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Allattamento difficile per ingorgo mammario: cause e rimedi

L’ingorgo mammario si verifica quando ad un’abbondante montata lattea non segue una valida suzione e un corretto svuotamento del seno. I segni dell’ingorgo sono chiari: il seno è duro, noduloso, caldo e dolente e alla spremitura non esce che qualche goccia di colostro o latte. Se non correttamente drenato, un seno ingorgato può dare origine ad una mastite o ad un ascesso.

Le cause dell’ingorgo sono quindi attribuibili ad un mancato drenaggio del latte prodotto. L’unico modo per prevenirlo e curarlo è attaccare il neonato fin da subito al seno e molto frequentemente (anche ogni ora se lui lo desidera). Se il neonato è prematuro o semplicemente pigro e non è in grado di succhiare in modo valido, sarà necessario ricorrere al tiralatte per svuotare il seno. Spesso il dolore provato dalla donna induce la stessa ad evitare le poppate, cosa che non fa che peggiorare l’ingorgo in un circolo vizioso. Per alleviare invece l’indolenzimento del seno e favorirne il drenaggio, tra i rimedi più efficaci si sono i massaggi caldo umidi, da fare con la mano a piatto sui 4 quadranti, quindi stringendo il seno tra le mani lateralmente e sopra e sotto, applicando dei panni bagnati in acqua calda.

In alternativa, potete riscaldare delle bottiglie piccole e rotolarle come un rullo sul seno dall’alto verso il capezzolo, sia frontalmente che lateralmente. Questi passaggi fatti per una decina di minuti prima della poppata dovrebbero favorire la fuoriuscita del latte, ammorbidire il seno e rendere l’attaccamento più facile anche al bambino.

Non è raro che in presenza di un ingorgo anche l’attaccamento sia difficoltoso, perché il seno è troppo duro per essere afferrato bene dal piccolo. Quindi spesso si formano delle ragadi che sommate all’ingorgo rendono l’allattamento veramente difficile. Per prevenire questo inconveniente è bene usare dei paracapezzoli.

Difatti in presenza di un ingorgo sono tante le donne che si arrendono, nonostante ci siano almeno cinque buoni motivi per non demordere. Anche perché bisogna sapere che anche scegliendo di non allattare più e di assumere quindi la cabergolina (dostinex), in ogni caso il seno andrà drenato e svuotato del latte già presente, che non regredisce spontaneamente. Attenzione: perché il latte tirato dopo assunzione di dostinex non può essere dato al bambino e pertanto va buttato via.