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5 metodi per non avere la vagina squarciata dopo il parto

Lacerazioni da parto

La vagina, si sa, non sempre esce indenne da un parto spontaneo; spesso, infatti, soprattutto le donne alla prima gravidanza subiscono una lacerazione spontanea a livello perineale, o se necessario un’episiotomia. Le lacerazioni più frequenti sono quelle di I e II grado, che coinvolgono tessuti superficiali o di mezzo.

Tuttavia lesioni gravi e sfinteriali sono presenti solo nel 2,9% dei casi; in generale i traumi sono presenti nell’85% delle neo mamme. La prevenzione delle lesioni vaginali del post partum comincia in gravidanza e continua in travaglio.

Metodo numero uno: buona posizione nel momento del parto

La maggior parte delle lesioni sono dovute alla posizione supina nella fase espulsiva di travaglio. Questa posizione, infatti, obbliga la donna a una spina anti-gravitaria, forzata, che stringe i muscoli costrittori della vagina.

Per questo è meglio un travaglio di posizioni libere, o meglio ancora in acqua. L’acqua calda infatti rilassa i muscoli e li rende maggiormente pronti al parto e più tolleranti alle spinte.

Lacerazioni da parto

Metodo numero due: ambiente favorevole

Prima ancora delle motivazioni meccaniche, è bene ricordare che lo sfaldamento, e la lesione spontanea, di tessuti avviene perché i muscoli e le strutture di sostegno sono eccessivamente tese. La tensione non è solo fisica, ma anche mentale; per tale ragioni alcuni studi sostengono che partorire in un ambiente calmo, rilassato, e rispettoso, diminuirebbe le lacerazioni dovute ad ansia e stress.

Metodo numero tre: massaggio perineale

La prevenzione delle lacerazioni comincia nei nove mesi, e in particolare con il massaggio perineale. Quest’ultimo è stato dimostrato che è capace di evitare lacerazioni ed episiotomia in modo sensibile. Il massaggio del perineo può essere praticato dalla donna stessa, da un’ostetrica o da chi sceglie la futura mamma.

I movimenti devono essere morbidi, assecondare i tessuti, e addolcirli; per tale ragione si usa spesso una crema, o meglio l’olio di mandorle dolci. La tecnica prevede l’inserimento dei pollici in vagina e una distensione progressiva del perineo evitando eccessive pressioni.

Metodo numero quattro: gli esercizi di Kegel

Sempre in gravidanza, ma anche nel post nascita, si possono eseguire gli esercizi di Kegel. Essi hanno il ruolo di rafforzare i muscoli perineali e di tutto il pavimento pelvico; eseguirli con regolarità riduce gonfiori, e facilita la circolazione sanguigna.

Eseguirli è semplice: basta contrarre i muscoli che si utilizzano per bloccare il flusso di urina durante la minzione; la contrazione deve essere trattenuta per 10 secondi e poi rilasciata. Gli esercizi andrebbero eseguiti ogni giorno, per circa 10-20 cicli.

Metodo numero cinque: evitare la peridurale

Metodo numero cinque: evitare la peridurale

Recenti studi correlano le lacerazioni, o l’episiotomia, all’utilizzo di antidolorifici in travaglio. Sembrerebbe infatti che l’epidurale faccia rilevare maggiori casi di queste condizioni di vagina lesa. Il motivo è che la peridurale impedisce un travaglio in posizioni libere (vedi consiglio uno).

In più, alcune donne non sentono il desiderio di spingere e quindi spingono a comando. Anche questa condotta è responsabile di notevoli traumatismi, visto che la normale e naturale sensibilità non viene percepita. Chiaramente l’epidurale è una metodica che deve essere volontaria, e la donna deve scegliere se farla.