pesce crudo in allattamento

Pesce crudo in allattamento: rischi e controindicazioni

Pesce crudo e allattamento

La dieta in allattamento è importante perché la mamma trasferisce il cibo al proprio figlio, per cui è bene che la sua alimentazione sia ricca di nutrienti.

Vi sono alcuni alimenti da evitare in allattamento per non causare problemi al bambino.

Vediamo se è possibile mangiare pesce crudo in allattamento.

Allattamento e pesce crudo: rischi o benefici?

Mangiare pesce in allattamento apporta numerosi benefici grazie alla presenza di vitamina D e acidi grassi omega-3, che migliorano la vista e lo sviluppo cognitivo del bambino.

Per quanto riguarda il pesce crudo, la situazione è diversa. Sappiamo, infatti, che il pesce crudo in gravidanza è assolutamente vietato perché potenzialmente contaminato da batteri causa di infezioni nocive per il feto, come la listeriosi.

Se contratta durante l’allattamento, invece, la listeriosi non causa problemi perché non può giungere al bambino attraverso il latte materno.

La mamma che allatta potrebbe quindi consumare pesce crudo o sushi in allattamento ma dovrebbe essere certa al 100% della provenienza, dei metodi di conservazione, di pulizia e di preparazione.

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Pesce da evitare in allattamento

È assolutamente vietato, quando si allatta, mangiare pesce che possa contenere mercurio, sia cotto che crudo, perché il mercurio potrebbe giungere al bambino e influenzarne lo sviluppo cerebrale.

Quindi, occorre evitare:

  • pesce spada;
  • tonno;
  • squalo;
  • sgombro.

La mamma che allatta può, invece, mangiare:

  • merluzzo;
  • salmone;
  • gamberetti;
  • trota;
  • tonno in scatola;
  • granchio;
  • acciughe;
  • ostriche.

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Cibi da evitare in allattamento

L’alimentazione in allattamento è estremamente importante per garantire la giusta produzione di latte, e, allo stesso tempo, per mantenere in salute la donna. Durante l’allattamento, il fabbisogno calorico aumenta, più che in gravidanza. La mamma che allatta, dunque, deve aumentare l’apporto di 6-700 calorie al giorno, poiché l’allattamento esclusivo al seno comporta un dispendio calorico notevole. Tenendo conto di tutti i fattori che incidono, il costo energetico aggiuntivo dell’allattamento è valutato fra le 450 e le 560 calorie al giorno, fino al sesto mese. Le indicazioni per eventuali aumenti calorici devono tuttavia essere adattate alle necessità individuali.

Sono assolutamente da evitare in allattamento l’alcol e la caffeina. Inoltre, rischiosi, perché veicolo di batteri o potenzialmente allergenici, sono la selvaggina, la cacciagione, le carni conservate, gli insaccati, i molluschi, i crostacei, la polpa di granchio, le pesche e le fragole.

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