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Fertilità: anche gli spermatozoi invecchiano

Per secoli noi donne siamo state bombardate di messaggi negativi circa il passare del tempo. Secondo l’accezione comune, noi siamo “quelle che con gli anni diventeranno rugose, brutte, grasse, floscie e sterili” perché perderemo i nostri follicoli inesorabilmente. Invece, al contrario, l’uomo è quello che non teme il passare del tempo perché “la vecchiaia lo renderà maturo, le rughe lo renderanno affascinate, e un po’ di pancia fa la sostanza”. Inoltre, lui non conosce la furia del tempo e può concedersi il lusso di cullarsi serenamente tra un dubbio e l’altro, rimandando la scelta di diventare genitore nell’illusioria convinzione che lui rimanga fertile a vita. Ma non è così e la verità è un’altra.

L’età della donna si annovera come prima causa di infertilità, perché ogni donna ha un patrimonio follicolare geneticamente predeterminato, vale a dire che il numero di follicoli a nostra disposizione è limitato e destinato ad esaurirsi con l’arrivo della menopausa.

E’ per questo che le donne over trentacinque senza figli, spesso sono giustamente ossessionate dalla corsa alla maternità. Ma, anche superato il problema fertilità, in gravidanza una donna a 40 anni è considerata per l’ostetricia “una gravida attempata”.

Quindi, le vengono consigliati test su test di diagnosi prenatale per il rischio di malformazioni fetali. Tutto questo calcolo del rischio associato all’età però viene fatto passare unicamente come una responsabilità della donna: nessuno chiamerebbe mai il compagno 40enne “papà attempato”. E questo relativismo del tempo è solo un inganno della mente, nonché una mancanza di informazione.

Gli spermatozoi, così come i follicoli, non sono altro che cellule. Come potete intuire quindi, come tutte le cellule del corpo umano anche loro invecchiano. Invecchiare per una cellula vuole dire rallentare le sue funzioni vitali, quindi duplicarsi più lentamente e commettere più errori genetici e cromosomici nella duplicazione. Non è possibile pensare che gli spermatozoi siano esonerati da questo naturale processo biologico. Pertanto, anche se gli spermatozoi non si esauriscono del tutto come i follicoli, essi diminuiscono con l’età, ma soprattutto invecchiano. In termini biologici vale a dire che confrontando lo spermiogramma di uno stesso uomo ai suoi 25 e 45 anni, inevitabilmente gli spermatozoi a 45 anni saranno di numero ridotto, meno veloci e un maggior numero di essi presenterà delle malformazioni morfologiche o genetiche.

La fecondazione è un processo selettivo molto spietato, dato che la strada dalla vagina al follicolo è ardua e le pareti follicolari piuttosto ostili e solo i migliori riusciranno ad arrivare al traguardo. Quindi minore sarà il numero di spermatozoi “vincenti” cioè veloci, forti e sani per ogni eiaculato, minore sarà la possibilità che uno di essi venga accettato dal follicolo e che si verifichi la fecondazione.La capacità di sopravvivenza, la forza la velocità degli spermatozoi è molto determinante del processo di fecondazione.

Si stima che nel 50% dei casi l’incapacità di concepire sia attribuibile difatti a cause maschili. Qualora si verificasse una fecondazione, allo stesso modo sarebbe più alto il rischio di difetti genetici e cromosomici tanto da parte materna che paterna.

Quindi, in conclusione, possiamo dire che l’età (e più specificamente l’invecchiamento cellulare) influisce sulla quantità e qualità di follicoli e spermatozoi allo stesso modo. E per gli stessi motivi di selezione biologica, un uomo attempato smette di essere sessualmente attraente ai fini riproduttivi non meno di una donna attempata. Il fascino poi è un’altra storia.