Perdite di sangue in gravidanza
Nel corso dei nove mesi che si susseguono nel periodo di gestazione, ogni trimestre della gravidanza sarà caratterizzato da vari cambiamenti che interessano l’organismo materno. Questi ultimi si manifestano per mezzo di sintomi che fisiologicamente compaiono e che hanno caratteristiche differenti a seconda dell’epoca gestazionale. Tra questi sintomi si annoverano ceramente le perdite durante la gravidanza.
Perdite di sangue
Le perdite che compaiono durante la gravidanza possono essere di varia natura e quantità. Quelle che hanno maggiore probabilità di destare sospetto e preoccupazioni sono le perdite rosse. Una perdita che corrisponde ad un sanguinamento vaginale però, non è necessariamente dovuta ad una condizione di pericolo per la donna o il bambino.
Perdita in gravidanza
Infatti, la comparsa di perdite a inizio gravidanza, di spotting o comunque di piccole perdite di sangue ha un carattere, in genere, fisiologico. Rilevare la presenza di perdite di sangue scuro nel corso della gravidanza, in genere capita all’inizio della stessa, dopo le visite ostetriche, e a termine di gravidanza.
Sanguinamento
La comparsa di perdite scure a inizio gravidanza non significano che ci sia una minaccia d’aborto in atto. Tutte le donne sono portate a pensare al peggio in presenza della comparsa di sintomi che corrispondono alla comparsa di sangue.
Innanzitutto bisogna distinguere dalle perdite da impianto dalle rosse. Quelle da impianto sono generalmente rosee o marroncine, mentre è possibile che compaiano delle perdite di colore rosso vivo. In tal caso è giustificato richiedere un controllo specialistico per valutarne la natura.
Prime settimane di gravidanza
Le perdite di inizio gravidanza derivano dalla rottura di qualche capillare di superficie presente a livello della mucosa uterina. La rottura di tali capillari è determinata dall’evento fondamentale affinchè la gravidanza possa svilupparsi: l’impianto della blastocisti a livello dell’endometrio.
Infatti, una volta fecondato l’ovulo da parte dello spermatozoo si forma una cellula totipotente, lo zigote, con corredo cromosomico completo (46 cromosomi).
A partire da questa cellula si verificano ripetute divisioni cellulari che portano alla formazione di un insieme di cellule, adese tra loro, di numero sempre maggiore. In contemporanea, questo agglomerato di cellule (morula, blastula, ecc) viaggia lungo la tuba per raggiungere la cavità uterina.
Una volta raggiunto l’utero, si impianta a livello dell’endometrio, affinché la gravidanza venga accolta e protetta, nel corso della sua naturale evoluzione.
Ciclo in gravidanza
Una perdita di sangue può originare anche in seguito a manipolazioni del collo dell’utero, come quelle durante le visite ostetriche. Nel corso di queste visite l’ostetrica valuta le caratteristiche del collo uterino nell’ambito del secondo trimestre.
Tali visite interessano anche il terzo trimestre, e potrebbero provocare la formazione di qualche lieve perdita ematica. Essa è in grado di provocare ansia e preoccupazione immotivata nella gestante, per questo bisogna informare adeguatamente tutte le donne.
Queste perdite rassomigliano alle tipiche macchie scure riscontrate nella fase iniziale di una mestruazione. Fase in cui compiano delle leggere macchie marroni, prima che il flusso aumenti.
Perdite acquose
Una perdita di sangue altrettanto normale si verifica a termine di gravidanza in corrispondenza delle prime modificazioni della cervice uterina. Queste potrebbero provocare qualche lieve rottura capillare oltre alla perdita del cosiddetto “tappo mucoso”. il tappo mucoso, così come le perdite acquose sempre presenti durante la gravidanza, ha una funzione protettiva nei confronti della gravidanza.
Perdite vaginali
Infatti le perdite vaginali non sono solo di natura ematica. Esistono perdite di muco o di acqua (idrorrea gravidica fisilogica). La naturale perdita di questa sostanza gelatinosa che nel corso di tutta la gravidanza è contenuta all’interno del canale cervicale corrisponde alla perdita del tappo mucoso.
Proprio per questo viene definita “tappo”, in quanto ostacola, come fosse un tappo, la risalita di eventuali agenti patogeni lungo il canale cervicale.
Esso viene perso nel momento in cui il collo dell’utero è soggetto a tutta una serie di modificazioni. Queste sono indotte dalle contrazioni prodromiche, che compaiono verso il termine della gravidanza. In tale circostanza la cervice si ammorbidisce e si svasa leggermente, non riuscendo più a contenere tale ammasso gelatinoso.