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Il gioco del teatro: come migliorare la creatività del bambino

Sono molte le scuole dell’infanzia e primarie che utilizzano laboratori teatrali per trasformare la creatività di un bambino in rappresentazione concreta dell’energia . Attraverso un viaggio fra i colori tenui dell’infanzia si riescono ad esplorare le tinte accese del gioco del teatro, durante il percorso, gli scolari vengono accompagnati da un operatore teatrale, che non è un insegnante o un animatore di feste, ma un conduttore attivo, creativo e duttile. Emozioni, fantasia ed esplorazione dei propri strumenti espressivi permettono ai bambini di entrare a far parte per circa 50 minuti a settimana, di un nuovo mondo.

Il lavoro dell’operatore teatrale prende spunto da diverse metodologie, una fra tante è quella del -Teatro in Gioco di Helga Dentale- la quale da anni si occupa di laboratori nelle scuole per i bambini. Ancora il metodo Montessori, che ne”La scoperta del bambino”, scriveva che il dovere dell’educatore è quello di stimolare la vita lasciandola però libera di svilupparsi. L’artista Bruno Munari, invece, focalizzando il suo interesse sul mondo dell’infanzia, crea un metodo per un’educazione pluri sensoriale, tenendo  laboratori per bambini dove si gioca con l’arte.

I corsi si differenziano in genere per fasce d’età, ad esempio introdurre una maschera va fatto con cautela in una scuola materna rispetto ad una primaria, le stesse spiegazioni ad un bambino piccolo devono essere molto chiare e con il supporto di strumenti ludici quali palle, scatole, libri interattivi…Nelle varie lezioni il bambino esplora i suoi 5 sensi attraverso la musica, la pittura, il movimento ma anche il rilassamento corporeo.Il piccolo scolaro di una materna impara a formulare meglio le parole e a mimare le azioni, mentre quello di un’elementare acquisisce le nozioni fondamentali per la creazione di una fiaba.

Durante questo percorso, sia gli alunni di una scuola dell’infanzia che quelli di una primaria, riescono a comunicare attivamente attraverso la percezione e l’uso di molteplici linguaggi: si tende infatti ad utilizzare la comunicazione teatrale per attivare circuiti relazionali attraverso giochi di gruppo, racconti, canzoni, filastrocche, piccole drammatizzazioni, improvvisazioni e movimenti scenici. Il bambino torna a casa entusiasta, racconta ai genitori di come sia riuscito a sconfiggere le eventuali paure che si possono avere in classe e ciò perché quando si fa teatro si può essere chiunque. Molte scuole, infatti, utilizzano questi corsi anche per sconfiggere il fenomeno del bullismo, perché il teatro è un contenitore ludico di sensazioni relazionali, dove nessuno comanda l’altro ma si collabora per la stessa finalità.

La maggior parte dei genitori con difficoltà comprende l’importanza della componente psicologica di questi laboratori, attendendo invece con ansia l’interpretazione finale della recita scolastica del proprio figlio. In realtà questi corsi non vogliono mirare ad una formazione attoriale del bambino, lo scopo è quello di sviluppare creatività. L’ istituzione scolastica diviene quindi un palcoscenico della vita con l’obbligo  di creare persone migliori, perché bisogna iniziare sin da piccoli a coltivare le passioni dei propri figli.

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