La produzione del liquido amniotico dipende dalla emissione di urine fetali. Il feto ingerisce il liquido e lo riversa nella stessa quantità sottoforma di urina in un circolo costante. Quindi la sua capacità di deglutizione e di filtrazione renale può essere osservata attraverso la misurazione ecografia della quantità di liquido amniotico, anche detta AFI, o ILA.
Il liquido amniotico può andare incontro a diminuzione, oppure ad aumento (quando l’indice di falde amniotiche risulta complessivamente alto). Questa condizione definita polidramnios si verifica di solito dopo le 24 settimane e può sottendere alcune patologie fetali dell’apparato digerente.
Difatti un aumento del liquido amniotico può essere dovuto ad una mancata ingestione, come avviene ad esempio nel caso del labbro leporino, dell’artresia esofagea o dell’artresia duodenale, oppure raramente nel caso di patologie neuromuscolari. Questa evenienza però può essere subito esculsa dall’osservazione dei movimenti fetali.
Altre cause di polidramnnios possono essere ad esempio un aumentata produzione di urine, come avviene nel caso di diabete gestazionale.
Il diabete gestazione però porta con se’ altri segni, come la glicemia materna alta e l’osservazione ecografica di macrosomia fetale, quando cioè le lunghezze ma sopratutto i diametri fetali risultino al di sopra della norma, stabilita dalle curve di accrescimento.
Più raramente invece sono le malattie infettive la cause del polidramnios, pertanto vengono richiesti gli esami del complesso torch. Oppure altre volte la causa è nelle gravidanze gemellari monocoriali, la sindrome da trasfusione feto fetale.
Le conseguenze del polidramnios sono legate sopratutto ad una sovraddistenzione uterina, che può portare nella madre difficoltà respiratorie. L’aumento della pressione endo-addominale inoltre può portare alla rottura delle acque e scatenare un travaglio preterminie.
Nei casi di grave polidramnios, cioè quando una falda è uguale o maggiore di 12 cm, si procede all’induzione del parto se i tempi sono maturi altrimenti si attua una strategia d’attesa praticando una amnioriduzione. La procedura è simile all’amniocentesi è serve a drenare via il liquido amniotico in eccesso attraverso la sua aspirazione con aghi.