartoni animati, ridere, giocare o mangiare in posizioni non consone non aiuterà i nostri bambini a concentrarsi sulle delicate fasi di masticazione e sulla deglutizione. Fondamentale, durante il momento del pasto, saranno quindi la sorveglianza continua di un adulto, un’adeguata formazione nell’ambito della disostruzione delle vie aeree e il taglio corretto degli alimenti.
Bocconcini di mozzarella, olive, semi e noci ma anche uva, pomodori e legumi sono tra gli cibi più temuti, per forma e consistenza, da genitori ed educatori. Vediamo ora quali alimenti potrebbero presentare un rischio per i più piccoli e quali semplici regole seguire per consentire ai nostri bambini di godersi il momento del pasto senza timori.
Gli alimenti molli e scivolosi rischiano di incastrarsi nelle vie aeree ancor prima della masticazione. Tra questi troviamo: uva, kiwi, pomodorini e olive, mozzarelle, wurstel e ciliegie. Questi alimenti andranno privati dei noccioli e tagliati in piccoli pezzi evitando in ogni caso il taglio “ a rondella”. Arachidi, noci e frutta a guscio, assai pericolose per i bambini, dovranno invece essere sminuzzate in piccolissimi pezzi.
Tra gli alimenti duri e secchi ricordiamo poi le carote, i finocchi e la pasta. Entrambi gli ortaggi dovranno essere tagliati in piccoli pezzi e per i finocchi bisognerà prestare particolare attenzione ai filamenti che andranno eliminati uno a uno. Sarà poi preferibile scegliere un formato di pasta piccolo ed evitare di abbinare a gnocchi e pasta fresca il formaggio in modo da scongiurare il pericolosissimo “effetto colla”.
Eccoci quindi giunti agli alimenti dalla consistenza collosa come carne, formaggi, prosciutto crudo, pere, mele, prugne, pesche, susine, banane e uvetta. La frutta andrà privata del guscio e tagliata in piccoli pezzi. Sarà possibile inoltre grattugiare la mela e frullare la banana evitando così spiacevoli imprevisti. I formaggi densi dovranno essere somministrati possibilmente spalmati su una fetta di pane piuttosto che attraverso l’uso di un cucchiaino, mentre sarà necessario privare la carne e gli insaccati dei filamenti di grasso.
Tra gli alimenti da evitare per non incorrere nel rischio di possibile soffocamento od ostruzione delle vie aeree troviamo:
- Gomme da masticare
- Pop corn
- Caramelle gommose o dure
- Frutta candita
- Marshmallow
- Gelatine e confetti.
Ecco un video che ci spiega come tagliare i cibi da destinare ai bambini fino ai quattro anni d’età per prevenire il rischio di soffocamento.
Oggetti a rischio soffocamento: attenzione ai giocattoli!
Circa il 30% dei casi di soffocamento e ostruzione delle vie aeree nei bambini è dovuto a giocattoli e oggetti di piccole dimensioni. Oltre a determinati cibi quindi, tutti gli oggetti che riescono a passare attraverso un foro con un diametro di 4,5 cm risultano essere molto pericolosi per i bambini poiché, evocando nei più piccoli il riflesso di deglutizione, possono portare al soffocamento. Tra gli oggetti più pericolosi troviamo biglie e palline di gomma, pile al litio, piccole parti di giocattoli, pongo e plastilina modellabili, tappi di penne e oggetti di cancelleria.
Strano a dirsi, ma anche i giocattoli possono essere causa di incidenti per i più piccoli. Che si tratti di puzzle, peluche, costruzioni o giochi meccanici, tutto ciò che mettiamo a disposizione dei nostri bambini dovrebbe essere sicuro e conforme alle leggi vigenti in materia. A garantire la salute dei più piccoli in tal senso, intervengono la direttiva comunitaria n°378 del 1988 e il Decreto Legislativo n. 313 del 1991, una serie di norme e regole volte a tutelare la sicurezza dei minori nel momento del gioco. Fondamentale resta senza dubbio la supervisione dell’adulto che, al momento dell’acquisto, dovrà verificare l’affidabilità e la sicurezza del prodotto acquistato.
Vediamo insieme cinque preziosi suggerimenti per garantire ai nostri figli momenti di gioco spensierati e felici, lontani dal rischio di incidenti potenzialmente tragici.
- Controllare (e verificare che sia sempre presente) l’indicazione della fascia d’età alla quale è rivolto il giocattolo.
- Verificare che sull’etichetta sia presente la marcatura CE insieme al nome e all’indirizzo del fabbricante o dell’importatore del gioco.
- Accertarsi che i giocattoli meccanici non abbiano ingranaggi a vista, accessibili al piccolo. Allo stesso modo controllare che le piccole parti di pupazzi, bambole e peluche siano saldate con metodologie antistrappo e che le cuciture siano ben salde. Quindi verificare con cura dimensioni dei componenti dei giocattoli per capire se potrebbero essere ingerite o inalate. Ispezionare con cura anche tende, casette e igloo per bambini per verificare che non presentino chiusure automatiche come ad esempio pericolose zip e chiusure lampo.
- Sottoporre i giochi a controllo periodico per verificare che non vi siano rotture o parti mancanti.
- Controllare che il materiale di cui sono composti i giochi non sia tossico o infiammabile.
Sindrome della morte in culla: come evitare il soffocamento durante il sonno
La morte in culla o “morte bianca” consiste nel decesso improvviso di bambini di età inferiore a un anno durante il sonno. Oggetto di moltissimi studi ma ancora non del tutto decifrata dalla scienza, la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) in gran parte dei casi può essere scongiurata grazie ad alcune semplici attenzioni preventive che nel corso del tempo hanno portato a una considerevole riduzione dell’incidenza delle morti bianche in molti paesi.
Tra le cause più evidenti della morte in culla troviamo alcuni difetti di maturazione dei circuiti cerebrali che regolano le capacità di risveglio dei bambini in concomitanza con alcune pericolose condizioni, come ad esempio la carenza di ossigeno dovuta all’ostruzione delle vie aeree o a infezioni respiratorie.
Tra i fattori di rischio che aumentano l’incidenza delle morti in culla troviamo la condizione di prematurità e lo scarso peso alla nascita, il fumo passivo e l’assunzione di alcool da parte della mamma durante la gravidanza.
Come possiamo quindi rendere sicuro e sereno il sonno dei nostri bambini? Fondamentale risulta essere la posizione supina. I bambini infatti dovrebbero sempre dormire a pancia in su. Sarebbe preferibile poi che i lattanti dormano in un luogo pulito e protetto, magari nella stanza dei genitori dove potranno essere sorvegliati durante il sonno. Assolutamente da evitare l’utilizzo di cuscini imbottiti, peluches, paracolpi e trapuntine all’interno della culla, mentre il materassino dovrà essere della giusta misura e consistenza. La testa del bimbo dovrà essere sempre scoperta per favorire la respirazione e la temperatura della stanza non dovrà superare i 20°C.
Dormire con i genitori è il desiderio di ogni bambino, una coccola preziosa e una pratica solitamente utile e sicura. Sebbene dormire nel lettone vicino alla mamma possa rinforzare autonomia e indipendenza nel piccolo, anche il co-sleeping ha i suoi rischi.
Incredibile a dirsi: il letto di mamma e papà può diventare fonte di pericolo per i bambini sotto gli otto mesi d’età. Sarebbe meglio evitare il co-sleeping quando i genitori sono fumatori, obesi o in presenza di altri bambini. È necessario inoltre prestare particolare attenzione ai materassi ad acqua, ai supporti troppo soffici e allo spazio tra testata del letto e materasso, intercapedine nella quale i più piccoli potranno facilmente cadere o incastrarsi durante il sonno.
A seguire, un breve video sulle dieci regole d’oro per ridurre il rischio di morte in culla.
Bambini a rischio annegamento: le regole per un’estate in sicurezza
Con l’arrivo dell’estate, il desiderio di portare i nostri bambini al mare, in piscina o al lago è davvero grande, ma come arginare i rischi nei quali potrebbero incorrere i nostri piccoli alle prese con le prime esperienze di nuoto? Molto spesso può bastare una distrazione o una svista per trasformare un momento di gioia e relax in un vero e proprio incubo. Considerato uno delle prime cause di morte accidentale nei bambini tra i 2 e i 4 anni d’età, l’annegamento può essere scongiurato grazie a poche, semplici regole.
Vediamo insieme alcuni consigli preziosi per la sicurezza dei bimbi in acqua.
- Prediligere spiagge e piscine sorvegliate da un servizio di sicurezza bagnanti.
- Sarebbe opportuno iscrivere i più piccoli a un corso di nuoto o di acquaticità senza mai dimenticare che anche i bambini che sanno nuotare possono incorrere nel rischio di soffocamento in acqua.
- Vietiamo ai bambini di tuffarsi in acqua quando non conosciamo bene il fondale e di andare in apnea, nemmeno per gioco.
- Utilizzare con molta attenzione materassini, ciambelle, canotti, tavolette, tubi e braccioli. Questi oggetti, utili per un corretto approccio al nuoto, possono diventare pericolosi in presenza di vento forte e correnti.
- Monitoriamo l’altezza dell’acqua consentendo ai più piccoli di giocare e nuotare dove l’acqua sfiora l’ombelico.
Ecco un video relativo alla simulazione di un salvataggio in acqua di un adolescente in seguito a un annegamento con arresto cardiaco.
Attenzione! Ricordiamo a tutti i nostri lettori che le informazioni riportate, per quanto approfondite e redatte in base a fonti attendibili e ufficiali, non costituiscono parere medico. Ricordiamo altresì che i documenti video e le indicazioni riguardanti le manovre di soccorso e disostruzione pediatrica non sostituiscono in alcun modo gli appositi corsi certificativi BLSD/PBLSD o PBLS necessari per intervenire in modo efficace in caso di emergenze concernenti il soffocamento, l’annegamento e l’arresto cardiaco.