Bambini podalici carattere
La posizione del bambino alla nascita può influenzare la sua personalità.
Secondo alcuni, i bambini podalici avrebbero tratti caratteriali specifici. In molti ritengono infatti che il bambino podalico non subisca questa sua posizione, ma ne sia il consapevole responsabile. Si sostiene inoltre che la volontà che caratterizza il bambino nella sua vita prenatale, determinerà anche la sua personalità futura. Anche molte mamme di figli podalici sembrano confermare queste considerazioni. I bimbi nati podalici sembrano avere un carattere forte ed essere molto determinati. Ma chi può dire che i bambini nati cefalici invece non lo siano?
Il bambino podalico nella tradizione
Secondo alcune credenze tradizionali il bambino podalico che sceglie questa posizione è più vicino al cielo che alla terra. In molte tradizioni popolari, ai bimbi podalici viene attribuito un potere spirituale superiore. Anticamente si riteneva che le mani di un bambino podalico avessero la capacità di guarire.
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Queste credenze derivano probabilmente dal fatto che le nascite podaliche avvengono in numero inferiore alla nascite cefaliche. Essendo quindi la nascita in posizione podalica più rara, il bambino venuto al mondo in questo modo, era considerato dotato di doni speciali.
Bambino podalico: che significa?
Cosa vuol dire podalico? Viene definito podalico un bimbo che ha la parte inferiore del corpo, detta podice, rivolta verso il collo dell’utero materno. Esistono diversi tipi di posizioni podaliche che variano a seconda del luogo in cui si trovano gli arti inferiori. La posizione podalica può essere completa o incompleta. Per una buona parte della gravidanza tutti i bambini sono podalici. Di solito intorno alla trentesima settimana di gravidanza, il feto assume la posizione cefalica, la più adatta per la discesa del piccolo lungo il canale del parto.
Quali fattori determinano la posizione podalica
Tra i fattori che possono influire sulla persistenza della posizione podalica fino al parto, l’anatomia della madre, in particolare la forma del suo ventre, può svolgere un ruolo importante. Alcuni studi sostengono che la causa possa essere invece una predisposizione genetica. Cioè che, se i genitori sono stati podalici, i loro figli hanno maggiori possibilità di trovarsi in questa posizione oltre il termine utile. Altre ricerche attribuisco la posizione podalica ad abitudini sbagliate come il fumo o ad un eccessivo aumento di peso in gravidanza.
Ancora alcuni sostengono invece che la posizione podalica, specie se non è costante, può essere determinata da un blocco emotivo materno. Cioè la causa del cambiamento di posizione fetale sarebbe di carattere psicologico. Tutti questi fattori spiegano, tuttavia, solo una quota limitata della variabilità osservata nella frequenza di presentazione podalica.
Gli studi scientifici sono ancora lontani dal determinare le cause di tale problema. Sta di fatto che attualmente la presentazione podalica interessa il 4% delle gravidanze a termine. Relativamente ai bambini accomunati da questo particolare posizionamento possiamo dire che abbiano davvero caratteristiche comuni?
Esperienza personale
La mia personale esperienza potrebbe confermare l’ipotesi che i bambini nati con parto podalico sono molto caparbi. Il mio secondo bambino, tornato podalico alla 35 settimana è stato determinato nel non voler cambiare posizione, nonostante abbia provato diverse tecniche per farlo girare. Rispetto al fratello nato cefalico ha un temperamento più forte e sicuro di sé. Tuttavia non credo che il suo carattere sia stato determinato davvero sin dalla sua vita uterina. Penso invece che diverse variabili influiscano nella formazione della personalità di ognuno. Voi che ne pensate a riguardo?
Cosa fare se il feto è podalico
Il Dott. Nello Figliolini, specialista in Ostetricia e Ginecologia, spiega cosa fare se il feto si trova in posizione podalica a fine gravidanza. Esistono dei metodi chiamati rivolgimenti che vengono effettuati da personale medico, e garantiscono in una buona percentuale di casi la riuscita. È bene che questi avvengano in una struttura “protetta”.
Il rivolgimento per manovre esterne nel tentativo di far ruotare il feto di 180 gradi comporta infatti una sollecitazione forte del corpo uterino che essendo un muscolo potrebbe contrarsi. Ecco perché è preferibile farlo in ospedale: in caso di inizio travaglio, non avendo ottenuto la rotazione del feto, è necessario ricorrere al cesareo.