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Cose da sapere sul secondo mese di vita del neonato

La cosa più bella che vi capiterà nel periodo compreso tra le quattro e le otto settimane del vostro bambino sarà vederlo sorridere consapevolmente per la prima volta. Non lo dimenticherete mai!

Durante il secondo mese di vita il neonato comincia a sorridere e a gorgheggiare in risposta alle vostre frasi o agli stimoli ludici che gli proporrete. I sorrisi delle prime settimane, che vi capiterà di vedere al termine di una poppata oppure nel sonno, sono del tutto funzionali ad esercitare il muscolo risorio: nel corso del secondo mese invece il piccolo comincerà a catturarvi con lo sguardo e a sorridere come modalità per interagire e giocare con voi.

Più in generale, vedrete il bambino fiorire e “svegliarsi” sempre di più, giorno dopo giorno, superate le fatiche del parto e l’adattamento alla vita extrauterina.

Dal punto di vista dell’alimentazione, il neonato a 2 mesi (e comunque fino al quinto/sesto) continua a nutrirsi esclusivamente di latte materno o in formula. Se viene alimentato al seno, non è possibile sapere con certezza quanto latte assuma il bambino: l’importante è registrare comunque un aumento ponderale continuo – normalmente di almeno 125 grammi a settimana – per essere tranquilli che mangi a sufficienza.

Accudirlo diventerà via via più semplice anche perché, oltre alla pratica, comincerete a distinguere con sempre maggiore chiarezza il tipo di pianto del vostro piccolo: riconoscerete il diverso pianto di fame, di stanchezza, di noia, di protesta. La cosa interessante è che, dopo il faticoso training delle prime settimane, nel secondo mese di vita del vostro neonato saprete anche come rispondere alle sue esigenze: se coccolarlo, cambiargli il pannolino, cullarlo un po’ per addormentarlo o se allattarlo.

Crescere un bebè e diventare più competenti come genitori non è naturalmente tutto rose e fiori. In questo periodo, fino al terzo mese compiuto, potreste trovarvi di fronte al tipico pianto di fine giornata del neonato. Spesso viene associato, o confuso, con il pianto da coliche. In realtà l’ora (o le ore) di irritabilità inconsolabile che molti bambini e i loro genitori affrontano a fine giornata a questa età sono un processo di adattamento alla vita: si tratta di un’azione che il neonato mette in atto per riorganizzare il proprio sistema nervoso, spesso sovraccaricato dalle tante e diverse esperienze vissute durante il giorno. Se il pianto del bambino vi metterà alla prova, forse vi solleverà sapere che spesso i neonati dormono meglio dopo questo momento di irritabilità.

A proposito di sonno, il neonato a 2 mesi continua a dormire per circa 15 ore, suddivise in vari periodi durante l’arco delle 24 ore. Risulta utile proseguire o avviare l’educazione del bambino alla routine serale articolata, per esempio, con il bagnetto e l’ultima poppata. Alcuni consigliano di svegliare il neonato prima che i genitori si mettano a letto per un’ultima poppata – indicativamente intono alle 22, 22.30 – in modo da poter via via allungare i tempi di riposo notturno.

Nel secondo mese potete cominciare a giocare con il vostro bambino in modo un po’ più interattivo rispetto alle prime settimane: se viene messo in una palestrina, vedrete che piano piano proverà ad allungare le mani per afferrare o muovere gli oggetti; un altro modo per farlo giocare e stimolarne lo sviluppo psico-motorio è scuotere un sonaglio vicino a lui: l’obiettivo è che impari a seguire, ruotando la testa, la fonte sonora. Restano fondamentali la parola e la voce della mamma e delle persone che si prendono cura del bambino: leggete, cantate canzoncine e filastrocche, inventate ninna nanne o nenie per i vari momenti del giorno: i bambini sanno già imparare molte cose a questa età, se i genitori fanno loro capire che hanno le competenze per farlo!