Come riconoscere le piante e i fiori pericolosi per i nostri bambini

Quasi tutti in casa propria hanno delle piante. Esse contribuiscono a rendere più ospitale l’ambiente, alcune sono molto decorative, altre addirittura arredano. Alcune specie di piante ci danno dei frutti buonissimi, per non parlare dei loro fiori meravigliosi di cui i nostri giardini, tra pochi giorni saranno pieni.

Ma sapete che tra le vostre beneamate piantine ce ne potrebbero essere alcune irritanti, altre velenose e altre ancora addirittura letali? Cercheremo di fare un elenco delle piante più comuni e degli effetti che danno se toccate o magari ingerite accidentalmente da un bambino.

Si precisa, prima di cominciare che le immagini inserite sono a scopo illustrativo, ma ogni pianta può presentare più varietà rispetto a foglie e fiori e per ovvie ragioni sarebbe stato impossibile inserirle tutte. Per qualsiasi delucidazione potete rivolgervi ad un giardiniere o un vivaista o anche semplicemente dare una sbirciatina in rete.

Una delle piante da cui ci si deve riguardare è l’azalea. Questa pianta ha delle foglie che possono provocare irritazioni varie, vomito e diarrea. Gli effetti più severi di un’ingestione accidentale possono essere: convulsioni e bradicardia. Lo stesso discorso vale per l’erica che tra i problemi più gravi può dare disturbi cardiaci. Il gelsomino in tutte le sue parti non è tossico, solo le sue bacche possono essere causa di disturbi gastro-intestinali.

La calla e l’iris hanno certamente fiori molto belli, ma se un bambino ne mangia un pezzetto potrà andare incontro a dolori addominali, nausea e vomito. Può anche, tra l’altro, irritare la pelle. La ginestra è molto tossica, ma l’intossicazione avviene solo quando questa viene ingerita e non per semplice sfregamento. La pianta che può provocare addirittura ustione la identificheremo sotto il nome di ficus elastica.

La sostanza lattiginosa che secerne è molto irritante per la cute. La clivia, altra pianta presente anche dalle nostre parti, tra gli svariati effetti nocivi può dare addirittura alterazioni della pressione sanguigna e del fegato. Anche l’edera, l’oleandro e l’alloro sono oggi oggetto di studi, su di loro si hanno riscontri frammentari, ma possono sortire effetti dannosi su individui sensibili. In ultimo, fate attenzione alla stella di natale, molto diffusa nel periodo, appunto, natalizio.

Questa pianta è considerata alla stregua delle altre nociva, e addirittura velenosa. Esistono però anche piante buone, da cui ricaviamo fiori, foglie e radici dalle molteplici proprietà, anche curative. Un esempio lampante è lo zenzero, ottimo persino per curare l’influenza. Nel caso in cui vostro figlio ingerisse accidentalmente piante, fiori o bacche strane e su cui non sapete molto, la cosa migliore da fare rivolgersi ai centri antiveleni, numerosi su tutto il territorio nazionale.

Il consiglio pratico da tenere a mente è quello di procurarsi il numero del centro veleni di zona (magari chiedendo al pediatra o cercando in elenco telefonico) e di appuntarlo sul proprio cellulare in tempi non sospetti, così che al momento opportuno, se dovesse servire, non si perderà tempo prezioso per cercarlo. Con la viva speranza che quel numero, non servirà mai.