Le cellule del feto “migrano” nel corpo della mamma: ecco come

L’importanza del legame mamma-figlio

Stabilire un contatto fisico ed una connessione emotiva tra mamma e figlio è fondamentale. Lo dice la scienza ormai da anni, E lo testimoniano i numeri casi di studio analizzati. Ora, una nuova ricerca evidenzia come, attraverso il legame tra la donna e la sua creatura, le cellule del feto “migrano” nel corpo dell’adulta, su cui hanno una serie di effetti sia positivi che negativi.

Cosa significa chimerismo

Gli studiosi hanno ulteriormente sviluppato l’indagine riguardo il fenomeno del microchimerismo. Per spiegare il significato di questo termine, bisogna partire dalla sua etimologia: nel mito greco, la Chimera era una creatura a più teste di diversi animali, che si mescolavano in un solo corpo. In termini scientifici, il termine è stato traslato. Per chimerismo, si intende quel momento in cui le cellule di un individuo migrano nel corpo di un altro.

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Il microchimerismo fetale

Per microchimerismo fetale, in particolare, si fa riferimento ad un preciso momento della gravidanza, quando un certo numero di cellule del piccolo, attraverso la placenta, entrano nella circolazione sanguigna della gestante, provocando diversi effetti.

A descrivere per primo il microchimerismo nel cervello umano materno, è stato uno studio condotto dagli studiosi dell’Università dell’Alberta, pubblicato sulla rivista specializzata “Plos One”. In questa analisi, è stato evidenziato che nel cervello delle donne è spesso presente DNA maschile, che con tutta probabilità derivava dalle gravidanze.

Gli effetti

Che siano effetti positivi o negativi, è certo che le cellule fetali influenzano la salute della mamma. Alcuni studi hanno infatti portato alla luce quanto queste cellule possano provocare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro o malattie autoimmuni.

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In altri casi, la scienza ha evidenziato che le suddette cellule, se migrate nel cervello materno, possono invece prevenire lo sviluppo di malattie gravi nella donna.


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