Il vostro bambino da 0 a 1 anno sviluppa molteplicipi capacità motorie e cognitive che vengono raggruppate in quattro fasi.
Prima Fase: dalla nascita fino ai 2 mesi di vita l’unica modalità di comunicazione per il neonato è il pianto. Attraverso il pianto manifesta istintivamente i suoi bisogni di cui non ha ancora una consapevolezza razionale. In questa prima fase il neonato capta il mondo esterno attraverso la visione periferica, quindi riesce a vedere meglio con la coda dell’occhio. Catturano la sua attenzione sopratutto i colori accesi e i contrasti. Con la mamma stabilisce un contatto visivo persistente durante l’allattamento, la riconosce attraverso l’odore e la voce ma non è ancora in grado di distinguerne i tratti del viso.
E’ molto sensibile ai suoni sopratutto alla voce della mamma, che sentiva già in utero, ai ritmi che simulano il battito cardiaco e le musiche ascoltate in gravidanza.
Le sue capacità motorie sono ancora rudimentali, i movimenti sono scoordinati, fuori controllo e limitati a quelli di flesso-estensione. Riesce ad esempio a sollevare la testa ma non può ancora girarla, ne’ ruotarla. Il colore dei suoi occhi non è ancora quello definitivo.
A livello psichico il neonato in questa fase non ha ancora cognizione della differenza fra lui e il mondo esterno e non è capace di imparare dalle sue azioni. Ecco perché quando è così piccolo non può essere educato. Quindi contrariamente a quanto riportato negli antichi detti: il neonato non “prende vizi”, ha solo degli innati bisogni.
Seconda Fase: dai 2 ai 6 mesi si assiste ad un notevole progresso nello sviluppo psico-motorio sopratutto in termine di interazione.
Il bambino comincia a relazionarsi con ciò che lo circonda attraverso i suoi 5 sensi, prendendo maggiore consapevolezza del mondo esterno e imparando ad associare ciò che ascolta, sente, gusta, vede e tocca con quello che prova.
Si sviluppa così la cosiddetta integrazione sensoriale nonché una primissima mappa uditiva che gli permette di distinguere i suoni di oltre 100 parole, e prepara il cervello al futuro sviluppo del linguaggio. Quindi già in questa fase è bene parlare con lui e leggergli delle favole.
Già a 4-5 mesi comincia a riconoscere i tratti dei volti e sorridere per reazione alle stimolazioni, quindi oltre alle coccole si può cominciare a interagire con lui attraverso il gioco.
Si può giocare con lui nascondendo il volto con le mani; in questo modo si comincia a insegnare al bambino la permanenza degli oggetti e delle persone, perché capisca che anche quando non appaiono alla vista, non “spariscono” ma sono solo in un’altro posto. Questa consapevolezza, che il bambino acquisirà nell’ultima fase, può essere molto rassicurante per lui quando affronterà il distacco dal caregiver.
Terza fase: dai 6 ai 9 mesi il bambino fa i maggiori progressi cognitivi e motori. E’ la fase in cui comincia a distinguere i suoni della lingua madre da quelli di una lingua straniera e per imitazione prova a vocalizzarli in sillabe. In questa fase cominciano a spuntare i primi dentini, e il bambino ha la tendenza a portare gli oggetti alla bocca non solo per massaggiare le gengive ma anche per esplorarne la consistenza, il sapore e l’odore.
Si comincia a sviluppare una coordinazione e un controllo di movimenti semplici, come camminare a carponi o sollevarsi e sopratutto la coordinazione fine cioè la capacità di afferrare gli oggetti tra pollice ed indice. Ecco perché in questa fase un gioco importante e il raggiungimento e la presa degli oggetti.
E’ questo il periodo in cui comincia a riconoscere il significato di alcune semplici parole. Per migliorare le sue capacità propriocettive si può cominciare a tenerlo seduto a cavalcioni sul collo di un adulto o a sollevarlo in aria.
Quarta Fase: dai 9 ai 12 mesi è il periodo in cui si affinano tutte le capacità della fase precedente, sopratutto quella motoria e del linguaggio. Il bambino diventa in grado di muovere i primi passi, di memorizzare le esperienze e di reiterare le azione con il fine di ottenere lo stesso risultato.
E’ in grado di capire le parole che sente più spesso e taluni possono cominciare a pronunciarle. Le bambine sono più precoci nel parlare mentre i maschietti sono più portati al movimento. Importante in questa fase è comunicare con il bambino per favorire lo sviluppo del linguaggio e lasciarlo libero di muoversi in uno spazio sicuro favorendo la sua naturale attitudine all’esplorazione e alla primissima forma di indipendenza.
Qualunque sia la fase in cui si trova il vostro bambino ricordate che non importa acquistare giochi didattici costosi perché per il suo ottimale sviluppo psicomotorio quello che conta davvero del gioco è che ci siate anche voi. Fondamentale in queste fasi iniziali è la componente di interazione con l’adulto.