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Alcool in gravidanza: la sindrome del feto alcolico

Ci sono donne che pur essendo incinte mantengono uno stile di vita inadeguato, nuocendo a se stesse oltre che al bambino che portano in grembo. Purtroppo senza usufruire di aiuti validi, non accettano di smettere di bere alcolici perché ormai dipendenti dalla bottiglia. Queste storie di maternità purtroppo sono tristi, si tratta di donne che avendo problemi seri non riescono a vivere con serenità la gravidanza, future madri nascoste fra le altre che ogni giorno combattono battaglie personali con la scarsa consapevolezza di come l’alcool possa creare problemi permanenti al proprio figliolo.

La sindrome del feto alcolico (FAS) è stata riconosciuta soltanto alla fine degli anni ’60, studi hanno dimostrato che le eccessive quantità di alcool sono passate dalle madri, attraverso il liquido amniotico, al feto che assorbe e trattiene a lungo queste bevande ingerite dalle donne in attesa. Ovviamente un’assunzione cronica è peggio di una occasionale, ma comunque è meglio non bere più di un bicchiere di vino tutti i giorni e lo stesso vale durante l’allattamento, quindi sfatiamo anche la diceria sulla birra che fa latte.

L’eccesso alcolico può causare:dismorfologie facciali e problemi celebrali, una conformazione particolare del cranio del bambino, deficit di crescita del feto, basso peso alla nascita, ritardo cognitivo e mentale del nascituro. Sono quindi problematiche da non sottovalutare, perché quando si è in attesa a volte si cerca di spronare la donna soprattutto a fare analisi o ad assumere acido folico, al massimo di non fumare, dando per scontato la raccomandazione di non assumere alcolici e droghe.

E’ dello scorso anno la campagna pubblicitaria della European Fasd Alliance, che per sensibilizzare la popolazione sulle problematiche riguardo la sindrome del feto alcolico, ha fotografato immagini scioccanti di bambini chiusi all’interno di bottiglie di vino, vodka, birra… poster correlati a video-testimonianze di donne che spiegano come l’aver bevuto spropositatamente durante la gravidanza abbia creato problemi ai loro figli. L’iniziativa è partita dagli allarmanti dati che dimostrano come l’esposizione all’alcool nel grembo materno, quindi prima della nascita, causi conseguenze in circa 70 milioni di persone nel mondo. Le statistiche riportano che: “due bambini su cento in Europa e uno su cento negli Stati Uniti soffrono di disordini feto-alcolici“.