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Apremus: il rimedio omeopatico per partorire meglio

Se ne sente parlare sempre più spesso, dalle donne incinte, dalle colleghe ostetriche e anche da qualche ginecologo. Negli ultimi tempi sta spopolando Apremus, un rimedio omeopatico che permetterebbe di partorire meglio, entro i termini, facilitando la dilatazione del collo e rendendo quindi tutto più veloce, indolore e meno traumatico. Quanto c’è di vero?

Il sogno di tutte le donne è partorire bene, velocemente, senza dolore, senza lacerazioni e senza rischi per il bambino. Ma esiste davvero un medicamento che possa realizzare tutto ciò?

Nella medicina tradizionale riconosciuta, l’unico meccanismo con il quale si ottiene una dilatazione cervicale è innescare delle contrazioni. Quindi i farmaci che accelerano la dilatazione e velocizzano il parto sono quelli che stimolano le contrazioni uterine, spesso percepite come dolori.

Pertanto è logico immaginare che non garantiscono una diminuzione del dolore né tanto meno delle lacerazioni, anzi talvolta “velocizzare” vuol dire forzare la natura e traumatizzare ancora di più l’organismo.

Allora cosa contiene questo Apremus? Qual’è questa sostanza sconosciuta che è in grado di fare questo? E se esiste una sostanza tale, perché le case farmaceutiche non la utilizzano? A prescindere dal fatto di credere o meno ai meccanismi curativi dell’omeopatia è naturale che a tutti sorgano dubbi, soprattutto se si parla di un rimedio definitivo alla maledizione biblica del dolore del parto.

Il fatto che però non abbia effetti collaterali di un farmaco e chi l’ha provato dice di aver sperimentato un buon parto, ti invoglia sicuramente a provarlo: ma che cos’è l’omeopatia?

Non è la stessa cosa della naturopatia, che sfrutta sostanze presenti in natura, che hanno effetti benefici ma anche collaterali. Per un parto più veloce ad esempio in naturopatia si utilizza l’olio di ricino, che comunque ha un effetto lassativo potente.

L’omeopatia invece parte dal presupposto in presenza di una malattia il modo migliore per contrastarla è la similitudine. Quindi, ad esempio, se si ha un’allergia al nichel non si prende un anti-staminico ma la sostanza allergizzante, ovvero il nichel a dosi infinitesimali diluite nell’acqua.

La medicina ufficiale non riconosce un efficacia reale farmacologica a queste dosi e attribuisce i risultati terapeutici (comunque mai statisticamente significativi) al così detto effetto placebo. Questo è ancora più evidente quando si tratta della risoluzione di piccoli disturbi probabilmente psicosomatici, come può essere un parto post termine o un emicranea.

Ma nessun farmaco omeopatico ha mai curato gravi malattie d’organo, come i tumori, a riprova del fatto che la sua efficacia molecolare non può essere riconosciuta. Detto questo una regola che vale per tutti è se ci credi funzione e se funziona va bene, ma prima di spendere quattrini per un placebo provate un rimedio infallibile: fare sesso prima del parto, distende i nervi, dilata la cervice, fa bene all’umore e soprattutto è gratuito.