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Diastasi dei retti: come cambiano i muscoli addominali dopo la gravidanza

Durante la gravidanza l’utero aumenta le sue dimensioni, passando da 50 grammi a circa 1000, diventando cioè fino a 20 volte quello che era in partenza. Tutto questa espansione, come si può immaginare, produce un effetto sugli organi e sui muscoli che lo circondano. Ecco allora che stomaco, colon e vescica vengono schiacciati rispettivamente in alto, lateralmente e in basso dall’utero, dando i famosi fastidi legati al reflusso gastro esofageo e bruciore di stomaco, stitichezza e meteorismo, bisogno frequente di urinare e infezioni vescicali. Non di meno cambia la morfologia e talvolta la posizione dei muscoli addominali, quando si verifica la cosìdetta diastasi dei retti dell’addome.

I muscoli dell’addome sono divisi in 3 gruppi: il trasverso è il fascio più profondo, contiene i visceri ed è coinvolto nella postura e nella respirazione. Possiamo immaginarlo come un corsetto che fascia la vita.
Gli obliqui invece sono 2 e si trovano lateralmente, adagiati sopra il trasverso, esattamente come le bacchette del nostro corsetto. Il retto dell’addome invece si trova anteriormente ed è composto da due fasci tenuti insieme da tessuto connettivo, come se fossero due bretelle al di sopra del corsetto.

In gravidanza accade sovente che se non si ha una muscolatura forte alla base, per effetto dell’espansione dell’utero e dell’azione del progesterone che “allenta” muscoli e connettivo, i due fasci muscolari retti si discostino tra loro, e dopo il parto portino problemi posturali di iper-lordosi e mal di schiena. Per capire se c’è una distasi dei retti occorre una palpazione dell’addome durante l’esecuzione di un crunch (sollevamento della testa e delle spalle) il classico esercizio che contrae i retti dell’addome. E’ più opportuno che la palpazione venga condotta da un medico o comunque da un esperto.

Una volta diagnosticata la diastasi dei retti, è possibile limitarne i danni già subito dopo il parto indossando la fascia elastica, in modo da tenere compresso l’addome accostandone i fasci. E’ inoltre opportuno evitare tutti i movimenti che comportino una espansione dell’addome come le torsioni laterali del busto, il sollevamento dei pesi. Per starnutire e tossire è bene preliminarmente comprimere l’addome con le mani.

Dopo 6 settimane dal parto, quando sarà possibile riprendere l’attività fisica, sarà bene affidarsi a corsi di ginnastica post-parto dove gli esercizi sono appositamente studiati per il recupero dei fasci addominali dopo la gravidanza. Il primo fascio da rinforzare è sempre il trasverso, attraverso la respirazione addominale. Solo quando questo sarà forte si potranno allenare correttamente i fasci superficiali, e ripristinare la forma fisiologica di partenza.