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Rubeo-test: cosa c’è da sapere su questo esame

La rosolia è una delle classiche malattie esantematiche dell’ infanzia, così che una volta contratta non può nuovamente coinvolgere la medesima persona.

Il rubeovirus è in grado di infettare esclusivamente l’ uomo così che esso possa essere trasmesso da soggetto a soggetto soprattutto attraverso i liquidi corporei, come ad esempio i droplets (le goccioline emesse dalla bocca durante l’ atto della respirazione o del parlare).

Durante l’ infanzia i rischi sono pressoché assenti ed è giusto che l’ infezione faccia il suo corso. Inoltre, da molti anni è presente il vaccino specifico contro la rosolia che può essere effettuato fino a tre mesi prima del concepimento, se programmato.

In gravidanza, la pericolosità della rosolia non è assolutamente da sottovalutare proprio per il rischio di aborto, malformazioni fetali, mutazioni cromosomiche, alterazioni del sistema nervoso centrale e cardiache, difetti acustici e visivi. Tutto ciò si inserisce all’ interno del quadro della “sindrome della rosolia congenita”.

Per questo motivo è opportuno effettuare il rubeo-test che come nel caso della toxoplasmosi e del toxo-test, consiste in un’ indagine sierologica ( e quindi in un semplicissimo prelievo ematico) per ricercare le IgG e le IgM (Immunoglobuline G ed M), proprio perché mentre la presenza delle IgM darà positività ad un’ infezione acuta in corso, la presenza di IgG darà positività nei casi di pregresse infezioni (memoria immunitaria).

Il referto viene semplicemente letto seguendo le sottostanti direttive:

  • IgG positive e IgM negative: la donna ha contratto l’ infezione in passato, senza presentare alcuna forma acuta della medesima al momento del prelievo ematico;
  • IgG positive e IgM positive: indica un’ infezione in atto o, comunque, di recente insorgenza (in questo caso 3-4 mesi prima) proprio perché le IgM hanno un margine di un paio di mesi circa per negativizzarsi;
  • IgG negative e IgM positive: infezione acuta in atto, senza mai aver contratto l’ infezione in passato;
  • IgG negative e IgM negative: non è mai avvenuta nessuna infezione, per questo è opportuno evitare contatto con gatti (perché una forma del parassita si trova nelle sue feci), mangiare carne cruda e verdura non ben igienizzata.
  • Insomma, una eventuale positività (soprattutto recente) indirizzerà il medico ad eventuali approfondimenti che possono prevedere l’ effettuazione dell’ amniocentesi o della villocentesi per valutare eventuale passaggio anticorpale all’ interno degli annessi fetali (liquido amniotico, villi coriali).

    In conclusione, sapere qual è il “punto di inizio” prima della gravidanza è importante per valutare al meglio la causa di eventuali problemi nel corso della gestazione, senza mai dimenticare di vivere la gravidanza con tranquillità e serenità, ricordando che non è una malattia nonostante la sua continua medicalizzazione.