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Travaglio troppo lungo: quali sono i rischi?

Quanto è durato il vostro travaglio? Ognuna risponderà in modo diverso. Allora quanto dura normalmente un travaglio? Cosa significa travaglio troppo lungo? Chi stabilisce la normalità? I tempi sono uguali per tutte? Un travaglio lungo è rischioso? Come si può evitare un travaglio lungo? Rispondiamo con ordine alle domande che tutte le mamme si pongono e che spesso trovano risposte discordanti tra ostetriche, amiche e ginecologi.

Quanto dura normalmente un travaglio?. Più che normalmente si dovrebbe dire “mediamente”. La normalità infatti è un concetto troppo complesso per essere assimilato a quello di media.

La media è un dato che si ottiene puramente da un calcolo statistico. In ostetricia si è calcolato che la durata media è 12h (10 ore per la fase dilatante e due per quella espulsiva). Da precisare che il travaglio comincia quando le contrazioni diventano ritmiche (almeno 1 ogni 10 minuti), regolari e intense e producono dilatazione cervicale di almeno due cm.

Tutto quello che avviene prima di questo momento, per quanto sia doloroso, non è da intendersi come travaglio, ma come fase prodromica; questa a seconda della donna può durare anche dei giorni.

Cosa significa travaglio troppo lungo? Un travaglio potrebbe diventare troppo lungo quando per due o più ore non si registra alcun cambiamento della dilatazione o della discesa della testa nella seconda fase. In questi casi c’è l’indicazione all’infusione di ossitocina o al cesareo se è presente anche una sofferenza fetale.

Chi stabilisce la normalità della durata? I tempi sono uguali per tutte? La durata come abbiamo detto è stabilità da una media matematica. I tempi quindi non sono uguali per tutte. Ci sono donne che partoriscono in due spinte e altre che ci impiegano tante ore, in ogni caso nessuna della due è anormale. Il punto non è stabilire cosa sia normale, ma quando è il caso di intervenire. I protocolli stabiliscono un limite di tempo oltre il quale i rischi in cui si potrebbe incorrere aumentano.

Un travaglio lungo è rischioso? Anche qui la risposta non è universale. Lo è nella maggior parte dei casi, ma non in tutti. I rischi sono sia materni che fetali. Da parte materna se i tessuti non si dilatano e vengono sottoposti a compressione prolungata c’è un maggiore rischio di lacerazioni e di emorragia. Per il feto invece c’è una maggiore probabilità di incorrere in una sofferenza fetale tanto maggiori sono i tempi del travaglio.

L’attesa quindi aumenta la probabilità che subentri un emergenza ad espletare il parto, e quindi questo indirettamente aumenta la probabilità di dover ricorrere a medicalizzazioni come utilizzo di forcipe e ventosa con episiotomia o di taglio cesareo d’urgenza.

Come si può evitare un travaglio lungo?. Ciò che rende un travaglio lungo quindi è una mancata dilatazione materna o una mancata discesa della testa fetale. Le cause a monte di questi fenomeni sono molteplici. Un atmosfera troppo tesa, una eccessiva paura materna, l’imbarazzo, sono tutti fattori psichici che possono portare sicuramente il corpo ad inibirsi ed irrigidirsi. I mal posizionamenti fetali e la diffcicoltà di discesa del feto dal loro canto possono essere causati dalla postura sbagliata che spesso si fa assumere alla donna in travaglio: nessuna donna dovrebbe travagliare e partorire distesa, questa posizione è contro natura e non permette ai tessuti perineali e al coccige una ottimale distensione e non sfrutta la forza di gravità per la discesa del feto.

Quello che invece si fa (sbagliando) nella gran parte degli ospedali non è prevenire un travaglio lungo ma intervenire quando si sta già verificando. Ed ecco che il parto viene medicalizzato con le manovre di dilatazione manuale, la rottura manuale delle acque, l’utilizzo di ossitocina endovena o la kristeller e di ventosa-forcipe. Queste sono tutte azioni mediche che hanno lo scopo di accelerare un travaglio che si sta prolungando, ma non è quello che bisognerebbe fare.

Quello che bisognerebbe fare è evitare a monte che il travaglio si prolunghi, con delle azioni semplici e naturali da fare anche prima di entrare in sala parto, azioni che descriveramo in uno dei prossimi articoli. Solo in questo modo si può sperare in un travaglio dolce e veloce ed in un parto naturale e spontaneo al 100%.