foto_miele bio per i bimbi

Si può dare il miele al neonato?

Tra gli alimenti più salutari e gustosi, il miele occupa un posto d’eccellenza. Rimedio naturale conosciuto fin dall’antichità, ha proprietà antibatteriche, antiossidanti e antibiotiche. Contiene glucosio e fruttosio, quindi ha un alto valore energizzante. Le qualità benefiche variano a seconda del polline dei fiori: se il miele di castagno favorisce la circolazione, quello di arancio è antispasmodico, quelo di eucalipto è utile per la tosse, mentre il millefiori è disintossicante per il fegato. Un toccasana innocuo e naturale. Ma non per tutti. Il miele non va assolutamente dato ai neonati fino ai 12 mesi.

Nonostante le sue note virtù, se dato ai piccoli può essere causa del botulismo infantile (diagnosticato per la prima volta nel 1976) prococando, nel peggiore dei casi, la paralisi polmonare e la morte per soffocamento.

Si tratta di una patologia rara, caratterizzata da letargia, inappetenza, costipazione, difficoltà di suzione e conseguente difficoltà respiratoria.

Le mamme e le nonne ci hanno sempre detto che il ciuccio intinto nel miele per calmare il bimbo non poteva fare del male, ma queste affermazioni, dettate dalla pratica millenaria, oggi vengono contraddette da scoperte scientifiche inappellabili.

Il cosiddetto nettare degli dei contiene spore di Clostridium botulinum, innocuo per gli adulti che hanno una flora batterica ben formata e adatta a contrastarle, ma pericolose per i bambini appena nati, che hanno invece un intestino incapace di respingerle.

Il miele, poi, fornisce al neonato calorie di cui non ha bisogno, col rischio di provocare disturbi nel metabolismo come l’insorgere dell’intolleranza al fruttosio. Infine, da non trascurare, il pericolo dell’insorgere della carie. Anche se si tratta di denti da latte, la loro salute è comunque importante per la futura dentizione del bambino.

Se nel primo anno di vita l’assunzione è vivamente sconsigliata, il miele può essere utilizzato per i bambini in svariati modi e in differenti occasioni. Anche solo come dolcificante, risulta più salutare e genuino dello zucchero raffinato e da meno assuefazione, ma anche per dare sollievo alla gola arrossata è un toccasana. È un alimento versatile, dai mille usi, buono e nutriente. L’importante, come sempre, è impiegarlo al momento giusto e con l’immancabile buon senso.