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Il Piano del Parto: cosa chiedere subito dopo la nascita del bambino

Continuiamo con la lista dei desideri inerenti questa volta al dopo parto e alla degenza. Come sappiamo ogni ospedale ha delle regole stabilite dalla direzione sanitaria e delle modalità di assistenza che possono risultare più o meno congeniali alle nostre aspettative. Vediamo cos’è lecito chiedere durante un post parto.

  1. Che si eviti l’infusione di ossitocina, sia essa in vena in compresse o intramuscolo
  2. In alcuni ospedali si usa come protocollo di somministrare ossitocina dopo il parto allo scopo di favorire le contrazioni uterine che fanno emostasi meccanica cioè fermano il sanguinamento e riportano l’utero in sede.
    L’organismo materno però provvede già alla secrezione di ossitocina con l’allattamento, che produce i famosi morsi uterini. Per tanto se l’allattamento è ben avviato l’utero sarà ben contratto e non ci sarà bisogno alcuno di ulteriori somministrazioni di ossitocina, che risultano fastidiose e dolorose. L’ossitocina farmacologica dovrebbe essere somministrata solo in caso di atonia uterina, mancata involuzione, emorragia e non di routine.

  3. Terapia antalgica al bisogno
  4. Una puerpera ha già sofferto abbastanza per il travaglio e il parto, non è il caso che soffra anche dopo. Il suo recupero ottimale dello stato fisico e psicologico dipende anche dal dolore che è costretta o meno a sentire. Quindi se sentite dolore nessun ospedale potrà rifiutarvi del paracetamolo (salvo casi di allergie), che non interferisce con l’allattamento.

  5. Consulenza psicologica ed ostetrica post-parto
  6. Gli ospedali più civili lo fanno di routine, perché tutte le donne dopo un evento così forte e emotivamente impegnativo hanno diritto a parlare di quello che gli è successo, di cosa hanno vissuto a verbalizzare le loro emozione per elaborarle con l’aiuto di una professionista. Non meno importante quello che hanno vissuto fisicamente, quindi una consulenza con l’ostetrica potrà chiarire loro tutto quello che è stato fatto e perché, soprattutto se non si è potuto rispettare a pieno le volontà. Inoltre dovrebbe essere scontata (ma non sempre lo è) una assistenza tecnica per l’allattamento e per una mobilizzazione perineale precoce.

  7. Che il papà possa restare al fianco della mamma
  8. Ci sono ospedali dove nelle prime due ore viene offerta ai genitori una camera matrimoniale dove poter stare con il loro cucciolo per favori quel legame speciale tra questa triade. In altri ospedali il papà può anche dormire con la mamma in camera privata o singola, e comunque in tutti gli altri dovrebbe avere quanto meno libero accesso al reparto a prescindere dall’orario di visita. Il papà non è da considerarsi un visitatore, ma il diretto interessato al suo bambino tanto quanto la mamma.

  9. Che venga praticato il rooming in
  10. Il rooming in è la presenza fissa del bambino in camera con la mamma, salvo i momenti in cui deve effettuare controlli clinici di routine. In molti ospedali, ma non in tutti, è già una prassi.

  11. Che ci sia possibilità di essere assistite la notte da una persona cara
  12. Una persona cara che resti lì con voi in camera durante la notte non è una banalità. Il rooming in è meraviglioso ma piuttosto impegnativo dato che siete reduci da un parto e avrete bisogno di dormire per recuperare le forze. Anche se ci sono ostetriche cordiali che comprendono il vostro bisogno di riposare e si occupano del bambino durante la notte, avere qualcuno lì con voi che culli il bambino lasciandolo comunque al vostro fianco è molto più rasserenante sia per voi che per il bambino.

Questi tre articoli (clicca qui per il primo, qui per il secondo) riassumono i punti che andrebbero rispettati in un parto idealmente perfetto. Stabilendo per iscritto questi desideri potrete discuterne con il vostro ginecologo-ostetrica per capire quanto sono applicabili nella struttura che avete scelto per il parto e farvi già un idea di quali saranno le vostre libertà. Il Piano del parto non ha un valore legale difronte alle emergenze, dove non tutte le volontà potrebbero essere rispettate, ma sicuramente ha un valore etico, nel senso che un accordo scritto pone gli assistenti nella necessità di prestare maggiore attenzione alle vostre richieste e al rispetto dei vostri diritti.