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Co-sleeping: ecco 5 regole da seguire e 5 vantaggi

Tecniche per far dormire i bambini: il co-sleeping

Tra le esigenze di un neonato vi è, naturalmente, quella di condurre dei buoni ritmi sonno-veglia. È importantissimo che il bambino riposi in maniera sufficiente, poiché proprio da questo dipendono molti aspetti della crescita e dello sviluppo. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il bambino riposa bene, soprattutto quando condivide il sonno con la mamma o con entrambi i genitori. In effetti cosa c’è di meglio per il neonato se non lasciarsi andare a un sonno beato e tranquillo, abbracciato alla mamma e confortato dal suo amore? Vi è una particolare tecnica per far dormire i bambini, ovvero quella del co-sleeping: in questo articolo vi spieghiamo cos’è, e in cosa consiste. Vi illustreremo, inoltre, 5 regole da rispettare e 5 vantaggi del co-sleeping.

Co-sleeping: come funziona esattamente

Co-sleeping è un termine inglese formato da un verbo e una parola ovvero “co“, che vuol dire insieme, e sleep che significa invece dormire. Il co-sleeping comporta infatti che il bambino condivida il lettone con la mamma, o con entrambi i genitori. Vi sono diverse scuole di pensiero rispetto al fatto che essi debbano riposare insieme nello stesso letto, oppure nella medesima stanza. Dormire insieme al bambino è un’usanza che, spesso e volentieri, viene vista come un qualcosa da evitare. La motivazione consiste nel timore che il bimbo cresca viziato, e incapace di dormire da solo, senza tralasciare la privacy dei genitori nell’intimità. I benefici del co-sleeping sono tanti: nel corso del tempo è emerso quanto tale pratica sia molto vantaggiosa relativamente a numerosi aspetti di natura psicofisica, ma anche dal punto di vista del miglioramento di molte funzioni del corpo.

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5 regole da rispettare per applicare in maniera corretta la tecnica del co-sleeping

Nell’attuare la nota tecnica per fa addormentare i bambini è giusto seguire delle semplici, ma specifiche, regole in modo da garantire la sicurezza del bambino. Ecco di seguito 5 regole da seguire, al fine di applicare nella maniera più corretta possibile, la tecnica del co-sleeping.

  1. 1. Posizione del bambino: Per quanto riguarda la posizione che il neonato deve assumere, durante la nanna con la mamma, essa è quella supina ovvero a pancia in su. Bisogna quindi evitare la posizione laterale, oppure quella prona ovvero a pancia in giù.
  2. 2. Superficie e materasso: È importante che la superficie, su cui il neonato riposa durante la notte, sia rigida. Bisogna avere cura del fatto che il materasso sia ben fissato al muro, in modo da eliminare del tutto la possibilità che si vengano a creare spazi vuoti in cui il neonato possa scivolare e/o incastrarsi. Diversamente vi è il rischio che il bimbo si faccia male e, nel peggiore dei casi, possa soffocare.
  3. 3. No al co-sleeping se i genitori sono affetti da obesità:
    È consigliabile non praticare il co-sleeping se uno dei genitori, oppure entrambi, siano affetti da obesità. Il rischio che si corre è che si vengano a creare delle pericolose pendenze per il bambino, senza contare che essi hanno una percezione differente della fisicità del neonato.
  4. 4. No a fumo, utilizzo di stupefacenti, alcool e sonniferi: L’utilizzo di sostanze stupefacenti, alcool e sonniferi non fa che alterare le capacità cognitive, nonché le percezioni, di chi le utilizza. Meglio evitarle, se non si vuole mettere in pericolo il bimbo. Il fumo, sia durante che dopo la gestazione, aumenta il rischio di morte in culla e, pertanto, sarebbe meglio che il genitore fumatore dormisse in un’altra stanza.
  5. 5. Altri accorgimenti da attuare: al fine di scongiurare pericoli sarebbe opportuno evitare di “circondare” il neonato con oggetti futili quali, per esempio, coperte, peluche o cuscini. In tal modo si scongiureranno spiacevoli episodi di soffocamento del neonato.

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5 vantaggi del co-sleeping

Come abbiamo già accennato in precedenza la tecnica per far dormire i bambini del co-sleeping presenta numerosi benefici, dati proprio dal contatto “pelle a pelle” tra la mamma e il neonato stesso. Ecco, qui di seguito, 5 vantaggi che l’attuazione del co-sleeping comporta.

  1. 1. Il co-sleeping riduce il rischio di morte in culla: diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che il bambino, dormendo vicino ai genitori, presenta un sonno più leggero. In quei momenti il neonato trascorre maggiore tempo nella fase REM, durante la quale l’apporto di ossigeno al sangue è maggiore. Si tratta di un fattore positivo poiché, in caso di problemi di respirazione, esso consente un intervento veloce e reattivo. Ciò non solo da parte del bimbo che si sveglia piangendo, allertando i genitori, ma anche per questi ultimi naturalmente.
  2. 2. Maggiore qualità del sonno: la vicinanza con la mamma e papà rilassa il neonato a tal punto da diminuirne il ritmo cardiaco. Ne giova la durata del sonno del neonato, più tranquilla e continuativa, ma anche dei genitori che inevitabilmente si riposano e ne guadagnano in serenità e tranquillità.
  3. 3. Si prolunga la produzione del latte: il contatto con la mamma comporta numerosi benefici poiché essa riesce a dormire bene, pur allattando il proprio bambino. Proprio per questa ragione sono le madri lavoratrici ad attuare questa particolare tecnica del sonno, oltre a riuscire ad allattare per molto più tempo rispetto agli standard.
  4. 4. Riduce lo stress: il contatto con la mamma contribuisce a fare in modo che non si alzino i livelli di cortisolo. Durante i primi mesi esso incide, negativamente, sullo sviluppo di determinati sistemi di neurotrasmissione. Chi ha passato tanto tempo con la madre da piccolo sarà un adulto capace di gestire meglio lo stress, poiché sono presenti un maggiore numero di recettori del cortisolo.
  5. 5. Innalzamento delle difese immunitarie: il sonno condiviso consente al bambino di attaccarsi al seno per la poppata molto più spesso, acquisendo così tutte le sostanze nutrienti necessarie e aumentando le difese immunitarie.

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