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Cosa succede dopo un taglio cesareo

Il taglio cesareo è una modalità di parto che consiste nell’incisione dei tessuti, come suggerisce la parola stessa cesareus, che quindi non ha nulla a che vedere con Giulio Cesare. Il fatto che l’imperatore sia nato da taglio cesareo è solo una leggenda. Vero è però che fin dall’antica Roma si praticava l’estrazione chirurgica dei feti dalle donne morte. Il primo taglio cesareo su una donna viva invece è stato praticato nel 1581 dal chirurgo francese François Rousset. Ancora oggi infatti la Francia vanta la migliore ostetricia del mondo. Vediamo adesso cosa succede tecnicamente dopo un taglio cesareo.

La tecnica attualmente più utilizzata per l’incisione è la tecnica di Coen. Si pratica una piccola incisione “a sorriso” sulla cute immediatamente sopra il pube. Si continua poi incidendo il sottocute, l’adipe, discostando la fascia muscolare, la sierosa e infine l’utero. Appena aperto l’utero si inserisce l’aspiratore elettronico per drenare via il liquido amniotico e contemporaneamente si allarga con le mani l’apertura, si entra e si cerca la testa del feto per estrarlo. Dopo di che si estrae manualmente la placenta e si comincia a ricucire tutti i tessuti.

Durante l’intervento la donna sotto anestesia spinale non avvertirà dolore ma molto spesso avverte tutte queste manovre e potrebbe agitarsi tanto da rendere necessaria una sedazione. A sutura ultimata si medica la ferita e così come anche per il parto naturale comincia il così detto post parto. Quindi la donna viene trattenuta in una sala adiacente per un ora o due. In questo tempo vengono controllate: temperatura, pressione arteriosa, urina nella sacca (colore e quantità) e livello di contrattura uterina. La contrattura uterina è fondamentale perché l’utero torni in sede senza problemi e per l’emostasi meccanica cioè perché il sanguinamento non sia eccessivo.

In natura è l’ossitocina l’ormone che provvede a far contrarre l’utero dopo il parto. Nel parto naturale il travaglio stimola il rilascio di elevati livelli di ossitocina tra una contrazione e l’altra, mentre nel cesareo questo non avviene e l’ossitocina viene somministrata endovena. Dopo un taglio cesareo invece sono molto alti i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo ormone ha il compito di permettere all’organismo di sopperire al digiuno prolungato preoperatorio e allo stress dell’intervento.

Un rilascio massivo di cortisolo tuttavia porta il corpo ad una sorta di esaurimento energetico, quindi dopo il cesareo si sente spesso il normale bisogno di riposare (tanto più se si è subita anche una sedazione con oppioidi, spesso utilizzati anche come antidolorifici). Il cortisolo inibisce anche la montata lattea che nel cesareo può tardare ad arrivare di uno o due giorni. Necessaria è comunque una buona stimolazione del seno attraverso la suzione del neonato. Non si può negare che questa pratica potrebbe essere scoraggiante perché un tantino più dolorosa: la suzione stimola l’ossitocina, l’ossitocina stimola le contrazioni uterine, i morsi uterini sull’utero inciso sono piuttosto dolorosi. Non rinunciate per questo all’allattamento. Piuttosto chiedete un antidolorifico come il paracetamolo ed evitate di attaccare il bambino subito dopo l’iniezione o la compressa di ossitocina.

Per quanto riguarda la motilità dopo il cesareo tutto è paralizzato dall’addome in giù e l’unica cosa di cui avrete controllo saranno le braccia e il petto. Ora dopo ora, lentamente, comincerete a muovere le punte dei piedi e il giorno successivo a 24 ore dall’intervento potrete togliere le flebo e il catetere e alzarvi dal letto, ma tutto avverrà molto lentamente. In quest’ambito sarà necessaria la fascia elastica. Passerete prima alla posizione seduta poi farete tre passi, poi cinque, poi forse avrete di nuovo bisogno di sdraiarvi, proprio come accade in fisioterapia riabilitativa.

La ferita tirerà e forse farà male, quindi camminerete forse un po’gobbe all’inizio e strisciando i piedi. E’ tutto normale. Non cedete, però, alla tentazione di stare sempre ferme perché più vi muovete più velocemente smaltirete l’anestesia. Se tutto procede, dopo 72 ore avverranno le dimissioni e potrete tornare a casa, e dopo una settimana tornerete per un controllo o a togliere i punti, (se non sono stati utilizzati quelli riassorbibili) mentre per un recupero totale sarà necessario attendere un po’ di più.