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Negano la Comunione ad un bimbo autistico, la mamma: “Intervenga il Vaticano”

È successo a Napoli

Negano la Comunione ad un bimbo autistico, apparentemente a causa delle restrizioni dovute al COVID-19. Eppure, la realtà sarebbe un’altra: a parlarne è direttamente Mary, la mamma del piccolo, che ha raccontato l’assurda vicenda nella volontà di difendere i suoi diritti e quelli del figlio.

I fatti

La donna si è sfogata ai microfoni dell’Ansa. Mary, che vive a Napoli con la famiglia, ha raccontato che al figlio, affetto da autismo, sarebbe stata negata la prima comunione da parte del parroco della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Poggioreale. Il motivo sarebbe da ricondurre proprio alla disabilità del minore.

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Il sacerdote respinge le accuse

Nei giorni scorsi, il sacerdote avrebbe smentito ogni tipo di discriminazione nei confronti del bimbo, ma avrebbe anzi rinvenuto il motivo dell’annullamento della comunione al coronavirus. Invece, a detta di Mary, lo stesso parroco avrebbe confessato ad altri genitori che il piccolo non avrebbe potuto svolgere la cerimonia in quella Chiesa, non attrezzata ad

accogliere un soggetto autistico incapace di intendere e di volere e, quindi, anche incapace di comprendere il valore del sacramento.

Ora i genitori chiedono l’intervento del Vaticano

Mary ha poi rivelato raccontato che le è stato offerto un nullaosta per celebrare il sacramento in un’altra Chiesa, non ha voluto saperne.

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Non lo vogliamo, noi vogliamo che nostro figlio faccia la Prima Comunione in quella chiesa ma che non sia Don Antonio Raso a celebrarla. Invece di chiedere scusa se ne è lavato le mani, come Ponzio Pilato, utilizzando il covid come alibi: un anno e mezzo fa, quando rifiutava l’iscrizione al catechismo, dov’era il covid?

si chiede.

Ora la famiglia, che nel frattempo si è già rivolta ad un avvocato, chiede l’intervento della Curia e del Vaticano, in modo che possano essere presi provvedimenti nei confronti del sacerdote.