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Cardioaspirina per prevenire l’aborto spontaneo: quando si prende

Le cause di un aborto spontaneo nel primo trimestre sono innumerevoli. L’evento è talmente frequente che non si pone troppa attenzione alle cause che lo scatenino. Si calcola che nelle prime gravidanze quasi una su due esita in aborto spontaneo. Talvolta però si possono avere degli indizi osservando le analisi della mamma. Ad esempio malattie materne come la trombofilia, o mutazioni genetiche che portano ad una aumentata coagulabilità del sangue, possono essere associate ad uno o più aborti spontanei. È proprio in queste circostanze che il medico prescrive solitamente una terapia con cardioaspirina, in vista della gravidanza successiva per prevenire un ulteriore aborto spontaneo.

La trombofilia è l’aumentata tendenza del sangue a formare trombi. Questa condizione può essere dovuta a carenze di vitamine anticoagulanti come la vitamina C o la vitamina S, oppure a fattori genetici come la mutazione dell’enzima MTHFR che provoca un aumento dell’omocisteina nel sangue o la mutazione del fattore V di Leiden e della Protrombina. La sindrome da anticorpi anti fosfolipidi è un altra patologia che determina una ipercoagulabilità del sangue. In presenza di un aborto spontaneo se la paziente lo desidera o il medico lo ritiene opportuno è possibile eseguire dei semplici esami del sangue per il sospetto di trombofilia.

In caso di sospetto confermato in vista di una successiva gravidanza, alla donna affetta da trombofilia viene solitamente prescritta l’aspirina nel primo trimestre e l’eparina dopo.

L’acido acetil salicilico come tutti sanno è un antiaggregante piastrinico, in grado quindi di ridurre la coagulabilità del sangue. Questo permette un migliore afflusso di sangue ai genitali, aumentando anche la fertilità e la probabilità di restare incinta. In seguito una normocoagulabilità del sangue è necessaria per avere un buon attecchimento dell’ovocita fecondato. Quando il trofoblasto scava nell’endometrio dell’utero per annidarsi. infatti, entra in contatto con tante piccole arteriole materne e tante altre se ne formano per permetterne il nutrimento. In questa delicata fase se il sangue tende ad ipercoagularsi le arteriole potrebbero formare dei trombi e andare in ischemia, mettendo quindi fine alla gravidanza anche a placenta già formata. In questi casi l’aspirina si considera preventiva. Non bisogna però escludere che l’aborto potrebbe verificarsi comunque per altre cause.

Da ricordare anche che l’aspirina non è un farmaco da prendere con leggerezza quindi è necessaria la prescrizione da parte del medico sopratutto in gravidanza. Alcuni studi dimostrano che somministrata in donne sane, se pur aumenta la probabilità di restare incinta è anche vero che aumenta il rischio di aborto, come specificato anche nel bugiardino.