L’importanza del papà in gravidanza
Già a partire dalle prime settimane di gravidanza cominciano a svilupparsi gli organi di senso del bambino (per vista, udito, olfatto, gusto e tatto), anche se completeranno lo sviluppo morfologico e funzionale solo più avanti, quando saranno pienamente efficienti. Già a 30 settimane il feto può sentire la voce di mamma e papà. Per alcuni potrebbe essere qualcosa di superfluo o poco importante, in realtà è fondamentale che il bambino abbia percezioni uditive. Ancora più importante è che tali percezioni gli diano notizie sui propri genitori, che impari a conoscere le loro voci e a distinguerle.
La voce di papà
Le percezioni uditive vere e proprie sono legate allo sviluppo dell’orecchio medio, che inizia nel secondo mese di gravidanza ma giunge a maturazione solo nell’ottavo mese. L’udito del bambino è quasi normale intorno alla 35 settimana di gravidanza, ma già alcune settimane prima è pienamente in grado di reagire a stimoli sonori.
Secondo un articolo pubblicato qualche anno fa su NeoReviews, rivista dell’Associazione americana di pediatria, già a 25 settimane il feto può rispondere ad alcuni stimoli acustici e addirittura sono state registrate reazioni a suoni di particolare frequenza intorno alle 19 settimane.
Comunicare
A 30 settimane, il feto sente praticamente tutti i rumori materni di fondo. Ad esempio, i rumori digestivi, delle articolazioni, il respiro, il battito cardiaco, e la voce della mamma con le relative variazioni del tono.
Il piccolo già da subito impara a riconoscere questi suoni come familiari, distinguendo la voce della mamma e quella del papà. Le distingue in base al tono e alla provenienza (quella della mamma è acuta e proviene dall’alto, quella del papà è più profonda e proviene dal lato).
Sin dalle 28 settimane è importante cominciare a parlare al bambino. In tal modo avrà tutto il tempo per memorizzare i suoni a lui cari e riconoscerli come familiari dopo la nascita.
Papà
Inoltre, il rapporto tra mamma e bambino è sin da subito unico. Esso è legato a diversi fattori, entrambi imparano progressivamente a conoscersi, a capirsi e a comunicare.
Il papà non ha questo privilegio, lo conosce indirettamente. Ha però un’importante risorsa dalla sua parte: può parlare al proprio bambino, fargli conoscere la propria voce, e capire in che modo reagisce ad essa.
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Alcuni bambini, reagiscono scalciando più forte, altri invece si tranquillizzano appena sentono parlare il proprio papà. Sarebbe meglio evitare di esporre il feto a stimoli sonori troppo intensi.
Altri studi evidenziano come già dalla 26 settimana di gravidanza un rumore forte provoca un’accelerazione dei battiti cardiaci e dei movimenti fetali, mentre una musica melodiosa rilassa il bambino.