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Come rimanere incinta velocemente a 40 anni

A 40 anni i tempi stringono e non è bene aspettare ancora se si vuole avere figli. Anche se le lancette dell’orologio biologico si sono spostate all’indietro perché le quarantenni di oggi sono le trentenni di vent’anni fa tanto che è molto più frequente di ieri riuscire a rimanere incinte dopo i 40. Tuttavia, se si è decise a diventare madri e questo non accade, è bene non aspettare oltre. Se a 28 anni ci si può permettere il lusso di provare liberamente per un paio di anni, a 40 non si può perché il rischio di patologie sindromiche nel feto aumenta esponenzialmente. A 45 anni ad esempio la possibilità di avere un feto affetto da sindrome di down è una su 25. Quindi come procedere per rimanere incinte velocemente?

Il primo step è abbandonare ogni dubbio e ogni incertezza. Domandatevi se un bambino è veramente quello che volete, se per la maternità siete disposte a sospendere momentaneamente la carriera, gli hobby e tutto quello che fino ad ora ha caratterizzato la vostra vita. Perché il rischio è quello che, arrivate a 40 anni, abbiate raggiunto un tale equilibrio e amore per la vostra libertà e indipendenza che forse inconsciamente non volete sacrificarlo, anche se una parte di voi, quella più istintiva e meno razionale, desidera un figlio.

I conflitti psicologici tra ragione e istinto non sono da sottovalutare: spesso sono un fattore determinante nella ricerca fallimentare di una gravidanza. A 40 anni la ragione è molto più sviluppata che a 20 e spesso è in grado di bloccare la fertilità. Se invece per un figlio siete disposte davvero a rinunciare a tutto, per prima cosa fate quello che dovrebbe essere fatto ad ogni età per migliorare la propria fertilità. Se, nonostante questo, la gravidanza non arriva, dopo un mese di tentativi frequenti (un giorno si e uno no), è bene passare all’azione e consultare un ginecologo esperto in fertilità.

Dopo i controlli di routine, escluse cause particolari di infertilità, se non viene identificata alcuna patologia nè nell’uomo nè nella donna, si passerà ad un semplice monitoraggio dell’ovulazione. Con una serie di ecografie ripetute quindi vengono individuati i giorni fertili nei quali avere rapporti.

La posizione che alcuni ginecologi consigliano è quella classica del missionario, con un cuscino che risollevi leggermente i glutei, per permettere una più diretta discesa degli spermatozoi verso il collo dell’utero. Il ginecologo può pensare di prescrive cardioaspirina se c’è una storia di precedenti aborti spontanei o una trombofilia materna.

Se i rapporti mirati non portano ad una gravidanza dopo una o due ovulazioni (due mesi circa) è bene non attendere oltre ed optare per una inseminazione. L’inseminazione non fa altro che depositare gli spermatozoi precedentemente raccolti direttamente in utero attraverso una cannula, previa leggera anestesia. Non è detto che l’inseminazione funzioni subito, quindi potete ripeterla duo o tre volte.

Nel caso in cui non funzioni neppure l’inseminazione potete passare, in ultima ipotesi, all’inseminazione in vitro.