foto_contrazioni

La diarrea è un sintomo pre-parto?

Diarrea prima del parto: è da considerare un sintomo?

Quante volte a termine di gravidanza vi siete sentite dire dalle mamme e dalle nonne: “Se ha la diarrea sta per partorire”? In effetti gli episodi di diarrea sono molto comuni nelle donne quando si sta per avviare l’attività contrattile importante, cioè quella del parto vero e proprio. Spesso (ma non sempre) in coincidenza dell’inizio delle contrazioni da travaglio si avvertono degli spasmi intestinali e si hanno scariche di diarrea. Questo accade per due motivi: un’azione ormonale, un’azione meccanica ed hanno entrambe uno scopo funzionale.

La diarrea: patogenesi

Il ritmo naturale dell’apparato digerente permette a cibo e fluidi di transitare regolarmente dallo stomaco all’intestino tenue. Una volta scomposto il cibo, l’organismo ne assimila le sostanze nutritive e la maggior parte dei fluidi. I residui, passano nel colon, dove viene assorbita altra acqua, per poi essere eliminati sotto forma di feci. Quando le cellule dell’intestino tenue o del colon sono irritate, i movimenti intestinali diventano irregolari. Sali minerali e fluidi essenziali, insieme alle sostanze nutritive del cibo, passano per il colon troppo velocemente. L’organismo assimila una quantità minore di fluidi, che si ripropongono sotto forma di feci liquide, altrimenti note come diarrea.

Diarrea alla fine della gravidanza

Da un punto di vista ormonale su ha l’azione degli stessi ormoni che determinano le contrazioni della muscolatura dell’utero. Questi agiscono infatti anche sulla muscolatura intestinale determinando così gli spasmi lungo tutto l’addome. Così come il progesterone ha il sopravvento durante la prima metà della gravidanza in quanto agisce sulla muscolatura uterina. Di conseguenza ha un’azione miorilassante anche sulla muscolatura liscia del sistema gastroenterico. Nella seconda metà della gravidanza inizia a manifestare la sua azione l’ossitocina. Quest’ultima trova la sua massima espressione nel corso del travaglio e del parto. Alcune donne in travaglio hanno ad esempio anche conati di vomito o vomito vero e proprio.

diarrea alla fine della gravidanza

Diarrea a fine gravidanza: cosa la determina?

C’è poi un’azione meccanica che determina la contrazione dei visceri in quanto il feto già nella fase dilatante compie dei movimenti per dattarsi al corpo materno e prepararsi alla discesa lungo il canale del parto. La sua testolina, premendo sul collo dell’utero per aiutarne la dilatazione, preme posteriormente anche sull’ultimo tratto dell’intestino che quindi viene meccanicamente stimolato dai movimenti della testa fetale e indotto a svuotarsi. Nel corso della progressione e delle rotazioni che il feto compie rispetto al bacino materno, anche la donna ne ha contezza. Esistono delle sensazioni inconfondibili, come quella di avvertire uno stimolo focalizzato nella zona rettale nel corso della compressione attuata dalla testa fetale sull’ultimo tratto dell’intestino.

Diarrea in gravidanza al nono mese

Sia che si tratti di gravidanza, che di parto o allattamento il meccanismo determinante è lo stesso. La principale motivazione funzionale dello svuotamento intestinale è la necessità di aumentare i diametri interni per favorire il feto nella sua discesa. Inoltre, lo svuotamento dei visceri in vista di un segnale che il corpo percepisce come pericolo è un riflesso ancenstrale che abbiamo fin dalle ere dell’uomo primitivo, chiamato “reazione lotta-fuga”.

Quando con le capacità sensoriali si percepisce, ad esempio, la presenza di un leone nella giungla, la prima cosa che l’organismo fa è aumentare i battiti cardiaci con la vasocostrizione e svuotare i visceri. Questo accade perchè quando ci si trova di fronte alla necessità di affrontare un impegno fisico, come la fuga, che richieda un migliore funzionamento del cuore, dei polmoni e dei muscoli atti a compiere lo sforzo, l’organismo attiva subito il rilascio di una serie di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina, che portano un maggiore afflusso di sangue a questi organi.

diarrea in gravidanza al nono mese

Dissenteria: come avviene?

Il risultato collaterale di quanto appena detto è che il sangue viene sottratto ad organi considerati meno importanti in questo caso, come l’intestino e la vescica. Ecco che questi organi privati del loro sangue “spasimano” quindi si contraggono e si svuotano. Nel parto accade praticamente la stessa cosa. Il corpo, attraverso lo stimolo doloroso della contrazione, percepisce una sorta di “pericolo” che mette in atto questa reazione.

Leggi anche: Cosa fare in caso di dissenteria in gravidanza?

Si avrà dunque questo disturbo della defecazione caratterizzato da un aumento dell’emissione di una quantità giornaliera di feci superiore ai 200 g, con diminuzione della loro consistenza e da un aumento della frequenza di scarica dell’alvo intestinale. Può essere definita diarrea acuta se la durata è inferiore alle due settimane, persistente se compresa tra due e quattro settimane e diarrea cronica se ha durata superiore.

Diarrea:i rimedi quali sono?

Ovviamente questi meccanismi ormonali sono diversi in ciascun individuo, in quanto possono essere più o meno efficenti a seconda della capacità percettiva sensoriale e della risposta. Quindi ci sono anche donne che non sperimentano affatto la diarrea prima del parto e che anzi fanno uso di clisteri per riuscire a svuotare l’intestino.

diarrea

Dissenteria prima del travaglio: è sintomo di parto imminente?

Possiamo dire che la diarrea è sintomo di parto? Non esattamente! L’affermazione posta in questo modo non sarebbe corretta. Si può avere la diarrea in qualunque epoca della gravidanza e ciò non vuol dire che si sta per partorire. L’intestino è anche detto secondo cervello e risente molto anche degli stimoli emotivi, come ansia e paura, depressione. Inoltre, può essere legata a virus intestinali, ad infiammazioni croniche come l’intestino irritabile, a intolleranze o intossicazioni alimentari.

Mal di pancia e diarrea

A termine di gravidanza, episodi isolati di diarrea o di improvvisa irregolarità intestinale possono essere sintomo dell’innescarsi imminente del travaglio. Qualora compaia come bisogna agire? Importante è assumere liquidi per bilanciarne la perdita, e adottare i sistemi naturali: probiotici, zenzero, limone e camomilla.