parto indotto più doloroso

Ossitocina effetti collaterali da conoscere

Ossitocina effetti collaterali

Cos’è l’ossitocina? E perché se ne sente molto parlare in relazione al parto?L’ossitocina è un ormone prodotto dal nostro organismo, in particolare dall’ipofisi e messa in circolo attraverso il sangue. L’ossitocina è responsabile dell’attività contrattile e il suo incremento riflette la ritmicità e l’intensità delle contrazioni, fino all’espletamento del parto.

Parto indotto

L’ossitocina come farmaco, somministrata in ospedale, è invece di origine sintetica. Essa è indicata per l’induzione medica del travaglio di parto in caso di gravidanza oltre il termine, rottura prematura delle membrane e pre-eclampsia.

Trova indicazione anche in caso di inerzia uterina primaria e secondaria ed in caso di emorragia post-partum (per questa indicazione è preferibile utilizzare la metilergometrina perché caratterizzata da una durata d’azione maggiore).

Induzione parto

L’induzione del travaglio di parto è un intervento medico messo in atto per interrompere l’evoluzione della gravidanza, quando questo comporta dei benefici materno-fetali maggiori e dei rischi minori rispetto all’attesa dell’insorgenza spontanea del travaglio di parto.

La stimolazione del parto mediante metodo farmacologico prevede anche l’utilizzo di prostaglandine e misoprostolo.

La tipologia di farmaco da usare è pensata alla luce del calcolo dello score di Bishop: punteggio assegnato in base a 4 parametri relativi alla cervice uterina (consistenza,posizione,raccorciamento, dilatazione) e uno relativo alla parte presentata (-3 a +3).

L’uso delle prostaglandine è preferito in caso di Bishop < 4 (sotto forma di gel o fettuccia posizionati in vagina), mentre l’uso dell’ossitocina in caso di Bishop >4.

parto con ossitocina

Indotto

Significato di indotto: si parla di parto indotto o parto pilotato quando si ricorre ad alcune tecniche farmacologiche per far avviare il travaglio di parto, ossia per stimolare le modificazioni del collo uterino e le contrazioni necessarie a dare il via al travaglio.

Circa il 10% delle gravidanze non arriva al travaglio di parto entro le 41 settimane di gravidanza. Studi hanno dimostrato che, a 41 settimane più 3-5 giorni, il rischio che il feto sopporti male il travaglio è molto alto perché la placenta, ormai invecchiata, potrebbe non essere più in grado di ossigenarlo e nutrirlo correttamente. Ecco perché è preferibile indurre il parto piuttosto che aspettare che avvenga naturalmente oltre il termine.

Induzione al parto

Rischi del parto indotto. Attenzione al sovradosaggio di ossitocina sintetica!

Una dose maggiore di ossitocina porta l’utero a contrarsi maggiormente e più intensamente, il dolore delle contrazioni aumenta in modo esponenziale, senza dare il tempo al corpo di abituarsi. Questo è il motivo per il quale le donne sostengono che il parto indotto sia più doloroso.

Una somministrazione prolungata e ad alte dosi dell’ormone sintetico può stressare il muscolo dell’utero talmente tanto da portarlo a smettere totalmente di contrarsi, diventando atonico. Questa condizione porta inevitabilmente ad un parto con taglio cesareo.


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Quando l’utero si contrae, i vasi della placenta si stringono e al bambino arriva meno sangue della norma. Facilmente intuibile, quindi, che una somministrazione lunga e intensa di ossitocina può portare dei danni al bambino, una sofferenza fetale che comporta l’esecuzione del taglio cesareo d’urgenza.