Ogni neonato ha un proprio modo di essere e quindi di reagire alle circostanze esterne, vi sono alcuni più sensibili di altri che necessitano un’attenzione particolare, essi hanno bisogno di protezione, vicinanza e tanto affetto per adattarsi all’ambiente esterno, così diverso dall’utero che lo ha protetto durante tutti i 9 mesi di attesa. Si tratta di neonati “ipersensibili”, ma come riconoscerli? Scopriamolo insieme.
Quando si è alle prese con un bimbo ipersensibile, la strada è tutta in salita per la mamma che lo ha generato ma nulla deve abbatterla nell’impresa di riuscire a far si che il mondo esterno non rappresenti per lui una sorta di minaccia. L’interrogativo che ci poniamo è come si fa a definire se un neonato è ipersensibile? L’istinto e l’empatia di una mamma di certo aiuteranno a riconoscere che il neonato ha maggior bisogno di protezione ed attenzione ma le caratteristiche del neonato ipersensibile sono talmente evidenti, che non richiedono chissà quale dote naturale a captare i segnali del piccolo.
Il neonato reagisce energicamente e sobbalza di fronte a qualsiasi tipo di stimolo sia che provenga dall’ambiente circostante, sia dal suo stesso corpo. La fame lo porta ben presto ad un pianto disperato. I suoi stessi movimenti del corpo e contrazioni gli impediscono di addormentarsi o lo svegliano se sta dormendo. A sollevarlo dalla culla si irrigidisce, a metterlo giù trasalisce. Ogni minima modificazione dell’ambiente lo mette in allarme. Può bastare lo squillo di un telefono o un timbro di voce improvviso per farlo trasalire. Insomma sarà palese notare che il piccolino non vive serenamente nel nuovo mondo.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per capire il suo stato è osservare bene il suo comportamento perché i segnali sopra descritti saranno ben chiari e verranno colti sin dalle primissime settimane di vita da una mamma attenta e premurosa, la quale, se provvederà ad individuare quali atteggiamenti assumere nei confronti del bambino ipersensibile sarà lieta di aver fatto un grande passo avanti per andare incontro a quelle che sono le richieste del suo piccolino che tenta di “agganciarsi” alla nuova vita dopo quella calma e tranquilla cui era abituato nel ventre materno che lo ha per lungo tempo accolto e protetto.