Le perdite, successive all’impianto dell’embrione nella mucosa uterina, avvengono a distanza di 5-6 giorni dal concepimento, fino addirittura a 10-12. Questa differenza è tipica di ogni donna e dipende dalla regolarità del ciclo, dai rapporti sessuali avuti e soprattutto da quando è avvenuta la fecondazione. Esse sono quindi del tutto soggettive.
Oltre alle perdite da impianto è possibile che vi siano anche i dolori da impianto; questo perché l’embrione, nel farsi spazio tra i vasi e i tessuti della cavità dell’utero, rompe dei piccoli vasi sanguigni causando perdita ematica e lievi dolori addominali. Tuttavia i sintomi da impianto sono assenti nell’80% delle future mamme.
Le perdite in gravidanza vanno sempre accertate nella loro entità da uno specialista. Nel primo trimestre è possibile che il sangue sia sintomo di aborto in atto; nel secondo o terzo trimestre va posta più attenzione alle anomalie placentari, come la placenta previa o il distacco di placenta.
Se si considerano le perdite di sangue come sintomi della nidazione è bene contraddistinguerle dall’imminenza del ciclo mestruale. Infatti lo spotting post nidazione può essere facilmente confuso con l’inizio della mestruazione; tuttavia le prime sono poco abbondanti, rosate e quasi impercettibili, mentre il flusso del ciclo è fatto di sangue vivo.
Quanto dura l’ovulazione? L’ovulazione è un evento singolo, che dura pressocché un solo giorno e cioè il 14esimo del ciclo. E quindi quanti giorni dura l’ovulazione? Se consideriamo i giorni fertili totali, vanno considerati anche i due giorni prima e i due giorni dopo il fenomeno ovulatorio.
Si definiscono spotting le perdite che passano dal rosa al marrone scuro, che indica sangue “vecchio” e ormai ossidato. Se si instaura un dubbio, è bene che la donna esegua un primo test di gravidanza già dopo una settimana dal ritardo mestruale. Questo perché dopo le piccole perdite, se si è incinta, cominciano le prime nausee e la stanchezza accompagnata a cefalea persistente.
Quanto durano le perdite da impianto? Di norma, essendo un fenomeno soggettivo, queste perdite possono essere occasionali e non avere una durata specifica. Chiaramente se le perdite dovessero continuare, e divenire più abbondanti, va valutata la possibilità di ciclo mestruale in arrivo; questo perché le perdite da impianto sono davvero minime e transitorie.
Le perdite ematiche vanno distinte per quantità e colore; perdite poco abbondanti possono essere del tutto passeggere e non molto rilevanti. Al contrario se in gravidanza la perdita è ingente o simil mestruale è bene recarsi presso un Pronto Soccorso Ostetrico per accertamenti; allo stesso tempo sono più gravi le perdite di sangue rosso vivo, che indicano un’emorragia in atto da correggere tempestivamente.
Come sono le perdite da impianto? Esse passano dal trasparente/rosa chiaro, poiché lievemente striato di sangue, al marrone scuro. L’importante è che il colore, eventualmente giallo o verde, non si accompagni al cattivo odore; in tale circostanza potrebbe esserci anche un’infezione in atto o concomitante.