Figli, ecco quanto costa crescerne uno fino ai tre anni
Fare un figlio vuol dire avere qualcuno che ti riempia le giornate di sorrisi, essere sempre felici, avere qualcuno su cui contare per tutta la vita. Avere un figlio è qualcosa di magico e meraviglioso, qualcosa che cambia per sempre la vita di un genitore e la migliora, che rende completi, che rende felici. Diventare genitori vuol dire però anche avere molte spese a cui far, inevitabilmente, fronte. Un figlio infatti costa molto ai genitori, perché sono tantissime le spese che bisogna affrontare con un neonato.
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Quali sono le spese che si affrontano con un neonato
Quando arriva un bebè in famiglia, le spese da affrontare sono tantissime. Il corredino, i pannolini, le salviette, gli asciugamanetti, la carrozzina, il passeggino, i vestitini… Gli acquisti da fare per un neonato sono davvero tanti, ma tanti soldi vengono anche utilizzati per le visite, il cibo, spesso asilo nido o baby sitter e così via. Un recente studio di Ipsos per l‘Osservatorio E.Leclerc ha calcolato quanto spendono in media i genitori per il mantenimento dei loro figli fino ai 3 anni d’età. La cifra è estremamente alta: si tratta di 490€ al mese. Ma come è diviso questo budget?
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Un figlio costa 490€ al mese: ecco come è diviso il budget
Lo studio ha preso in esame tantissimi genitori. Questi hanno dichiarato di spendere circa 490€ al mese (in media), ma come si divide questa cifra? Quello che costa di più ai genitori, circa 252€ al mese, è la custodia dei bambini, quindi nido o baby sitter. Circa 83€ vengono spesi dai genitori per il cibo, seguito dai 54€ del materiale per l’infanzia. 51€ al mese costa l’abbigliamento del bimbo, stessa cifra spesa per i pannolini e altri vari prodotti per l’igiene.
Con l’arrivo di un bambino cambiano le abitudini di una famiglia. Ad esempio, il 73% dei genitori, decide di limitare i propri vizi nel tempo libero, come le cene nei ristoranti, cinema o locali in generale. C’è inoltre più attenzione verso i prodotti promozionali (68%), la rinuncia ad acquistare quelli troppo costosi (53%) e la spesa nei a negozi più economici e discount (47%).