Abbandono dei bambini: 5 possibili motivazioni, le conseguenze e come evitarlo

Abbandono dei bambini: un fenomeno oggi troppo diffuso

Al giorno d’oggi quello dell’abbandono dei bambini, purtroppo, è un fenomeno in continua crescita. Neonati abbandonati alla nascita, bambini dimenticati in auto, bambini venduti, bambini lasciati soli dai genitori per andare in vacanza. Sono veramente tanti i singoli casi. Si stima che ogni anno, approssimativamente, circa 400 donne decidano di partorire il proprio bambino per poi abbandonarlo al loro destino.

Ti metto al mondo, ma nel momento in cui lo faccio, esco dalla tua vita. Non saprai mai chi sono, non saprò mai chi sei.

Ecco riassunto in poche righe il pensiero di queste madri mancate che, sicuramente, con la morte nel cuore decidono di fare questa scelta.
Non vi sono molti dati relativi a questo argomento poiché, nella maggior parte dei casi, trattasi di gravidanze cosiddette “segrete“, in cui la madre non riconosce il bambino e non vuole essere nominata.
L’ultima indagine statistica risale al 2010, e dalla stessa emergono i seguenti dati:

Si parla di abbandono del neonato anche nei casi in cui, per una tragica disattenzione o negligenza del genitore, quest’ultimo venga lasciato in posti chiusi. Tra questi casi vi è, senz’altro, quello dei neonati che dimenticati in auto. In questo articolo vogliamo passare al setaccio le motivazioni più frequenti che, in generale, spingono le donne all’abbandono dei bambini e rendervi partecipi di tutte le leggi varate a tutela della mamma e del bambino.

1- Ristrettezze economiche

Un neonato è una gioia per l’intera famiglia, un dono di Dio. Se pensiamo che al mondo ci sono moltissime donne desiderose di diventare madri, e che magari non possono avere figli, possiamo notare l’altro lato della medaglia. Per ognuna di loro, infatti, ve n’è un’altra che per diverse motivazioni cede al dolore immane, e decide di abbandonare il proprio bambino.
Ma cosa spinge una neo-mamma all’abbandono del neonato?

La condizione di crisi economica in cui versa la società costringe molte famiglie a pensarci due volte prima di mettere al mondo una creatura.
Proprio a queste motivazioni è attribuito il triste calo delle nascite in Italia. C’è anche da dire che, pur usando tutte le precauzioni, è possibile comunque il concepimento di un bambino. Ed è il caso di una donna di Cassino, che aveva già dei figli e un marito con gravi problemi di salute. La decisione per la donna è stata inevitabile: quest’ultima ha, infatti, affidato il neonato alle cure del personale dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino.

Tutto questo però può essere evitato, se si hanno le giuste informazioni. Le madri single, disoccupate e le famiglie monoreddito possono godere di alcuni preziosi aiuti. Facciamo riferimento ai cosiddetti “sussidi“, ovvero il bonus ragazza madre 2020. Esistono due differenti tipologie di sussidio:

Ecco i requisiti necessari per accedere a tali agevolazioni economiche:

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2- Malattie: Sindrome di Down e malformazioni

È molto triste da dire ma ad oggi tra le principali motivazioni che portano un genitore ad abbandonare il neonato, vi è il fatto che quest’ultimo nasca affetto dalla sindrome di Down. Ma, esattamente, cos’è la Sindrome di Down?
Vediamolo insieme qui di seguito.

Ma quali sono le caratteristiche fisiche di questi bambini speciali? Eccole qui di seguito:

Ecco invece le possibili conseguenze, e problematiche, della Trisomia 21:

Vogliamo dire ai genitori che i bambini con la Sindrome di Down sono dei bambini veramente speciali, in grado di fare cose straordinarie nonostante la loro diversità e capaci di vivere una vita assolutamente normale. Non abbandonateli!
A tal proposito l’atleta Nicole Orlando, con quattro medaglie d’oro e una di argento ai Mondiali di atletica leggera del Sudafrica, è un esempio a tutto tondo di quanto espresso in precedenza!

Parlando di bambini con la Sindrome di Down che vengono abbandonati, una storia commovente ci arriva da Roma. Qui Luca Trapanese, ragazzo single e omosessuale, racconta il percorso che lo ha portato all’adozione di Alba. Alba è una bambina con la sindrome di Down, abbandonata alla nascita dai genitori naturali.

Prima di giungere a Luca, la piccola aveva ricevuto il no di un numero consistente di famiglie. Per Luca i bambini con la sindrome di Down sono bambini con “un arcobaleno di potenzialità e colori“, che hanno tanto da dare e da insegnare agli adulti. Ed è proprio così.

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3- Depressione post-partum

Il desiderio più profondo e intimo di una donna è quello di diventare madre, ed ecco che quando accade ci si sente investite da un’ondata di felicità eccezionale. In alcuni casi può capitare che in seguito subentrino altre tipologie di stati d’animo, totalmente opposti a quest’ultimo molto più usuale. Ed ecco che a farla da padrone sono la tristezza, l’ansia, la totale mancanza di concentrazione per quello che sono i doveri di una mamma verso il neonato. Questa condizione ha un nome: depressione post-partum.

La depressione post-partum può presentarsi con tre differenti livelli di gravità:

In Italia famoso è il caso della donna che, in evidente stato confusionale, ha abbandonato la figlia in cantina, colpa della depressione post partum, e poi ha chiamato i soccorsi. Un altro caso spiacevole simile è accaduto in Svizzera, a Berna, dove una donna ha abbandona la figlia nella spazzatura: la mamma è stata poi condannata per infanticidio, poiché la Procura ha in seguito dimostrato che la bimba era viva.

Come evitare l’insorgere della depressione post partum? Ecco qui di seguito alcuni fattori di prevenzione da prendere in considerazione:

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4- Immaturità e negligenza del genitore

Un figlio è per la vita, vive sotto la responsabilità dei genitori, e bisogna prendersene cura. Non tutti, purtroppo, la pensano così e lo dimostrano con atteggiamenti negligenti, infantili e menefreghisti. I casi di abbandono dei bambini, perlopiù bambini che vengono dimenticati da genitori poco attenti, sono sempre più numerosi. Fece scalpore il caso dei genitori che lasciarono solo il proprio bambino, in un centro commerciale, per andare a giocare al bingo. Un altro caso simile si era verificato ad Ostia, solo che stavolta il padre era intento a giocare alle slot machine. Entrambe le situazioni hanno visto come epilogo la denuncia dei genitori per abbandono di minore: nel primo caso spetterà al giudice stabilire la responsabilità dei genitori, mentre nel secondo il genitore è stato condannato a scontare la propria pena in carcere per 3 anni e 4 mesi.

In altre situazioni, rivelatesi fatali per i bambini, questi ultimi sono stati abbandonati dai genitori per andare in vacanza.

Beh alla luce di questi fatti una domanda sorge spontanea: “perché mettere al mondo dei figli?”

Prima di concepire un bambino bisogna porsi delle domande, e darsi delle risposte sincere.

Se la risposta è sì, allora va tutto bene. Ma se la risposta è negativa vi consigliamo di pensarci due volte, e usare le adeguate precauzioni, perché i bambini sono innocenti, inconsapevoli, vi amano incondizionatamente e non meritano sofferenza.

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5- Bambino dimenticato in auto: stress e amnesia dissociativa tra le cause

La vita frenetica di genitori con orari di lavoro impossibili, cui si aggiungono altre tipologie di problemi, non fa che
stressare ulteriormente mamma e papà. A farne le spese, sotto tutti i punti di vista, sono sempre i figli.
Sempre più spesso veniamo a conoscenza di casi di bambini dimenticati in auto dai genitori.

Ecco cosa dicono le statistiche a riguardo:

In molti si chiedono come sia possibile, per un genitore, dimenticare il proprio bambino.
Alla base di sicuro non vi è mancanza di affetto verso il piccolo, questo sia chiaro.
Si tratta di un fenomeno che, in psicologia, prende il nome di “amnesia dissociativa“. Di cosa si tratta?

Ecco quali sono le principali cause dell’amnesia dissociativa:

Queste situazioni possono oggi essere evitate?
Esistono le soluzioni al problema: il seggiolino antiabbandono ed allarmi ed i sensori installati all’interno delle auto.

Si ricorda che adottare il metodo di sicurezza del seggiolino anti-abbandono è diventato obbligatorio con la legge n. 157 del 19 dicembre 2019. Tutti gli automobilisti che trasportano bambini di età inferiore ai 4 anni hanno il dovere, e l’obbligo, di far viaggiare i propri piccoli sui seggiolini anti-abbandono in totale sicurezza!

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Abbandono dei bambini: la Sindrome dell’abbandono

All’abbandono dei bambini consegue la cosiddetta sindrome dell’abbandono.
Essa si sviluppa a partire dal subconscio dei bambini che, sin da piccoli, abbiano subito un trauma, sia esso la perdita di uno dei genitori, il divorzio o, appunto, l’abbandono da parte di questi ultimi. Si tratta, essenzialmente, della perdita di un punto di riferimento molto importante che viene a mancare nella vita del bambino.
Ad un evento talmente traumatico di questo genere ne consegue una naturale paura dell’abbandono che si instaura nel bimbo e l’incapacità, una volta diventati adulti, di instaurare relazioni sane in cui entrambi i partner abbiano uguale importanza e valore.

Come capire di essere affetti dalla sindrome dell’abbandono, come conseguenza ad un trauma? Ecco i principali sintomi:

Tutto ciò può portare a provare la paura costante di essere lasciati e ciò non fa che inficiare la relazione, sino a comprometterla del tutto.

Come evitare che, in età adulta, si verifichi tutto ciò?

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No all’abbandono del neonato: La Culla per la Vita

Qualora non si potesse fare a meno di ricorrere ad una scelta tale, esiste comunque una soluzione per assicurare il bambino, tutelandolo anche dal punto di vista giuridico. Questa soluzione ha un nome, ovvero la cosiddetta “Culla per la vita“.

La culla per la vita è una versione decisamente moderna della cosiddetta “Ruota degli Esposti“.
Da notare che, anticamente, “esposto” era una parola che stava per “neonato abbandonato“.
Collocata presso ospedali o conventi, si trattava di uno spazio di forma cilindrica in legno, che in seguito veniva chiuso, all’interno del quale veniva posto il neonato. La presenza del neonato all’interno del cilindro, che nel frattempo ruotava verso l’interno del convento, veniva segnalato dal suono di un campanello. Da quel momento in poi il bambino era affidato alle cure della “rotara”, ovvero la guardiana in turno che si occupava dei primi soccorsi.

Ecco i vantaggi della Culla per la Vita:

Il presidio sanitario della Culla per la Vita è presente sul territorio nazionale. Ecco cosa fare, step by step, se intendi rivolgerti a questo servizio:

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Abbandono dei bambini: il diritto di conoscere le proprie origini

L’abbandono dei bambini, come ripetuto più volte, è un fenomeno troppo diffuso. In molti casi i bambini, fino all’età adulta, rimangono all’oscuro della vera identità dei genitori naturali. Questo accade perché, fino a poco tempo fa, non era possibile cercare la propria famiglia d’origine.
Risale al 2017 la sentenza della Corte di Cassazione la quale sancisce che, se abbandonato, il figlio detiene il diritto di cercare la mamma.
Per fare in modo che i figli possano accedere alla propria storia parentale, acquisendo informazioni circa le proprie origini, occorre tenere conto che:

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