Marzo, un mese speciale per partorire
Marzo è il mese della rinascita, il mese in cui l’inverno lascia il passo alla primavera e la natura rifiorisce. Marzo è un mese bellissimo che rappresenta proprio l’inizio della vita, un tripudio di colori e odori che fanno da inno alla natura. Tra le tante doti di marzo c’è sicuramente quella di essere un mese con un clima mite, né freddo né caldo, un mese in cui le temperature iniziano ad alzarsi, ma in modo lento e graduale. Marzo è sicuramente uno dei mesi più belli per mettere al mondo un figlio. Ovviamente il mese di nascita del proprio bebè non si può stabilire prima e un evento così bello è meraviglioso sempre, indipendentemente dal periodo dell’anno. Ogni mese ha però qualcosa di magico, e marzo è pieno di motivi per cui essere felici di partorirvi.
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1. La rinascita della natura
Marzo, come abbiamo detto, è il mese della rinascita. Arriva la primavera, porta con sé un’esplosione di colori e odori, la natura rifiorisce e si inizia a svegliare dal torpore invernale. Marzo è dunque un mese bellissimo per mettere al mondo una nuova creatura, proprio perché è un mese che rappresenta la vita e la rinascita.
2. Gravidanza (e ultimi mesi) al fresco
Dare alla luce il proprio bebè a marzo vuol dire vivere gli ultimi mesi di gravidanza nei mesi invernali. Solamente chi ha passato una gravidanza in estate può capire quanto possa essere importante vivere gli ultimi mesi al fresco. La pancia, che dai 6/7 mesi diventa sempre più ingombrante, in estate può essere davvero fastidiosa. Partorire a marzo vuol dire invece vivere gli ultimi mesi di gravidanza in pieno inverno, e dunque non avere il problema del caldo asfissiante.
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3. Il clima ideale per partorire
Marzo si lascia alle spalle le dure temperature invernali e apre le porte ad un clima mite e tenue che porterà poi alla primavera vera e propria. Partorire a marzo vuol dire dare la vita al proprio bebè con delle temperature ideali, senza vivere il parto con il caldo asfissiante dell’estate o il freddo gelido dell’inverno.
4. I primi mesi del bebè con temperature miti
Partorire a marzo vuol dire anche che il bimbo vivrà i primi mesi di vita con temperature miti. Questo significa molto, perché il piccolo non dovrà essere subito sottoposto alle fredde temperature invernali, né al caldo asfissiante che si respira nei mesi estivi. I genitori potranno dunque essere liberi di vestire il piccolo senza doverlo coprire troppo e senza preoccuparsi del problema opposto, ovvero coprirlo troppo poco per non fargli sentire caldo. Le temperature di marzo e dei mesi che seguono sono dunque ideali per un bebè ai primi mesi di vita.
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5. Possibilità di fare passeggiate al parco senza che il bebè si ammali
Proprio perché le temperature di marzo sono miti, i genitori potranno far uscire spesso il piccolo senza doverlo sottoporre ad un clima estremo come quello invernale o quello estivo. Le dolci temperature primaverili sono ideali per delle belle passeggiate al parco con un neonato: in questo modo i genitori potranno anche star tranquilli senza preoccuparsi che il loro piccolo si ammali a causa delle temperature rigide.
6. In estate si potrà fare una vacanza tutti insieme
Se il bimbo nasce a marzo, vuol dire che in estate avrà dai 3 ai 6 mesi, ovvero l’età ideale per una bella vacanza in famiglia. In estate infatti, un bambino nato a marzo avrà i mesi giusti per fare una bella vacanza con i genitori al mare o in campagna. Infatti, se il bimbo nasce in estate, non si può certo pensare di portarlo in vacanza a poche settimane. Se invece il piccolo è nato a marzo, i mesi estivi sono perfetti per una vacanza.
7. L’estate a 3 mesi e più
Se il bebè nasce a marzo, come abbiamo detto in estate avrà dai 3 ai 6 mesi. Questo è importantissimo perché vuol dire aver superato i primi, delicatissimi mesi, nei quali spesso il bambino soffre di colichette o piange di continuo perché ha bisogno del contatto con i genitori. Vivere dunque l’estate avendo superato un periodo critico come quello dei primi mesi, è davvero fondamentale perché permette di affrontare al meglio le temperature calde, senza che il piccolo pianga in continuazione o abbia sempre bisogno di contatto fisico.