Terrible two: quanto durano le crisi del bambino di 2 anni e come gestirle

C’è un periodo della crescita del bambino di cui molti genitori parlano con terrore: si tratta dei terrible two, molto spesso caratterizzato da capricci, “no” e pianti infiniti. Anche se può essere particolarmente stressante, è importante affrontare questi mesi senza troppi drammi, perché rappresentano una fase molto importante nella crescita del bambino. Ma cosa sono quindi i terrible two e qual è il modo migliore per affrontarli? Ecco qualche informazione e alcuni consigli.

I terribili due, cosa sono, quando iniziano e quanto durano

In inglese vengono definiti terrible two, un termine che vuole descrivere la fase che attraversano i bambini a partire dai 18 mesi fino ai 3 anni, anche se non è raro che per alcuni bambini questo periodo particolarmente intenso possa proseguire anche oltre questa fascia d’età. Durante i terrible two i bambini iniziano a sviluppare la propria personalità in modo autonomo, vedendosi per la prima volta come entità separate dai genitori, e per questo emerge il pensiero individuale.

Terrible two: fase di “no”, “non voglio” e capricci

I terribili due sono la fase dei “no”, dei “non voglio” e dei temper tantrum, manifestazione di un periodo fondamentale della crescita dei piccoli. Attraverso queste affermazioni e questi gesti, infatti, i bambini espongono la propria identità. Il “no” quindi non è un semplice capriccio, ma l’affermazione del sé. Anche i nostri “no” però sono importanti e servono a mettere al bambino i limiti di cui ha bisogno. È sempre durante questo periodo che il bambino inizia a usare “io” nelle proprie frasi, esprimendo quindi la propria personalità e i propri desideri in autonomia.

Sopravvivere ai terrible two, qualche consiglio pratico

Il periodo dei terrible two è quindi un momento molto importante nella vita dei più piccoli, ma come affrontarlo da genitori senza impazzire? Dopo aver compreso il metodo per sopravvivere ai capricci, ecco qualche consiglio pratico per affrontare “no”, pianti ininterrotti.

  • Poche regole, ma chiare. Se il bambino è nella fase del “no” assillarlo con molte regole può essere controproducente. Molto meglio averne poche, importanti e chiare, su cui non soprassedere.
  • Avere pazienza. È difficile, soprattutto di fronte ai capricci con urla in pubblico, ma consolare il bambino è una soluzione migliore piuttosto che lasciarsi coinvolgere dal caos che ha creato.
  • Niente panico. È importante non mostrarsi in difficoltà di fronte alle “sfide” dei più piccoli. Mantenere la propria autorevolezza è fondamentale per non perdere credibilità di fronte a questo modo del bambino di mettere alla prova.