fonti_di _ferro

Carenza di ferro in gravidanza: quali cibi lo contengono

Il ferro è un minerale essenziale per l’organismo in quanto si occupa della sintesi dell’emoglobina e quindi del trasporto di ossigeno nei tessuti e della respirazione cellulare. Una carenza di ferro nelle donne rispetto agli uomini si riscontra piuttosto di frequente. Questo perchè nella donna si assiste ad un suo maggiore consumo per via delle perdite ematiche mestruali che ciclicamente si verificano nel periodo fertile. In gravidanza pur non essendoci più le mestruazioni c’è un raddoppiato fabbisogno di ferro che, se non correttamente implementato con la dieta, può essere carente determinando una anemia sideropenica.

Al di fuori della gravidanza, quindi, sono sufficienti 10-15 mg al giorno mentre in gravidanza c’è n’è bisogno di 30. Le maggiori fonti alimentari di ferro biodisponibile sono le carni rosse, specie se crude, ma in gravidanza non è consigliato assumere carni crude per il rischio di contrarre la toxoplasmosi. Allora cosa magiare per garantire il giusto apporto di ferro?

Innanzitutto c’è da precisare che questo minerale è maggiormente biodisponibile se assunto in associazione di acido folico (vitamina B9) e lattoferrina, la proteina deputata del suo trasporto, presente nel latte. L’acido folico si trova in grande quantità in fegato, frattaglie e uova ma la sua cottura lo distrugge per il 90%. Quindi è più facile assumerlo da altri cibi qui elencati.

I cibi che contengono ferro e che possono essere consumati in gravidanza quindi sono la carne di cavallo, che è anche molto leggera, povera di grassi e ricca di proteine; i legumi secchi, in particolare le lenticchie, la frutta secca come le mandorle le noci e le nocciole, che a loro volta contengono anche acido folico, ma anche i datteri e le albicocche secche ne sono ricchi.

La melassa nera, estratta dalla canna da zucchero, è un composto glucidico ricco di ferro calcio, magnesio, rame 6 aminoacidi essenziali e vitamina A ed F. Un alimento prezioso in caso di anemia ma anche di acidosi e stipsi. Può essere utilizzata come dolcificante ed è meno calorico e dannoso dello zucchero. Uno o due cucchiaini di melassa al giorno conferiscono già da sole il 13% del fabbisogno giornaliero di ferro.