foto_allattamento

Fino a quando si può allattare

Per quanto tempo deve durare l’allattamento? Capita spesso di vedere madri che smettono dopo i tre mesi d’età del neonato e chi, invece, preferisce prolungare questo magico momento oltre i due anni del bambino. In realtà, il Ministero della Salute raccomanda di continuare ad allattare fino ai sei mesi d’età e, se possibile, di proseguire anche oltre, in contemporanea all’introduzione di cibi solidi (il famoso svezzamento).

Allattare è uno dei momenti più importanti per la crescita del bambino: il latte materno ha numerosi benefici sul bambino, ma anche sulla mamma. E’ giusto, quindi, non smettere troppo presto di allattare, soprattutto perché l’allattamento favorisce il sistema immunitario dei neonati, proteggendoli da infezioni e aiutando a prevenire alcune malattie e allergie.

Per allattare bene, e a lungo, è fondamentale però seguire delle regole precise: tra queste quella di mettersi in una posizione adeguata per favorire la suzione, ma anche non far durare troppo le varie poppate.

Si può allattare fino a quando il latte è presente, sfatando dunque il mito che superato un certo periodo di tempo la mamma abbia solo “dell’acqua”. Fino a quando è possibile allattare è giusto farlo, cercando di non rinunciare prima dei sei mesi di vita del piccolo.

Chi non può allattare, invece, può ricorrere fino ad un anno di vita del bambino alle formule sostitutive. Assolutamente vietato il latte vaccino fino al compimento del primo anno di vita, dato che non è assolutamente adatto per un neonato.