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Le 3 cose che restano sul corpo di una donna dopo il cesareo

Il parto cesareo viene talvolta erroneamente definito un parto indolore, se è vero infatti che si evitano le sofferenze del travaglio e lo sforzo, talvolta massacrante, della fase espulsiva, bisogna però anche considerare la differenza nella ripresa post parto, i dolori connessi all’incisione ed ai punti, la diversa percezione dei morsi uterini, insomma il cesareo non è una passeggiata, ma comunque un vero e proprio intervento chirurgico. Un taglio che regala ad una donna la gioia più grande della sua vita, ma che determina anche dei cambiamenti permanenti nel suo corpo.


Ecco le 3 cose che restano sul corpo di una donna che ha partorito con parto cesareo:

1. La cicatrice post parto cesareo che per quanto poco invisibile, rimarrà per la mamma indelebile

La cicatrice da taglio cesareo non è una cicatrice come tutte le altre. È la testimonianza del cambiamento più importante della sua vita. Anche nel corso di diversi mesi successivi al parto, questa ferita potrà comportare l’insorgere di alcune problematiche come una perdita della sensibilità oppure prurito. Ma anche nel caso più fortunato in cui non si verifichino mai fastidi o disturbi, il segno sulla sua pelle sarà sempre il ricordo della sua vittoria più bella.

2. Post parto cesareo la fascia addominale è più rilassata.

A seguito, della gravidanza, prima, e poi dell’intervento chirurgico, la muscolatura perde tonicità, la ripresa del tono muscolare dopo il cesareo necessita, di solito, di un maggiore sforzo, a causa di un maggiore indebolimento fisico dovuto all’intervento e ai punti.

3. Post parto cesareo pancia: può rimane gonfia per più tempo, questo può essere causato dalla maggiore presenza di gas a livello addominale e intestinale e dalla maggiore difficoltà nel movimento e nella ripresa delle normali attività a causa dei postumi operatori.


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Oltre a queste sintomatologie fisicamente evidenti, personalmente quello che ricordo maggiormente del mio taglio cesareo è stata la sensazione che, nonostante l’anestesia, ho avvertito durante l’intervento: nel momento dell’estrazione del mio bambino ho avvertito una sorta di sradicamento, mi è sembrato come se estraessero a forza uno degli organi dal mio corpo. Non è stata per me una bella situazione nè dal punto di vista fisico, né da quello emotivo.

Ma ogni esperienza è personale e molte mamme raccontano, per fortuna, in modo esclusivamente positivo la loro storia sul parto cesareo. Io avendo fatto il primo parto naturale, sostengo personalmente che non ci sia paragone, sia come emozione, sia come dolori, sia come ripresa. Se dovessi dare la mia opinione ad un’amica, che avesse la facoltà di scegliere, le consiglierei decisamente il parto naturale.

Al di la dei pareri personali, comunque, il ricorso al taglio cesareo dovrebbe avvenire solo per eventuali problematiche materne; per condizioni patologiche fetali; o per indicazione degli annessi ovulari, come la placenta previa totale o parziale, il distacco prematuro della placenta, il prolasso del cordone ombelicale, l’incompleta dilatazione della bocca uterina e la brevità assoluta del cordone ombelicale. Ma i dati di diverse indagini sul numero dei parti cesarei mostrano che, in molti casi, oggi, in Italia, le donne partoriscono con il taglio cesareo senza un reale motivo di salute. Nel nostro paese il ricorso al taglio cesareo è, infatti, in continuo aumento, inoltre il nostro paese presenta a livello europeo la più alta percentuale di cesarei.

Se questa scelta dipenda dai medici, o dalle mamme che pensano grazie al taglio cesario di evitare di soffrire, non ci è dato saperlo, sta di fatto che mettere al mondo un bambino cambia la vita di una donna, non solo per i segni che rimangono sul suo corpo ma per l’amore che entra nella sua vita, da quel momento e per sempre!